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Pallamano, Riccardo Trillini: “Consapevoli della nostra forza, la Nazionale un patrimonio del movimento”

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Italia-Turchia

Non riesce a contenere la gioia Riccardo Trillini, Direttore Tecnico della Nazionale di Pallamano, dopo la clamorosa rimonta degli azzurri ai danni della Turchia, match di ritorno valido per il primo turno delle Qualificazioni ai Mondiali 2025. Sul campo di Chieti infatti l’Italia ha sconfitto gli avversari con il risultato di 37-27, recuperando le nove reti di svantaggio rimediate all’andata e compiendo un vero e proprio miracolo sportivo che rimarrà, per sempre, nel cuore dei tifosi.

Un’impresa titanica quella dei nostri ragazzi che, alla Casa Della Pallamano hanno sfoggiato un grande carattere e una personalità talmente strabordante da incartare completamente la compagine rivale. Una volta intervenuto in mixed zone, il coach ha commentato a caldo quanto successo, facendo perno in prima battuta proprio sull’atteggiamento vincente:

“Avevamo consapevolezza della nostra forza anche subito dopo la sconfitta – ha detto Trillini ai microfoni della FIGH I ragazzi erano propositivi e non era una frase retorica quando dicevamo di crederci. Nel contempo, le buone intenzioni e la carica agonistica sono inutili se poi non ci sono studio della partita, la giusta preparazione. Nei due allenamenti che abbiamo svolto, bisognava quasi frenare i ragazzi per voglia e carica che stavano esprimendo. Noi abbiamo sempre il coraggio di dire che il nostro obiettivo è qualificarci, ma a volta ci si dimentica di quanto sia difficile in contesti come le qualificazioni europee, ma credo che questa squadra negli ultimi anni abbia sbagliato solo quei 25’ in Turchia e niente altro”.

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Trillini ha quindi parlato del match: “Avevamo tanti piani per rispondere alle difficoltà che la partita avrebbe potuto presentare, ma non c’è stato bisogno. La difesa è stata fantastica. Nel secondo tempo abbiamo optato per una squadra più equilibrata, senza cambi attacco-difesa per disciplinare maggiormente il gioco in velocità, e questo ha pagato. La ciliegina sulla torta sono stati i portieri e uno splendido Marrochi, lucido e trascinatore anche nei minuti finali con la stanchezza che si faceva sentire”.

In ultimo l’allenatore ha posto l’accento sul futuro: “Questa squadra ha bisogno di lavorare sempre di più, perché quando dobbiamo vincere contro certe squadre ci presentiamo sempre con un numero inferiore di partite giocate. Avendo dei limiti strutturali, come la mancanza di un tiratore mancino o, come oggi, l’assenza di Bulzamini, dobbiamo prepararci a fondo per esprimere questo gioco veloce che, sì, sembra facile quando i gemelli Mengon o Savini si buttano dentro a testa bassa, ma che richiede anche tanto ordine e preparazione. Spero che questa squadra abbia possibilità di lavorare in misura sempre maggiore perché la Nazionale senior è un patrimonio di questo movimento”.

Foto: FIGH

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