Sci di fondo
Sci di fondo, Coppa del Mondo femminile 2023-24. La Sfera di Cristallo è all’asta. Chi farà l’offerta più alta?
La Sfera di cristallo femminile di sci di fondo è all’asta. Il novero delle potenziali acquirenti è ampio e variegato. Certo, c’è chi ha più possibilità di accaparrarselo, ma il trofeo deve interessare e non è detto che chi di dovere avanzi un’offerta. Per esempio, lo scorso anno, tutte le astanti più dotate hanno preferito lasciar correre. Così, la Coppa del Mondo 2022-23 è finita nel salotto di Tiril Udnes Weng.
Vittorie dalla norvegese durante il passato inverno? Una sola. Quante volte era capitato in precedenza? Esclusivamente nel 1989-90, quando la classifica generale fu appannaggio della sovietica Larisa Lazutina. Tuttavia, all’epoca il calendario prevedeva 11 gare, non 31 come nell’ultima stagione. La scandinava ha fatto leva sul nuovo sistema di punteggio, che minimizza le differenze tra le varie posizioni, e sul disinteresse di tante avversarie più quotate. Brava, perchè la Sfera di cristallo è stata conquistata con merito, proprio perchè voluta.
Nell’imminente stagione non ci sono però oggetti ritenuti più preziosi quali le medaglie d’oro (olimpiche o iridate non fa differenza). Dunque la Coppa del Mondo potrebbe far gola a qualche fondista di grido in più, a cominciare dalle svedesi. Ebba Andersson, per esempio, che dopo i 2 ori artigliati ai Mondiali di Planica vorrà sicuramente completare la propria metamorfosi da “piazzatissima” a “vincente”, aggiungendo un nuovo trofeo in bacheca. La sua conterranea Frida Karlsson, vincitrice dell’ultimo Tour de Ski, è un’altra seria candidata alla classifica generale.
Resta qualche dubbio su Jessica Diggins, che ha ammesso di aver trascorso un’off-season tormentata sul piano della motivazione. La classe non è acqua, ma deve essere supportata dalla condizione atletica. Quale sarà quell’americana? Le piste daranno il responso in merito. Il medesimo discorso vale anche per diverse altre ultra-trentenni provenienti da Norvegia e Finlandia, alla ricerca della proverbiale seconda giovinezza (Heidi Weng, Ingvild Flugstad Østberg, Krista Pärmäkoski) o maturate in tarda età (Kerttu Niskanen).
Nel comparto sprint c’è grande curiosità per capire se la norvegese Kristine Stavås Skistad abbandonerà la dimensione di eterna promessa per diventare una seria rivale della svedese Jonna Sundling, dominatrice delle prove veloci dell’ultimo biennio. Un’eventuale rivalità fra le due potrebbe rappresentare un tema forte nel firmamento di uno sport dove, dopo il ritiro di Therese Johaug, non ci sono più stelle. Si vede qualche bagliore qua e là, ma non si capisce se si tratti di meteore, oppure di reali astri in grado di brillare di luce propria.
Foto: La Presse