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Sci Alpino

Sci alpino, i precedenti dell’Italia a Beaver Creek: pista ostica, ultimo successo 11 anni fa

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Tutto è pronto per il via dell’attesissimo fine settimana dedicato alla velocità di Beaver Creek (Stati Uniti). La Coppa del Mondo di sci alpino 2023-2024, dunque, farà tappa selle nevi del Colorado sulla celebre pista denominata “Birds of Prey” una delle più veloci e complicate dell’intero calendario ma che, di pari passo, ha regalato poche soddisfazioni ai colori azzurri nelle ultime edizioni.

Andiamo con ordine e iniziamo con la discesa. La Birds of Prey fa il suo esordio nel Circo Bianco il 4 dicembre 1997 e si tinge subito di azzurro. Kristian Ghedina infatti vince la gara precedendo il francese Jean-Luc Crétier ed il norvegese Lasse Kjus. L’ampezzano, per completare un ottimo weekend, centra anche il terzo posto il 27 novembre 1999 alle spalle degli austriaci Hermann Maier e Stephan Eberharter. Dopodiché, bisogna attendere il 30 novembre 2012 con Christof Innerhofer che trionfa davanti ai norvegesi Aksel Lund Svindal e Kjetil Jansrud. Passando al 6 dicembre 2013, Peter Fill è terzo nella gara vinta da Aksel Lund Svindal, davanti all’austriaco Hannes Reichelt.

Discorso differente per quanto riguarda il superG. Il primo successo infatti arriva solamente il 1 dicembre 2012 con uno strepitoso Matteo Marsaglia che precede Aksel Lund Svindal e l’austriaco Hannes Reichelt. Il 7 dicembre 2013, quindi, Peter Fill chiude al terzo posto alle spalle dello svizzero Patrick Kung e dell’austriaco Otmar Striedinger. Infine il 1 dicembre 2018 troviamo l’ultimo podio per i colori italiani con Dominik Paris, terzo nella gara vinta dall’austriaco Max Franz con lo svizzero Mauro Caviezel secondo.

Nelle ultime due stagioni, invece, la Birds of Prey si trasforma nell'”Aleksander Aamodt Kilde show”. Il norvegese, infatti, ha letteralmente dominato la scena in lungo ed in largo. Successo nella discesa del 4 dicembre 2021 e del 3 dicembre 2022, quindi doppietta anche in superG il 3 dicembre 2021 e il 4 dicembre 2022. Una curiosità? In queste gare il nativo di Bærum ha sempre preceduto Marco Odermatt. Gli italiani, invece, non hanno mai concluso vicini al podio.

Foto: FISI pentaphoto

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