Biathlon

Sport Invernali, quante “prime volte nordiche” nel weekend del 24 – 26 novembre!

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La seconda puntata della trilogia di temi proposti dalle discipline nordiche nel weekend del 24-26 novembre è relativa alle “prime volte”. È impressionante notare come l’ouverture della nuova stagione abbia regalato una serie di novità assolute, molte delle quali inattese, peraltro perequata su tutti gli ambiti impegnati fra Ruka e Östersund.

Partiamo dallo sci di fondo, dove si è visto di tutto, soprattutto nella giornata di domenica 26. Una data difficile da dimenticare per Moa Ilar e Jan Thomas Jenssen, i quali si sono fregiati della cosiddetta maiden victory nel massimo circuito senza essersi mai proposti sul podio in precedenza. L’accadimento si è verificato nelle mass start.

Oltre alla provenienza geografica (la Scandinavia), i due hanno in comune il fatto di non essere più giovanissimi (classe 1997 la svedese, 1996 il norvegese) e di essere coetanei di compagni di squadra sulla cresta dell’onda da molto più tempo. Per intenderci, Ebba Andersson e Johannes Høsflot Klæbo hanno la stessa età. Cionondimeno, le parabole agonistiche possono assumere curve totalmente diverse le une dalle altre. Singolare che ambedue siano emersi simultaneamente in un fine settimana che ha partorito tante altre “prime volte”.

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La più eclatante è quella del saltatore tedesco Pius Paschke, eterna “vita da mediano” improvvisamente nobilitata dalla piazza d’onore artigliata sabato 25 novembre a Ruka. Il bavarese, paradigma della seconda linea in una superpotenza, è diventato l’atleta in età più avanzata capace di issarsi per la prima volta sul podio in una gara di Coppa del Mondo. A 33 anni e 189 giorni, il teutonico si è fregiato di un risultato di livello assoluto. Una sorta di “premio alla carriera” per chi ha sempre recitato in ruoli da comprimario, se non addirittura da comparsa, dopo aver atteso pazientemente di essere scritturato finanche per le parti più piccole.

A proposito di Germania, se ci si sposta sul biathlon, è doveroso sottolineare la prima affermazione della carriera di Roman Rees e il contemporaneo primo podio di Justus Strelow nella 20 km di Östersund. Anche in questo caso non si parla più di uomini di primo pelo, soprattutto per quanto riguarda il vincitore, più vicino a 31 anni di quanto non sia ai 30. Per intenderci, se Jenssen e Ilar sono coscritti di Klæbo e Andersson, Rees è coetaneo di Johannes Bø, che la sua prima gara la vinse dieci anni fa!

Prima volta” sul podio anche per il fondista ceco Michal Novak, secondo nella 20 km con partenza in linea, e per il combinatista austriaco Stefan Rettenegger, terzo nella mass start. Risultati senza dubbio meno altisonanti, perché il ventisettenne boemo è reduce da una stagione ricca di piazzamenti nella top-ten, mentre il ventunenne austriaco è unanimemente ritenuto un astro nascente.

A latere è doveroso rimarcare il primo podio in una gara distance per Erik Valnes, abituato a incidere nelle sprint. Difatti il norvegese ha trionfato in quella tenutasi venerdì 24. Dopodiché, sabato 25, ha concluso in terza piazza la 10 km con partenza a intervalli. Un risultato pesante, proprio perché ottenuto contro il cronometro, che potrebbe consentire allo scandinavo di avanzare una candidatura alla conquista della Sfera di cristallo. Si vedrà quanto forte.

Foto: La Presse

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