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Rugby, la finale dei Mondiali decisa da un errore arbitrale?

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Aaron Smith

Perdere una Coppa del Mondo per un solo punto fa male e in Nuova Zelanda quell’11-12 subito contro il Sudafrica nella finale della Rugby World Cup ancora brucia. E nelle ultime ore sulla stampa neozelandese è uscito un retroscena che sicuramente non renderà felici i tifosi degli All Blacks. La vittoria degli Springboks sarebbe stata decisa (anche) da un errore arbitrale.

Tutto avviene al 54’, quando Richie Mo’unga trova un break vincente, libera Aaron Smith e il leggendario mediano di mischia degli All Blacks arriva fino in fondo, schiacciando. Meta convalidata e cinque punti (sette potenziali) che avrebbero fatto la differenza. Avrebbero, perché il Tmo richiama l’attenzione dell’arbitro Wayne Barnes e dalle immagini evidenzia un chiaro passaggio in avanti che aveva viziato l’inizio dell’azione.

E qui nasce la polemica. L’in avanti neozelandese è netto, indiscutibile e la meta di Aaron Smith, dunque, era da annullare. Il problema è che a vedere il passaggio incriminato e ad annullare la meta non è stato l’arbitro, Wayne Barnes, ma il Tmo che lo ha richiamato. E secondo le regole di World Rugby in una simile occasione la “moviola” può essere usata solo per evidenziare un’irregolarità nelle ultime due fasi di gioco prima della meta, mentre l’in avanti è avvenuto quattro fasi prima. Dunque, secondo il regolamento, la meta – per quanto irregolare – non andava annullata.

E, come detto, ora in Nuova Zelanda è riesplosa la polemica. Secondo la stampa locale, infatti, World Rugby avrebbe ammesso l’errore, anche se non avrebbe intenzione di rendere pubblica questa ammenda. E ci si chiede come sarebbe andata a Parigi, quella sera, se la meta di Aaron Smith fosse stata assegnata.

Foto: LaPresse

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