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Scacchi, Europei a squadre 2023: Serbia e Bulgaria vincono i titoli, Italia due volte 16a. Patta spettacolo degli Open con l’Azerbaigian

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Daniele Vocaturo

Si è concluso poco fa il nono e ultimo turno agli Europei a squadre di scacchi che stanno svolgendosi in Montenegro, e precisamente a Budva. La Serbia vince il titolo continentale Open battendo 3-1 la Grecia e, in questo modo, mantenendo un miglior spareggio tecnico sulla Germania (2,5-1,5 alla Croazia) sul tie-break denominato Sonneborg-Berger, a parità di punti (15). Terza l’Armenia, sola a quota 13. In campo femminile trionfa la Bulgaria con 16 punti, davanti all’Azerbaigian con 15 e alla Francia, che a quota 12 beffa per spareggio tecnico Ucraina, Grecia e Polonia in questo ordine.

L’Italia Open trova un 2-2 che vale praticamente quanto una vittoria contro l’Azerbaigian, che pure sta disputando una delle peggiori edizioni recenti degli Europei a squadre. Sono soprattutto due i risultati di grandissimo valore. Innanzitutto, la patta di Daniele Vocaturo contro Teimour Radjabov, ma dopo il mezzo punto strappato a Magnus Carlsen alle Olimpiadi scacchistiche di Chennai e l’approdo fino al quarto turno in World Cup ormai la sua fiducia è a livelli altissimi. E, anzi, il numero 1 d’Italia si trova a lungo in vantaggio sulla scacchiera, prima che Radjabov con pazienza riesca a rimettere tutto sui binari del mezzo punto diviso. Ma a ricordare per sempre questo giorno sarà Francesco Sonis, che batte Nijat Abasov, quarto alla World Cup e de facto qualificato per il Torneo dei Candidati 2024 grazie a quel risultato. L’azero cade in un finale in cui, con una Torre e un Cavallo per parte, Sonis, con il Nero, ha un pedone in più. E, per porla in termini semplici, Abasov pecca di ingordigia, dimostrando meno conoscenza di questo finale rispetto all’azzurro che incassa così una vittoria pesantissima. Questa, però, non corrisponde al successo di squadra perché, posta la patta (in 117 mosse e dopo esser stato graziato in situazione disperata poco dopo l’apertura) di Lorenzo Lodici con Vasif Durarbayli, Luca Moroni perde malamente la bussola in un finale di Donna e Alfieri patto contro Rauf Mamedov, sbagliando due mosse in fila e abbandonando alla 64a.

Per quanto riguarda le donne, arriva invece il riscatto contro il Belgio per chiudere la manifestazione. In questo caso, sono le vittorie di Marina Brunello su Daria Vanduyfhus e di Tea Gueci con Nele Vanhuyse. Molto La prima passa dalla posizione critica alla vittoria in un’unica mossa, la trentanovesima, in cui semplicemente la belga, con il Nero, si mette esattamente in posizione per perdere la Torre con una forchetta di Donna che, contemporaneamente, è anche scacco. Nel caso di Gueci, invece, partita dominata praticamente fin dall’apertura. Pattano Olga Zimina ed Elisa Cassi contro Tyani De Ricke e Wiebke Barbier. Curiosamente, sia l’Italia Open che quella femminile terminano nella stessa posizione, la sedicesima.

Questi i vincitori sulle singole scacchiere. Nell’Open: prima scacchiera Magnus Carlsen (Norvegia), seconda Alexey Sarana (Serbia, ma è russo), terza Baadur Jobava (Georgia), quarta Maxime Lagarde (Francia), quinta Velimir Ivic (Serbia). Nel femminile: prima scacchiera Teodora Injac (Serbia), seconda Nurgyul Salimova (Bulgaria), terza Meri Arabidze (Georgia), quarta Pauline Guichard (Francia), quinta Tijana Mandura (Serbia).

RADJABOV-VOCATURO

ABASOV-SONIS

Foto: FIDE / Stev Bonhage

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