Tennis
Puppo su Sinner: “Nessuno ripeterà quello che ha fatto. Oggi è il n.2 del mondo, l’antagonista di Djokovic”
Puntata speciale di TennisMania con Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport: l’Italia è in finale di Coppa Davis, e l’uomo che conduce lo spazio dedicato a quanto sta accadendo in quel di Malaga ne ha per tutti. L’entusiasmo per Jannik Sinner, le risposte a molte cose che sono state dette e altro sono presenti.
L’inizio viene direttamente da due anni, 1989 (film) e 1998 (sport): “In italiano è “L’uomo dei sogni” (Field of Dreams). Forse nel caso di Sinner casca bene, è già stato utilizzato per una prima pagina della Gazzetta. E scrivevo per la Gazzetta nel 1998. Era la finale Italia-Svezia. Quel sogno si è infranto con la spalla infortunata di Gaudenzi, che adesso è presidente dell’ATP. Quello che è successo oggi segna una o più generazioni. Quello che ha fatto Sinner è surreale, faccio fatica a trovare le parole. Gira un po’ la testa a pensare a tutto quello che è successo“.
L’entusiasmo prosegue vivo: “Siamo sicuri che Natale non è arrivato prima? Poi la finale con l’Australia va giocata, e hanno un giorno di riposo in più. Vincere o no la Davis cambia tanto dopo quello che Jannik ha fatto? Qui si tratta di aver battuto in singolare e in doppio Djokovic, nello stesso giorno, uno dopo l’altro. Questo non lo farà mai più nessuno. In questo momento Sinner è chiaramente il numero 2 del mondo, soprattutto su questa superficie e il numero 2 del mondo. Ed è l’antagonista di Djokovic. Alcaraz ha vinto due Slam, è più giovane di Jannik, dopo Wimbledon sembrava potesse prendersi il circuito e non è successo perché Djokovic è Djokovic. Questa è una delle più dolorose sconfitte, doppia oltretutto, per lui. La statistica che impressiona di più: è il quarto uomo sulla Terra ad aver battuto l’alieno annullandogli match point. Ha inflitto la stessa lezione che lui aveva dato 17 volte. Gli ha annullato tre match point, e come li ha annullati e come poi è andato dritto a chiudere“.
Annotazione tra il tecnico e il gioioso: “In doppio la cosa che mi piaceva di più è che andava per tutto il campo in giro a cercare di anticipare, fare le volée. Le sbagliava a volte in maniera grossolana, ma in questo momento è su un’onda. Ed è semplicemente stupendo“.
E sul singolare d’apertura, nonché su certe questioni che hanno toccato Sinner qualche settimana fa senza che il diretto interessato mai rispondesse, con somma calma: “Ieri ero più per Arnaldi che per Musetti, mi dispiace molto per Lorenzo, ma forse era il sacrificio “sull’altare” per poter assistere a questa cosa qua. Perché se non ci stata la sconfitta con il primo singolarista non sarebbe successo quello che è successo dopo. Così è ancora più incredibile. Uno che arriva lì a vedere la partita dice: “Scusa, questo è il Paradiso?” “No, è l’Iowa”. Per parafrasare: “No, è Sinner che gioca la Coppa Davis”. E non è un traditore, non rifiuta la maglia. Non c’è mai stato uno sportivo che ha fatto le cose nella maniera in cui le ha fatte Sinner senza rispondere a nessuna provocazione. E probabilmente non lo farà mai. Quel silenzio è stato talmente assordante con l’effetto ritardato… vado orgoglioso dei giornali dei giorni del 1998. Di altre cose no. Ho avuto la fortuna di vedere quella volta la finale con tanti anni. Non racconto le favole. Ricordo quello che è successo“.
Ancora: “Questa è una giornata di festa per lo sport. Quando c’era Italia-Svezia iniziavo a commentare per Eurosport e il tennis è il primo sport che ho seguito. Allora Bertolucci era capitano, ma mai ci si immaginava di trovarsi nella condizione in cui il tennis è oggi. Momento di goduria personale, senza dubbio. Sono giornate che non si dimenticano“.
E sul primo singolare di oggi: “Sonego singolarista? Se serve, bisogna metterlo in doppio per cui no. Me lo giocherei per il doppio con Sinner. Prima di arrivare a Malaga, il discorso era il doppio, Fognini, Bolelli… il doppio l’abbiamo trovato“.
Carro della memoria: “Nel 1976, peraltro, quando Panatta fece quello che fece a Roma e Roland Garros annullò match point. All’inizio del torneo ci fu la partita con match point annullati. Forse le cose straordinarie nel tennis italiano succedono con queste cose! Al maschile, perché poi al femminile sono successe cose altrettanto fenomenali con le due finali Slam, Schiavone e Pennetta-Vinci agli US Open 2015“.
Ribadire il concetto: “Sinner ha battuto due volte Djokovic. Due! E non perdeva da un’eternità in singolare in Davis. Qualcosa di assurdo. Magari le tossine si faranno sentire, deve giocare con De Minaur. E se vinciamo il primo singolare poi non si mette bene per l’Australia“.
Ancora sul singolare d’apertura, ma di oggi: “Primo singolare? Assolutamente Arnaldi. Bolelli no, Sonego non credo, Musetti ha avuto un piccolo problema. Arnaldi per me doveva giocare anche in semifinale, magari vinceva, non lo sapremo mai. Schierare Arnaldi sarebbe la maniera di riscattare la sconfitta dei quarti. Basarsi sugli scontri diretti in Davis lascia il tempo che trova. Bisogna andare un po’ a sensazioni“.
E poi parte alla carica su un altro aspetto da rivedere di questa Davis, che fa il verso agli Australian Open così com’erano fino a qualche anno fa: “Questo format è stupidissimo. Non esiste che l’Australia abbia un giorno di riposo in più. Anche alle ATP Finals non hanno lo stesso riposo, ma almeno giocano lo stesso giorno. Questo format l’ha fatto un bambino dell’asilo, è imbarazzante. Devono tifare tutti perché vincano Sinner e l’Italia. L’entusiasmo non sarebbe tanto inferiore al nostro. E per come ha giocato anche il doppio, facendolo diventare più interessante“.
Altro capitolo su Jannik: “Sinner ha giocato a braccio libero, ha tirato certe randellate in mezzo ai giocatori in doppio… nella storia dello sport italiani sono pochi gli eventi da citare in una giornata così. Ma l’hater di turno dirà “non ha e abbiamo vinto niente”. Forse non avete capito cos’abbiamo di fronte. Ha fatto finale alle ATP Finals e ha perso solo dal mostro, e adesso al mostro ha causato due sconfitte ed è in finale in Coppa Davis. Che non è la stessa del ’98, ma non è meno facile, devi giocare tre turni in quattro giorni“.
Breve affondo anche su alcune figure che si sono espresse da settembre a oggi: “L’imbarazzo della Gazzetta, di Dotto e di Cazzullo… solo imbarazzo. Più questi parlano e più fanno danni a loro e fortuna a Sinner. Una critica costruttiva, anche scherzando, buttandola sul gioco, ma non prendendola così seriamente!”
Torna il discorso Alcaraz e non solo: “Penso che quelli che a inizio anno, che dopo Wimbledon dicevano che Alcaraz è di un’altra categoria… lo pensavo anche io. Ma non avevo perso la fiducia in quello che Sinner poteva fare. Certo non mi aspettavo due mesi così. Bisogna guardare le cose in prospettiva, lo dico anche per me stesso. Favoriti in finale? A questo punto sì. Questo ha battuto due volte Griekspoor, ha battuto due volte Djokovic. C’è tantissimo entusiasmo. Se anche perdesse, quello che ha fatto è come avesse vinto la Davis, è un po’ una formalità, io mi sento così. Spero l’Italia vinca e ci sia la lucidità per fare le scelte giuste per giocare, ma con questo entusiasmo sarà difficile battere l’Italia. Percentuali per domani? Se Sinner sta bene, de Minaur non può vincere. Se arrivano in doppio per me vince l’Italia, 70% favorita. Magari sono esagerato, non so“.
Il lato umano del numero 4 del mondo: “Sinner ha delle qualità umane stranissime, fuori da ogni immaginazione. Rischia di diventare un patrimonio dell’UNESCO“.
Puppo ne ha anche per il modo in cui si parla di tennis su Rai2, commisurato all’importanza della situazione e alla platea cui ci si rivolge: “Ho visto sulla Rai il dopopartita di Sinner-Djokovic. Capisco che Panatta e Camporese sono stati quelli che giocavano bene a tennis, ma sono stati 10 minuti a parlare di quanto è bello il gioco di Musetti. Anche a me piace molto, però ci si deve aggiornare. Svecchiare un po’. Capire. A tanti addetti ai lavori il gioco di Sinner non piace. Quando dicevo che sta sulle balle è anche questo il senso, ma nel senso di gioco. Alcuni di questi non hanno vinto un granché rispetto a quello che è Sinner. Non ti piace il suo gioco? Ok, ma commenta, fai il tuo mestiere, non darmi un giudizio su quello che piace a te, su una cosa solo personale. Alziamo il livello di chi commenta, mandiamo messaggi costruttivi e intelligenti senza rimanere a quei tempi con autoreferenzialità“.
E alla fine un messaggio che rende l’idea di cosa si respira nell’ambiente tennis: “‘Vivo in Gran Bretagna, tutti i miei amici al circolo tennis di Cambridge stanno tifando Italia’. Io adesso questo messaggio lo metto sui social. Cambridge! Non uno sperduto circolo, Cambridge! Dove hanno una tradizione di valori dello sport che sapete. E non credo siano tutti italiani“.
VIDEO: LA PUNTATA COMPLETA DI TENNSIMANIA
Foto: LaPresse