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Scherma: il fioretto si conferma una certezza. Bene gli spadisti, sciabolatrici in crisi

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Un fine settimana davvero ricchissimo per la Coppa del Mondo di scherma con ben cinque armi in programma. Una serie di podi per l’Italia, ma anche delle delusioni per la squadra azzurra. Andiamo ad analizzare ogni gara.

FIORETTO

Semplicemente la certezza della scherma italiana. Stefano Cerioni ha riportato il fioretto azzurro al vertice e il Mondiale di Milano è stato solo un inciampo imprevisto per gli azzurri. Prima gara di Coppa del Mondo e subito trionfo per il quartetto azzurro, che soprattutto si è preso l’immediata rivincita su quell’Hong Kong che aveva fermato il cammino iridato di Garozzo e compagni. Una vittoria arrivata senza Tommaso Marini, che è ancora alle prese con il recupero dopo l’operazione alla spalla. Soprattutto il fioretto azzurro è in continua evoluzione, come dimostra il primo podio della carriera nell’individuale del ventunenne Giulio Lombardi. Un gradino più basso del podio ospitato insieme a Giorgio Avola, che non è certo un esordiente in questi contesti.

 

SPADA

Doppio appuntamento con gli uomini a Berna e le donne a Legnano. Si parte dalla Svizzera con il secondo posto della squadra azzurra, che va a cancellare la prestazione individuale del giorno prima, dove il solo Davide Di Veroli è riuscito a raggiungere gli ottavi. Rispetto al Mondiale questa volta l’Italia è stata sconfitta dalla Francia, ma questo risultato è la conferma che il quartetto italiano si presenterà tra un anno a Parigi con grandissime ambizioni e con l’obiettivo di una medaglia.

Una piccola delusione quella dal Trofeo Carroccio, con le azzurre che si sono fermate sempre ai piedi del podio sia nella prova individuale sia in quella a squadre. Ci si aspettava sicuramente di più dalle spadiste azzurre in quel di Legnano, anche se un po’ di sfortunata c’è stata come la sconfitta di una sola stoccata per Mara Navarria. Molto brava Gaia Traditi, ma una buona gara anche quella di Sara Maria Kowalczyk, che si è fermata agli ottavi. Con la squadra purtroppo l’Italia si è fermata contro l’Ucraina, che poi, però, si è presa la vittoria, in quello che poteva essere il canale giusto per le azzurre.

 

SCIABOLA

Si parte dal fine settimana decisamente positivo per la sciabola maschile. Pietro Torre ha chiuso sul podio nella prova individuale, centrando così il suo miglior risultato in carriera. Un segnale importante anche per il futuro, con il 21enne livornese che rappresenta certamente un punto di riferimento già per Parigi e poi soprattutto per il prossimo quadriennio. Ieri è poi arrivato anche il podio della squadra, con un terzo posto importantissima in chiave qualificazione olimpica, con l’Italia che ha messo a distanza di sicurezza le dirette inseguitrici.

Il tema purtroppo negativo del weekend è la situazione della sciabola femminile azzurra. Una squadra in grandissima crisi dopo il disastro del Mondiale e con una qualificazione olimpica a fortissimo rischio e che al momento arriverebbe solo perchè non esistono altre squadre del continente americano oltre agli Stati Uniti. Anche stavolta è stato fatale l’assalto con l’Ucraina, con Olga Kharlan e compagne che hanno dominato fin dai primi assalti. Il CT Nicola Zanotti dovrà lavorare soprattutto sulla testa delle azzurre, che devono assolutamente ritrovarsi prima di tutto nello spirito.

 

Bizzi/Federscherma

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