MotoGP
MotoGP, Mondiale deciso all’ultimo GP? Solo 3 volte su 18 l’inseguitore ha ribaltato la situazione in extremis
Per la diciannovesima volta nella storia, il Motomondiale arriva al proprio weekend finale con il titolo iridato della classe regina ancora in bilico. Non si può più parlare di “ultima gara”, poiché da quest’anno sono due gli eventi che assegnano punti in ogni weekend.
Cionondimeno, indipendentemente dall’istituzione della sprint, la sostanza non cambia. Si giunge all’epilogo senza aver già designato matematicamente un Campione. Sono Francesco Bagnaia e Jorge Martin a contendersi la corona più preziosa e ambita nell’ambito del motor racing a due ruote.
La storia ci insegna che, nei 18 precedenti, ben 15 volte chi è arrivato all’atto conclusivo in testa alla classifica generale ha difeso con successo la propria leadership. I tre “ribaltoni” sono tutti figli di grossi sconvolgimenti. Un infortunio, una caduta e una penalità.
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1950 – Masetti vs Duke
Umberto Masetti difende la leadership iridata giungendo secondo, proprio alle spalle del rivale Geoff Duke.
1952 – Triello Masetti – Armstrong – Graham
Per la prima (e unica) volta, tre piloti arrivano in corsa per il titolo all’ultima gara. Come due anni prima, Masetti è leader della classifica generale e non ha problemi a controllare i due inseguitori.
1957 – Liberati vs Surtees
A Libero Liberati basta arrivare sesto per mettere fuorigioco John Surtees. Il ternano volante non si accontenta e va a vincere.
1966 – Agostini vs Hailwood (I)
L’italiano è in testa alla classifica generale, ma il britannico è padrone del proprio destino. Se vince, è Campione. In effetti l’inglese si pone al comando, ma si ritira per la rottura di una valvola, spianando la strada al primo titolo del lombardo.
1967 – Agostini vs Hailwood (II)
Rivincita dell’anno precedente, con la differenza che a Mino è sufficiente arrivare secondo per disinnescare qualsiasi velleità di Mike the Bike. È esattamente ciò che fa il bresciano, laureandosi nuovamente Campione.
1975 – Agostini vs Read
Ad Agostini serve un settimo posto per chiudere la partita. Compie la missione fregiandosi della piazza d’onore.
1978 – Roberts vs Sheene
L’americano gode di un discreto margine sul britannico. Dunque decide di controllarlo, laureandosi Campione.
1979 – Roberts vs Ferrari
Lo statunitense si trova nella medesima situazione dell’anno precedente. Non ha però neppure bisogno di arrivare al traguardo, poiché l’italiano è vittima di una rovinosa caduta.
1980 – Roberts vs Mamola
Cambia ancora l’avversario, ma non la dinamica del GP conclusivo. Kenny Roberts ha un solido vantaggio sul connazionale e gestisce senza problemi la situazione.
1981 – Lucchinelli vs Mamola
All’italiano è necessario un quinto posto, ma per lui si mette malissimo, perché alla partenza sprofonda nelle retrovie a causa di un problema di accensione. Lo salva la pioggia. Quando l’acqua inizia a cadere dal cielo, il californiano va in crisi e cola a picco.
1983 – Spencer vs Roberts
Stagione memorabile, caratterizzata dal furioso duello generazionale tra Freddie Spencer e Kenny Roberts. Il finale è uno dei più emozionanti di sempre. Spencer, rampante ventiduenne in sella a una Honda, si laurea Campione se arriva secondo. Cionondimeno, il trentaduenne della Yamaha gioca d’astuzia. Si pone al comando e tiene volutamente un ritmo controllato per favorire la moto gemella di Eddie Lawson, in maniera tale da permettere al compagno di squadra di frapporsi tra lui e il rivale per il titolo. Spencer capisce la strategia di Roberts e lo sorpassa più volte, allo scopo di tenere un’andatura elevata. Alfine, gli strappi di Fast Freddie impediscono a Lawson di frapporsi fra lui e l’esperto avversario, che deve inchinarsi all’astro nascente.
1989 – Lawson vs Rainey
Poco più di una formalità per Lawson, sa che gli è sufficiente arrivare 11° per vincere il titolo. L’americano si pone in testa, poi dopo qualche scaramuccia con Kevin Schwantz decide di accontentarsi del secondo posto.
1992 – Doohan vs Rainey
È il famigerato anno dell’incidente di Doohan. L’australiano domina la prima metà del campionato, con cinque vittorie e due secondi posti nelle prime sette gare. Poi però cade ad Assen e rischia l’amputazione di una gamba. Durante la sua convalescenza, Rainey ne approfitta per riavvicinarsi. Doohan forza i tempi di recupero e torna prima della fine della stagione, seppur in condizioni precarie. Alla vigilia dell’ultimo atto ha ancora un esiguo vantaggio, ma pur facendo il possibile non ha modo di contrastare l’americano, che lo scavalca e si laurea Campione. Per la prima volta, il pilota che arriva in testa alla classifica generale al Gran Premio conclusivo non vince il Mondiale.
2006 – Rossi vs Hayden
Il Dottore può permettersi di controllare lo statunitense, ma cade clamorosamente nelle fasi iniziali. L’americano, conscio della situazione, bada a centrare il piazzamento necessario a ribaltare la situazione, conquistando un titolo iridato del tutto inatteso.
2013 – Marquez vs Lorenzo
Remake spagnolo del 1983. Lorenzo si pone al comando e tiene volutamente un ritmo contenuto, nella speranza che vi possa essere una bagarre in testa per innervosire Marquez. El Trueno de Cervera non si fa intimorire e si laurea Campione del Mondo nella stagione d’esordio.
2015 – Rossi vs LorenzoR
Rossi diventa, suo malgrado, il primo (e unico) pilota della storia a perdere due titoli pur presentandosi all’ultima gara della stagione da leader della classifica generale. C’è però di mezzo la penalità rimediata dal Dottore per essere ingenuamente caduto nelle provocazioni di Marquez in Malesia. Valentino deve partire dall’ultima posizione e rimonta sino al quarto posto. Però il compagno di squadra vince e conquista un Mondiale che, tuttavia, nessuno ritiene pienamente legittimo. Aziende di peso rescinderanno contratti di sponsorizzazione con il maiorchino, il quale verrà addirittura scaricato da Yamaha in ottica 2017…
2017 – Marquez vs Dovizioso
A Marquez è sufficiente arrivare undicesimo per archiviare la pratica, ma di fatto non ne ha bisogno. Dovizioso cade e consegna il titolo all’iberico.
2022 – Bagnaia vs Quartararo
Anche in questo caso, si tratta di una formalità. All’italiano basta un tredicesimo posto per disinnescare il francese. Pecco corre con questo pensiero e alla fine si laurea Campione in scioltezza.
Foto: LPS