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Tennis
Pagelle Italia-Serbia 2-1 Coppa Davis: Sinner annienta Djokovic, la scelta di Musetti era giusta
PAGELLE ITALIA-SERBIA 2-1 COPPA DAVIS
Jannik Sinner, 10 lode: non si può dare che il voto massimo (ed è successo raramente su OA Sport). Ha sconfitto due volte Novak Djokovic nell’arco di due ore, prima in singolare e poi in doppio: può bastare? Probabilmente neppure il più inguaribile degli ottimisti se lo sarebbe aspettato. Questo ragazzo impressiona sempre di più e non finisce di stupire. Non si arrende mai, è irriducibile: una dote innata che lo rende speciale. Incredibile cosa ha fatto oggi. Nel terzo set del singolare contro Djokovic è sempre stato all’inseguimento, al cospetto di un avversario che stava giocando meglio ed al massimo del proprio potenziale. L’azzurro è riuscito a rimanere aggrappato alla partita con i denti, realizzando l’impresa di annullare addirittura 3 match-point da 0-40 sul 5-4 in favore del suo avversario. In quel frangente è cambiata la storia non solo della semifinale, ma probabilmente di tutto il tennis tricolore. Sull’onda dell’euforia ha poi espresso un livello folgorante anche in doppio, dove ha fatto la differenza in risposta, peraltro palesando un agio sempre maggiore a rete.
Lorenzo Sonego, 9: un vero uomo Davis, il compagno ideale di Jannik Sinner in doppio, perché i due sono molto amici, e si vede. Non ha mai tremato, in particolare con il servizio ha rintuzzato i tentativi di rimonta dei serbi. Ormai è un doppista di spessore, ma ha ancora tanto da dare anche in singolare. E chissà che proprio in questo ruolo non venga schierato domani da Volandri, fisico permettendo.
Lorenzo Musetti, 6,5: a posteriori è facile dire che sarebbe stato preferibile l’impiego di Matteo Arnaldi. Noi siamo sinceri: ci saremmo augurati che fosse proprio Musetti a scendere in campo. Arnaldi era infatti reduce dalla dolorosa sconfitta contro l’Olanda, inoltre la tipologia di superficie non lo esalta. Va detto che anche Musetti non ama di certo i campi sintetici, tuttavia dispone di un tasso di classe indubbiamente superiore: fin quando il fisico ha retto, lo ha dimostrato contro Miomir Kecmanovic. Poi la benzina è finita, complice anche un problema muscolare che potrebbe metterlo fuori gioco in vista di domani.
Filippo Volandri, 8: ora è un vero capitano, dopo i primi anni di apprendistato. A nostro avviso non ha sbagliato una scelta finora. Incolpevole per la sconfitta di Musetti, ma Sinner lo salva e gli regala una finale che sembrava diventata una chimera. Adesso dovrà valutare con attenzione cosa fare con Sonego: l’Italia, possibilmente, dovrà evitare di arrivare al doppio, dove l’Australia è temibile. Per questo il piemontese potrebbe tornare utile nel primo singolare.
Novak Djokovic, 5: quando si prefigge un obiettivo, quasi sempre lo raggiunge. Non questa volta. La Coppa Davis era uno dei grandi traguardi stagionali del serbo, ci teneva tantissimo a rivincerla a distanza di ben 13 anni. Probabilmente, sotto sotto, era convinto di essere ormai ad un passo dal riuscirci dopo il successo di Kecmanovic e l’essersi ritrovato sullo 0-40 e tre match-point a disposizione con Sinner. Poi lì è cambiato tutto ed il serbo ha incassato un doppio ko che, indubbiamente, ricorderà tra i tonfi più dolorosi di una straordinaria carriera.
Miomir Kecmanovic, 6,5: nel primo singolare contro Musetti appare indemoniato, veramente posseduto. Gioca ad un livello che mai aveva espresso nel 2023, evidentemente in trance agonistica. Fortunatamente tutti i suoi limiti emergono in doppio, dove risulta un pesce fuor d’acqua e condanna la Serbia all’eliminazione.