MotoGP
MotoGP, Italia forte per i prossimi 5-6 anni, poi è allarme giovani. Quasi tutti spagnoli, Pini e Lunetta le speranze?
Il motociclismo italiano sta vivendo un periodo magico e può festeggiare giustamente i trionfi di Francesco Bagnaia ed il dominio della Ducati in MotoGP, oltre agli ottimi risultati conquistati a fasi alterne nell’ultimo biennio sempre nella classe regina del Motomondiale dai vari Marco Bezzecchi, Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio, senza dimenticare altri due piloti competitivi in top class come Franco Morbidelli e Luca Marini (nuovo pilota ufficiale HRC al posto di Marc Marquez).
Il futuro a medio termine sembra roseo per i colori azzurri ai massimi livelli del motociclismo globale, tuttavia guardando avanti in prospettiva la situazione potrebbe peggiorare. Al momento il Bel Paese può contare su due ottimi piloti (non fenomeni o potenziali crack come Fermin Aldeguer e Pedro Acosta) in Moto2, Tony Arbolino e Celestino Vietti, chiamati però ad un 2024 da protagonisti per meritarsi una chance in MotoGP.
Il discorso si complica scendendo in Moto3, dove ad oggi non ci sono certezze prendendo in considerazioni gli scarsi risultati di questa stagione. Dennis Foggia, nel biennio 2021-2022, è stato l’ultimo azzurro davvero competitivo per giocarsi qualcosa di importante nella classe leggera, in attesa del salto di qualità di due buoni prospetti come Matteo Bertelle e Filippo Farioli.
Entrambi si apprestano ad affrontare un 2024 decisivo per la loro carriera, dopo un approccio con più bassi che alti nel Motomondiale. L’Italia si affida poi a due giovanissimi talenti emergenti che stanno ben figurando nelle categorie propedeutiche (European Talent Cup, JuniorGP, Red Bull Rookies Cup) in mezzo a tanti spagnoli, Guido Pini e Luca Lunetta, con quest’ultimo che debutterà proprio l’anno prossimo in Moto3. Nel frattempo il CIV Moto3 è stato vinto nel 2023 da un centauro iberico, Vicente Perez Selfa…
Credit: Valerio Origo