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Salto con gli sci

Salto con gli sci, l’Italia femminile parte con buone prospettive, irrobustita dalla ‘putrella Sieff’

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Lara Malsiner

Se parlassimo di calciomercato, l’Italia del salto con gli sci femminile avrebbe messo a segno un colpaccio, degno di titoloni sui giornali di settore e di presentazioni benedette da bagni di folla. La metafora forse è esagerata, ma non più di tanto se la si rapporta al piccolo mondo del trampolino azzurro. La specializzazione di Annika Sieff permette alla squadra tricolore di rafforzarsi in maniera sostanziale.

L’ormai ex combinatista ha deciso, d’accordo con i tecnici, di abbandonare gli sci stretti per dedicarsi esclusivamente allo skispringen. Un progetto inizialmente sussurrato, poi sempre più chiacchierato è, alfine, divenuto realtà. La matrice sulla quale si fonda ha la forma di Cinque cerchi. Quelli olimpici, ça va sans dire. Nell’ambito del gentil sesso, il salto con gli sci assegna le medaglie più preziose in assoluto, la combinata nordica no.

Si tratta di una differenza sostanziale agli occhi del pubblico, dei media e delle istituzioni sportive. Le discipline olimpiche sono quelle di Serie A, le altre appartengono al novero della Serie B. La mancata ammissione della Kombinert nel programma di Milano-Cortina 2026 ha rappresentato la fiamma (d’Olimpia) con la quale è stata accesa la miccia di un candelotto di dinamite fragorosamente detonato in primavera.

Sport Invernali, il “Salto della fede” di Annika Sieff. Abbandona la combinata nordica per specializzarsi sul trampolino

Quale sarà la dimensione di Sieff nel salto con gli sci? Da anni i tecnici italiani ritengono che Annika non sia inferiore alle sorelle Malsiner. I risultati dell’estate hanno dato credito a questa teoria, la quale ora si presenterà di fronte a un’esaminatrice ben più severa, ovverosia la Coppa del Mondo, unica e inappellabile giudice del reale valore delle atlete.

Il rendimento di ogni saltatrice è fortemente condizionato dalla velocità di stacco. Questa è inversamente proporzionale alla qualità del campo partenti. Più la concorrenza è elevata, più le stanghe di partenza sono basse. L’immediata conseguenza è rappresentata dalla separazione del grano dal loglio. Chi ha determinate qualità, si spinge fin dove osano le aquile. Le altre si devono adattare a volare a quote più basse, accontentandosi di piazzamenti.

Nessuno può pretendere che Sieff si attesti al medesimo livello al quale si era proposta nella combinata nordica, dove era tra le prime cinque del circuito. Entrare con costanza in zona punti, classificandosi tra la quindicesima e la trentesima posizione, andrebbe ritenuto un successo, almeno se ci si riferisce alla stagione 2023-24. Significherebbe, infatti, produrre prestazioni equivalenti a quelle fornite negli ultimi tempi da Lara e Jessica Malsiner.

Per la verità il potenziale delle sorelle gardenesi, soprattutto di Lara, è più elevato. Lo dimostrano i risultati del passato e le considerazioni di tanti addetti ai lavori. Purtroppo, da diverso tempo, la ventitreenne sudtirolese si è arenata in una sorta di limbo, dal quale proprio non riesce a uscire. Vale la pena di ricordare come, anni fa, sia stata in grado di entrare nella top-ten anche sui trampolini grandi e di salire sul podio su quelli piccoli.

Ora come ora, pensare di ottenere questi risultati è utopico. Però la qualità c’è. Potrà anche essersi appannata, ma non è perduta. Almeno non ancora. A chi segue l’atleta in questione e la di lei sorella il compito di coltivarla nel miglior modo possibile, allo scopo di sfruttare appieno il talento di ognuna.

L’Italia comincia il nuovo inverno con la prospettiva di avere tre donne competitive in Coppa del Mondo, come non capitava da anni. È una buona premessa, alla quale si vedrà se seguirà anche un bel racconto.

Foto: Fisi-Pentaphoto

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