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Tennis, Filippo Volandri: “Si poteva evitare quanto successo a Sinner a Bercy, in Coppa Davis ho una squadra forte”
Filippo Volandri ha fatto il punto della situazione in un’intervista rilasciata all’Adnkronos sui temi d’attualità. Il primo, inevitabilmente, è stato quello del ritiro di Jannik Sinner dal Masters1000 di Parigi-Bercy. A causa di un’organizzazione decisamente approssimativa, l’altoatesino si è visto costretto a giocare il proprio match d’esordio contro l’americano Mackenzie McDonald in orario notturno.
Terminando la partita alle 02.37 di mattina e con un altro incontro da disputare poche ore dopo, nello stesso giorno, Sinner ha salutato tutti e detto di concentrarsi per le ATP Finals e la Coppa Davis. Una presa di posizione molto netta, condivisa da Volandri: “Quanto successo a Sinner a Parigi-Bercy si poteva evitare, perché si è trattato di un qualcosa di reiterato. Per tre giorni di fila hanno sempre finito tardissimo di giocare, con la differenza che Jannik, iniziando il torneo di mercoledì, avrebbe giocato tutti i giorni. Non esiste proprio. Sono orari che, se il giorno dopo devi rigiocare, non ti danno il tempo necessario per recuperare, per dormire, per essere pronto per il giorno successivo. Non ci dimentichiamo che siamo a fine stagione, e i giocatori sono oggettivamente stanchi dopo una stagione lunga. A volte il torneo di Bercy si lamenta di non avere i migliori giocatori, ma se continuano a farli giocare alle 2.30 di notte non li invoglia di certo a venire“, ha spiegato il capitano non giocatore di Coppa Davis.
“Sono tutti penalizzati, il pubblico, le tv, i giocatori e lo stesso torneo. Non ha senso mettere sei incontri sul Centrale alle 11, è un rischio troppo alto. Se potevano rifiutarsi di giocare? No, proprio per rispetto del sistema e delle persone che erano rimaste lì. Ovviamente i conti li fai dopo, e avendo giocato due ore e mezza, finito a quell’orario e dovendo giocare alle 17 il giorno successivo con un giocatore che aveva giocato molto prima, si è scelto di non farlo. Certo l’incontro invece delle 17 si poteva programmare alle 19,30 o 20,30. Si poteva fare di meglio“, ha aggiunto Volandri.
Chiaramente, la decisione di Sinner e la programmazione in vista dell’appuntamento di Torino e soprattutto di Malaga possono far stare tranquillo l’ex giocatore toscano: “A me interessa Jannik, la sua salute, la sua crescita dato che ha ancora grandi margini di miglioramento e lavora per diventare il n°1. Il resto viene dopo. Chi ci ha rimesso è Sinner in primis, il torneo e il sistema, però bene che avvenga perché così si rendono conto. E’ vero che i giocatori vengono pagati bene, ma non per questo devono essere pronti a fare qualsiasi cosa“.
L’obiettivo in vista della Davis è il seguente: “Noi vogliamo arrivare in fondo, siamo una squadra forte che può ambire al titolo. Se non sarà quest’anno, sarà uno dei prossimi anni, ma lavoriamo ovviamente per questo. Comunque non ci siamo solo noi, perché c’è la Serbia, il Canada che ha vinto l’anno scorso, l’Australia che è una squadra che arriva sempre in fondo, e un’Olanda da battere nei quarti che come si è visto anche questa settimana ha dei giocatori molto forti“.
Una valutazione finale c’è stata anche su Matteo Berrettini: “Dispiace non ci sia. Con Matteo parlo tantissimo, si sta ristrutturando, si sta allenando, sta investendo su se stesso per la prossima stagione, ed è un segnale positivo perché vuol dire che ci crede ancora. Il cambio di tecnico? Sono scelte personali, entrambi finiscono con un ottimo rapporto, e questo non è scontato, ma si va avanti sempre con il target di crescere“.
Foto: LaPresse