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Salto con gli sci

Salto con gli sci, Coppa del Mondo 2023-24. Granerud, a te il cerino! Il bis nella classifica generale è tabù ormai da un ventennio

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Halvor Egner Granerud

Il bello del salto con gli sci è quello di essere una disciplina in cui i valori sono dinamici. Ogni primavera è fisiologico, per tutti gli atleti, azzerare il proprio gesto tecnico. Gli automatismi non si perdono, ma gli equilibri sono talmente labili e delicati da potersi modificare anche a causa di qualche piccolo dettaglio. Basta un’inezia, nel senso più letterale del termine, per passare dal ruolo di numero uno indiscusso a quello di sei/sette del mondo. O viceversa, bien sûr.

Chiaramente, come in ogni sport, esistono delle gerarchie che non possono essere scardinate. Però, all’interno di esse, i rapporti di forza tra i saltatori cambiano di continuo, aggiustandosi a seconda dei momenti e dei contesti. Ci può essere chi acquista valore e chi si deprezza, come in un ideale mercato azionario. Le quotazioni dell’uno piuttosto che dell’altro non seguono una scala prefissata, bensì una logica variabile. Ecco perché non ha senso indicare favoriti nella rincorsa alla Sfera di cristallo.

Si potrebbe fare una sequenza di nomi, usando una serie di iperboli o forme dubitative per ognuno di essi, ma la realtà dei fatti è che almeno una mezza dozzina di uomini ambisce a vincere la Coppa del Mondo e almeno un’altra mezza dozzina ha modo di aggiungersi alla compagnia se dovesse trovare la proverbiale “quadra del cerchio” o effettuare l’altrettanto proverbiale “salto di qualità”. In fin dei conti, non sarebbe peregrino indicare quindici soggetti che, a vario titolo e con credenziali più o meno forti, sarebbero in grado di avanzare la propria candidatura al trofeo più ambito.

Sophie Sorschag, la “Lara Colturi del salto con gli sci”, che sogna di regalare una medaglia olimpica al Kosovo

Risulterebbe pedante e ridondante citare generalità e palmares di ognuno. Ci si limiterà, dunque, a dire che Halvor Egner Granerud partirà con l’obiettivo di sfatare un tabù ventennale, quello di conquistare due Coppe del Mondo consecutive. Si aggiungerà che, a differenza delle altre discipline Fis, il salto con gli sci si prenderà il lusso di conferire medaglie iridate anche nel 2024. I Mondiali di volo si terranno a Bad Mittendorf a fine gennaio.

È infine doveroso segnalare un cambio di regolamento molto rilevante. La disciplina è ormai governata da un’Esarchia composta da Austria, Germania, Giappone, Norvegia, Polonia e Slovenia (citate in rigoroso ordine alfabetico). L’ultima gara vinta da un atleta di nazionalità diversa risale al 18 novembre 2018, quando il russo Evgeny Klimov si impose a Wisla.

Allo scopo di diluire tale oligarchia, la Fis ha deciso di ridurre de facto i contingenti di questi sei Paesi. Se fino al 2022-23, le superpotenze potevano arrivare ad assommare fino a 39 uomini in ogni lista di partenza, dal 2023-24 tale numero si contrarrà a 33. Di conseguenza, ci saranno pertugi più ampi per consentire agli atleti delle nazioni di seconda e terza fascia di insinuarsi in zona punti. Di sicuro aumenteranno anche le gatte da pelare per gli staff tecnici dei Paesi in prima fila, ma non si tratta di un problema della federazione internazionale, in questo caso mossasi come Robin Hood.

Foto: La Presse

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