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Sci Alpino
Sci alpino, le promosse e le bocciate: Vlhova meglio di Shiffrin, ma quell’errore…Bene Peterlini, deludono Swenn-Larsson e Holdener
Se la Coppa del Mondo maschile non è praticamente mai iniziata, quella al femminile ha vissuto un doppio appuntamento in quel di Levi. Due slalom nel weekend, che hanno visto la vittoria rispettivamente di Petra Vlhova e Mikaela Shiffrin. In casa Italia solo Martina Peterlini si salva dal disastro, ma sono state tante comunque le atlete che si sono messe in mostra o che hanno fallito in questo weekend finlandese. Andiamo a scoprirle.
PROMOSSE
Mikaela Shiffrin: torna da Levi con il pettorale rosso di leader della classifica generale e di slalom e lo fa senza aver dimostrato di essere la migliore in questa due giorni di Levi. Questa è sicuramente la miglior notizia per l’americana, che comunque mette a referto il successo numero 89 della carriera. La caduta in allenamento ha forse minato un po’ le certezze della nativa di Vail, che non ha mostrato una brillantezza totale nel weekend, anche se sicuramente è andata in progressione, con decisi miglioramenti la domenica rispetto al sabato. Poi se arrivano anche i regali….
Petra Vlhova: per tre manche e mezza ha chiaramente dimostrato di non avere rivali, poi all’improvviso un errore ed ecco che arriva l’inforcata che fa passare quasi in negativo tutto quello mostrato a Levi. La slovacca ha chiaramente fatto vedere di essere al momento la miglior slalomista, ma ha regalato 100 punti alla sua principale avversaria e sono errori che alla fine si pagano a caro prezzo. Resta comunque la vittoria del sabato e anche la prova della domenica fino a quella maledetta inforcata.
Lena Duerr: due slalom e due volte sul podio, come solo Shiffrin è riuscita a fare. La tedesca prova ad inserirsi nel duello tra l’americana e la slovacca come la terza incomoda. Un compito assolutamente difficilissimo, anche perchè servirà una straordinaria continuità e regolarità. Esce da Levi comunque con la consapevolezza di volerci provare e di regalarsi una stagione da sogno.
Leona Popovic: la Croazia può stare molto tranquilla in slalom per i prossimi anni con lei e Zrinka Ljutic. La venticinquenne di Fiume si va a prendere il secondo podio della carriera con una seconda manche veramente eccezionale e che l’ha proiettata alle spalle di Mikaela Shiffrin. Un risultato che sa di conferma dopo il podio ottenuto alle finali di Soldeu nella scorsa stagione, anche in quel caso seconda dietro all’americana.
Katharina Liensberger: che fine aveva fatto la sciatrice capace di prendersi il titolo mondiale a Cortina, l’argento olimpico a Pechino e la coppa di specialità nel 2021? Una stagione passata semplicemente terribile, che addirittura l’ha portata a scendere con il pettorale 21 il sabato. Un terzo posto proprio quel giorno per ricominciare a sorridere e alla fine anche l’ottavo posto di ieri non è un risultato negativo. Lo slalom femminile spera di aver ritrovato una sua straordinaria protagonista.
Sara Hector: quinta il sabato e quarta la domenica, risultati che le hanno permesso di partire per la prima volta in carriera nel primo gruppo di merito. La svedese non è più solo una formidabile gigantista, ma è diventata anche una slalomista molto competitiva ed ora il prossimo obiettivo deve essere quel podio sfumato per poco in questo fine settimana.
Ali Nullmeyer: sesta il sabato e sesta la domenica. Intanto sono punti di Coppa del Mondo importanti e la certezza di avere un pettorale nel secondo sottogruppo di merito. Le manca forse ancora un piccolo step per provare a lottare per le primissime posizioni, ma il talento di certo non manca.
Martina Peterlini: l’unica luce azzurra in una due giorni di sole tenebre per lo slalom femminile italiano. I problemi alla schiena sono ormai dimenticati e finalmente si rivede quell’atleta capace anche di entrare in Top-10. In entrambi gli slalom si è difesa nella prima manche con il 45 come pettorale, per poi scatenarsi nella seconda manche con una pista migliore. Diciassettesima il sabato e addirittura dodicesima la domenica con una splendida rimonta. La Top-10 non è più così lontana.
Lara Colturi: ogni volta che si parla di lei bisogna prima di tutto ricordare che la carta d’identità segna solo 16 anni. Il ventiduesimo posto di sabato è il suo miglior risultato in carriera in slalom, mentre domenica è venticinquesima. Due gare e due volte a punti, partendo sempre oltre la sessantesima posizione. Un talento enorme e che purtroppo l’Italia rimpiangerà.
BOCCIATE
Anna Swenn-Larsson: totalmente irriconoscibile la svedese. Solamente diciannovesima il sabato e addirittura fuori dalle trenta (partendo con il pettorale numero uno) la domenica. Una due giorni di Levi da dimenticare in fretta ed ora la concorrenza arriva anche dall’interno con una Sara Hector sempre più in palla tra i rapid gates.
Wendy Holdener: non è deludente come Swenn-Larsson, ma sicuramente dall’elvetica ci si aspettava decisamente di più di un dodicesimo ed un ottavo posto. Non è mai riuscita ad incidere sui piani e anche sul ripido ha fatto tanta fatica. Eppure lo scorso anno a Levi era arrivato un podio. Anche per lei una due giorni negativa.
Paula Moltzan: ha cominciato la stagione nel primo gruppo di merito, ma non riesce assolutamente a sfruttare questa grande occasione. Sabato è appena quindicesima, mentre la domenica (superata da Hector) non riesce a terminare la prima manche. Una bocciatura piena all’esame finlandese.
Laurence St-Germain: c’era sicuramente grande attesa sulla campionessa iridata in carica e forse la pressione del dimostrare che non è stato un colpo casuale ha giocato un brutto scherzo. Un primo slalom da dimenticare ed un secondo chiuso comunque al settimo posto, neanche prendendosi il merito di essere la miglior canadese.
Marta Rossetti: l’obiettivo minimo era quello di centrare la qualificazione alla seconda manche in entrambi gli slalom, ma non è neanche stato proprio avvicinato. Un weekend assolutamente da dimenticare e un’occasione di provare ad avvicinare le prime trenta della startlist totalmente gettata al vento.
Anita Gulli: anche lei partecipa completamente al disastro azzurro della due giorni di Levi. Ci si aspettava una crescita dopo qualche buon risultato lo scorso anno ed invece in Finlandia tutto da cancellare. Una sciata quasi senza controllo, sempre davvero al limite e con l’errore che puntuale arriva da dietro l’angolo. Serve un repentino cambio di marcia.
FOTO: LaPresse