Biathlon

Sport Invernali. Lisa Vittozzi, Stefan Kraft e Johannes Klæbo, dicono “100!” in coro. Ma con toni e declinazioni diverse

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Per le discipline nordiche, quello del 24-26 novembre è stato “il weekend dei 100 podi”. Tre gli sport coinvolti e con tre protagonisti differenti, ovverosia Johannes Høsflot Klæbo (sci di fondo), Stefan Kraft (salto con gli sci) e Lisa Vittozzi (biathlon). Citati in rigoroso ordine alfabetico, ognuno di loro ha avuto a che fare con il numero 100 in termini di piazzamenti nelle prime tre posizioni, seppur con modalità e declinazioni totalmente differenti.

Partiamo dall’azzurra. Nel suo caso, il centesimo podio non è personale, bensì relativo all’Italia del biathlon femminile. Il traguardo era annunciato, ma non era certo scontato che potesse arrivare alla prima occasione possibile. Ci ha pensato la ventottenne di scuola friulana, peraltro con la ciliegina sulla torta di essersi imposta nella palpitante 15 km di Östersund, a portare il movimento tricolore a una tripla cifra della quale lei detiene il 22% delle quote.

Non era viceversa previsto che il saltatore austriaco potesse issarsi a 100 podi in gare valevoli per la Sfera di cristallo già a Ruka. Kraft si è invece dimostrato in condizione smagliante, tanto da dominare in lungo e in largo il fine settimana finlandese. Non ha solo vinto entrambe le gare disputate, ma ha realizzato il miglior punteggio in ogni serie e ha inflitto distacchi abissali alla concorrenza. Il record assoluto di 108, detenuto da Janne Ahonen, vacilla viepiù. Se l’andazzo è quello visto, la domanda è una sola. Dove e quando verrà abbattuto il primato? Il “se” non è in discussione.

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Infine, è passato quasi inosservato il 100° podio in gare di primo livello per il fondista norvegese. Klæbo è diventato il primo uomo a raggiungere la significativa pietra miliare, cionondimeno lo ha fatto in sordina. Il terzo posto nella sprint di venerdì è, a conti fatti, una sconfitta per chi è abituato a dettare legge. Le successive prestazioni anonime nelle gare distance hanno confermato uno stato di forma lontano da quello ideale, forse sgradita eredità del Covid contratto nelle scorse settimane?

Insomma, tre “cento” pronunciati in tre idiomi differenti, in maniera totalmente diversa gli uni dagli altri e con significati difformi. Proprio per questo vale la pena di sottolineare come si siano concentrati nell’arco di pochi giorni, quelli iniziali di una stagione 2023-24 ancora tutta da vivere.

Foto: La Presse

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