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Scacchi, Europei a squadre 2023: Italia, esordio ok con gli Open, ko con le donne. Magnus Carlsen con la Norvegia dopo 8 anni

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Magnus Carlsen

Si sono aperti oggi a Budva, in Montenegro, gli Europei di scacchi a squadre per l’edizione 2023. Diverse le note importanti che arrivano da questo evento, due quelle fondamentali. Una è l’assenza, nella sezione Open, dell’Ucraina: tra le ragioni, il fatto che diversi candidati per far parte della squadra sono attualmente al fronte (per la cronaca, la squadra femminile c’è, ma senza le sorelle Muzychuk). L’altra riguarda la presenza, nella Norvegia, di Magnus Carlsen. Il numero 1 al mondo, dopo una stagione meno brillante del suo solito, torna a disputare la competizione dopo ben otto anni.

L’Italia schiera la seguente squadra Open: Daniele Vocaturo, Luca Moroni, Francesco Sonis, Lorenzo Lodici, Danyyil Dvirnyy. Il numero 1 è stato tenuto a riposo nella sfida d’esordio contro il Kosovo, agilmente sconfitto per 3,5-0,5. Vittorie piuttosto facili per Moroni su Nderim Saraci, per Sonis su Endrit Uruci, per Dvirnyy su Korab Saraci. La sola patta è di Lodici con Muhamet Asllani. Per quanto riguarda le donne, questo è il team: Marina Brunello, Olga Zimina, Elena Sedina, Tea Gueci, Elisa Cassi. Per loro sorteggio nettamente più sfortunato: proprio l’Ucraina, che pur senza le Muzychuk ha sempre Anna Ushenina come top di gamma. In questo caso, Brunello la ferma sulla patta, come pure Gueci riesce a fare contro Irina Gaponenko, ma le sconfitte arrivano da Zimina contro Nataliya Buksa e da Cassi contro Anastasiya Rakhmangulova.

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In linea generale, nella sezione Open va rimarcato il clamoroso successo della Danimarca sull’Azerbaigian: in questo 2,5-1,5 spicca la vittoria di Mads Andersen sull’ex numero 2 mondiale Shakhriyar Mamedyarov, con gli altri tre incontri patti. Compreso quello di Nijat Abasov, in predicato di giocare quasi da “intruso” il Torneo dei Candidati, vista la clamorosa World Cup in cui si è spinto in semifinale. Quanto a Magnus Carlsen, il debutto del norvegese è vincente, ma la sconfitta di Aryan Tari contro Viktor Gazik fa sì che, al netto di altre due patte, anche la Norvegia debutti senza gloria (2-2), e lo stesso vale per la Romania con l’Austria. Ok varie altre favorite quali Armenia, Germania e Inghilterra (che schiera uno dei russi “in fuga”, Nikita Vitiugov: va ricordato che la Russia non partecipa perché è passata con la confederazione asiatica). Tra le donne, invece, l’unico risultato di rilievo che non significhi qualcosa di scontato riguarda la Germania, che viene fermata dalla Grecia sul 2-2. In Georgia-Israele Nino Batsiashvili si fa sorprendere da Marfel Esroimski, ma le compagne fanno il resto e con esso anche il 3-1.

Nella giornata di domani, la seconda di 9 con giorno di riposo giovedì 16, l’Italia Open se la dovrà vedere con la forte Serbia in cui naviga il russo Alexey Sarana, per il quale questa è stata, per varie ragioni, una sorta di destinazione naturale. Le donne sfidano invece l’Islanda, capitanata da Olga Prudnykova, rifugiata ucraina che, seppur ancora non cittadina islandese, ha il diritto di giocare per il Paese in cui si trova, e da Lenka Ptacnikova, nata cecoslovacca e poi ceca, i cui legami con l’Islanda vanno indietro fino a vent’anni fa. Breve nota sul regolamento: 90 minuti a giocatore per le prime 40 mosse, poi 30 per finire. A ogni mossa c’è l’incremento di 30 secondi. Ogni vittoria di squadra vale due punti, ogni pareggio uno; i punti acquisiti all’interno dei singoli match valgono come primo criterio di spareggio.

Foto: FIDE / Anna Shtourman

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