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Pagelle Atalanta-Inter 1-2: i voti, Scamacca caparbio, Lautaro chirurgico, Calhanoglu esperto

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A partire dalle ore 18.00 l’Atalanta di mister Gian Piero Gasperini ha accolto all’interno del Gewiss Stadium l’Inter di Simone Inzaghi. A trionfare sono stati i nerazzurri milanesi con un’importante vittoria per 1-2. La Dea rimane dunque al quinto posto a quota 19 punti mentre l’Inter difende il primo posto a quota 28 punti. Ecco di seguito le pagelle dell’incontro.

PAGELLE ATALANTA-INTER 1-2

ATALANTA

Musso 5,5: intuisce in occasione del rigore di Calhanoglu ma può poco perché troppo angolato il tiro, sul secondo gol di Lautaro Martinez forse può fare qualcosina in più.

Scalvini 5,5: nella prima fase del primo tempo è bravo e attento così come la difesa atalantina. Poi pian piano cala d’intensità e nel secondo tempo non riesce a dare troppa fisicità ai suoi e subisce le sortite offensive dell’Inter. Dal 62′ Toloi 4,5: entra e in mezz’ora, seppur nei minuti finali, fa rimanere in dieci i suoi. Doppia ammonizione e gara da dimenticare; soffre maledettamente i calciatori dell’Inter e atterra Sanchez ingenuamente.

Djimsiti 5,5: fatica soprattutto nella ripresa a contrastare il gioco offensivo dell’Inter. Si lascia superare dagli attacchi nerazzurri e non brilla particolarmente, lasciando troppi spazi ai milanesi.

Kolasinac 5,5: tiene bene in difesa e non commette grossi svarioni. Deve contrastare la difesa nerazzurra e lo fa bene, escluso il giallo rimediato. Nonostante la partita non del tutto malvagia, si porta a casa un’insufficienza a metà. Dal 55′ Pasalic 5,5: non da nulla alla sua formazione, sembra indeciso e mal posizionato. Evanescente.

Zappacosta 5,5: gara incolore per l’esterno atalantino che ha l’arduo compito di superare un rognoso Federico Dimarco, non riesce quasi mai ad arrivare sul fondo e molto spesso è impreciso. Rimandato. Dal 55′ Hateboer 5: anche lui da pochissimo brio in avanti ai suoi e, nel finale, ha una clamorosa chance di portare i suoi sul 2-2 o con un assist o con un gol, avrebbe potuto fare di tutto. Ma sbaglia il colpo di testa e butta fuori la sfera.

Ederson 5: partita da dimenticare per il giocatore brasiliano ex Salernitana. Mai veramente in partita, si lascia imbrigliare dal centrocampo dell’Inter. Impreciso e confuso quando gli arriva la sfera tra i piedi, è molto spesso fuori dal gioco e dall’azione costruita dai compagni. Disattento e poco presente.

De Roon 5: fatica a contenere le sortite offensive dell’Inter e deve contrastare un ostico centrocampo come quello interista. Ci riesce sporadicamente, a tratti e non in maniera del tutto encomiabile. Deve fare legna ma spesso perde la sfera e anche lui viene stretto nella morsa nerazzurra.

Ruggeri 5,5: oggi poca intensità. Impreciso in occasione di alcuni cross, non sfrutta al meglio i palloni che passano dai suoi piedi e soffre il gioco dell’Inter.

Koopmeiners 6: l’olandese è probabilmente uno dei calciatori con più tecnica in campo e prova a ringhiare in ogni pallone. Attacca la linea e prova a rendersi pericoloso. Seppur non incida, non molla mai e corre per tutto il match, impostando e provano anche la conclusione. Dall’80’ Muriel: s.v.

Lookman 6,5: caparbio, dopo un periodo di stasi nel match si accende specialmente nella ripresa e non si perde d’animo nonostante l’asfissiante difesa dell’Inter. Scippa la sfera a Dimarco in occasione del gol della sua Dea e serve Scamacca. Bravo a recuperare il pallone e soprattutto a servire il compagno; poi prova in ogni caso a essere velenoso. Dall’80’ De Ketelaere: s.v.

Scamacca 7: l’attaccante della Nazionale deve maggiormente combattere in mezzo al campo, soprattutto nei primi 45′ mìnuti. Deve tenere testa alla fisica difesa dell’Inter e si lascia chiudere. Poi però sale in cattedra e inizia a farsi sentire, sino ad arrivare al gol da vero bomber. Non molla mai e alza il baricentro dei suoi.

Gasperini 5,5: la sua Dea non gioca male ma forse si sveglia troppo tardi. I suoi uomini iniziano a lottare solamente dopo il gol di Scamacca ma il loro forcing finale è sterile.

INTER

Sommer 6: non può molto sul gol di Scamacca perché troppo ravvicinato il tiro del giocatore atalantino, gioca una partita da sufficienza politica perché quasi mai impegnato.

Pavard 6,5: gioca poco più di mezz’ora ed è bravo a entrare subito in ritmo partita. Propositivo e intenso, si fa male e si teme uno stop lunghissimo. Dal 33′ Darmian 6,5: entra al posto dell’infortunato Pavard e riesce sin da subito a fare la differenza. Entra in area di rigore avversaria e si fa atterrare da Musso, procurandosi un rigore importantissimo. Poi la sua partita è come al solito ordinata, pulita e attenta; dal suo lato non passa nessuno.

De Vrij 6,5: non lo si ricorda per acuti particolari ma certamente è uno dei più positivi tra i suoi. Non lascia spazio ai propri avversari e ci mette tutta la sua fisicità ed esperienza per arginare Scamacca. Ci riesce e brilla.

Acerbi 6,5: l’ex giocatore della Lazio è estremamente attento nelle retrovie. Per larghi tratti se non costantemente, soffre poco o nulla la fisicità di un giocatore come Scamacca e lotta su ogni pallone che passa dal suo lato. Bravo e attento, mostra la sua solita esperienza in fase difensiva e in alcune occasioni dopo un recupero, esce anche palla al piede.

Dumfries 6: l’olandese non lo si ricorda per particolari acuti. Anche lui come Dimarco, si dedica maggiormente alla fase difensiva e ripiega molto spesso per evitare gli attacchi pericolosi atalantini. Partita da sufficienza.

Barella 5,5: purtroppo per lui le sue prestazioni stanno diventando un vero e proprio leitmotiv. Il centrocampista della Nazionale è in ombra da inizio stagione. Sottotono e discontinuo, fa fatica a entrare in ritmo partita; evanescente ma soprattutto inconsistente e poco convinto. Il doppelganger disattento e poco reattivo del Barella visto nelle scorse annate.

Calhanoglu 7,5: probabilmente il migliore tra i suoi, riesce a dare sempre quel qualcosa in più alla squadra. Non esce mai dal ritmo partita, è lucido e bravo a gestire il pallone, in qualsiasi occasione. Lucido e freddo dal dischetto, lo angola in maniera perfetta e impallina Musso. Poi, come al solito, è impeccabile a dettare tempi di gioco e a distribuire palloni. Dall’86 Asllani: s.v.

Mkhitaryan 7: il treno armeno è un giocatore di sostanza ed esperienza, quello che serve all’Inter a centrocampo ma anche in avanti. Ci mette lo zampino in occasione della seconda rete di Lautaro. Scippa la palla alla difesa avversaria in impostazione e serve l’argentino che poi sigla un gran gol. Dal 70′ Frattesi 6: subentra e deve dare corsa e intensità al suo centrocampo. Lo fa nonostante le pressioni continue dell’Atalanta.

Dimarco 5,5: l’esterno dell’Inter oggi ha un compito differente rispetto ad altre gare. Deve contenere maggiormente e spingere di meno; tiene testa a Zappacosta e non va quasi mai in difficoltà. Si vede in difesa e anche in interdizione è bravo. Al 50′ scaglia una conclusione clamorosa e potente che esce di poco e sfiora anche il gol. Poi però commette un erroraccio, si fa scippare il pallone da Lookman in una zona di campo sanguinosa e nasce, da lì, il gol di Scamacca. Dal 70′ Carlos Augusto 6: entra al posto di Dimarco e contiene bene i giocatori della Dea.

Lautaro 7: tanto lavoro sporco, nel corso del primo tempo deve maggiormente aprire spazi ai compagni e gestire il pallone quando lo riceve. Poi nella ripresa si accende ancora di più e sigla una rete meravigliosa e a giro che trafigge Musso. Attaccante completo e leader indiscusso, come al solito si carica la squadra sulle spalle e non subisce alcun tipo di pressione. Sembra il miglior Lautaro da quando è all’Inter: intenso, coraggioso e sempre ben posizionato. Dall’86’ Sanchez: s.v.

Thuram 5,5: gara senza infamia e senza lode per l’attaccante dell’Inter. Prova qualche serpentina specialmente nel primo tempo, poi pian piano si aliena ed esce dalla partita. Non incide perché deve lottare e sbracciare maggiormente con la difesa della Dea.

Inzaghi 7: allestisce l’ennesima formazione vincente e porta a casa tre punti pesantissimi. Primo posto blindato e voglia di dimostrare a tutti, in Italia e in Europa, lo spessore della propria squadra, che gioca un calcio a tratti spumeggiante e a tratti attento ed estremamente efficace.

Foto: LaPresse

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