Atletica
Atletica, Leonardo Fabbri carico: “Su quel 23 metri ai Mondiali fui un po’ bischero…Europei di passaggio verso le Olimpiadi”
Leonardo Fabbri ha archiviato una stagione semplicemente stellare, caratterizzata dalla medaglia d’argento ai Mondiali di Budapest con una sassata da 22.34 metri (e con una bordata nei pressi dei 23 metri, finita però in zona nulla). Il 26enne, che ha vinto il Golden Gala nella sua Firenze, ha toccato il proprio personale nella capitale ungherese ed è andato oltre il muro dei 22 metri anche a Eugene in occasione della finale di Diamond League (22.31, quarto posto) e ad Arzignano (22.14). L’azzurro vuole sognare in grande in vista delle Olimpiadi di Parigi 2024, dove può essere tra i grandi protagonisti nel getto del peso, disciplina attualmente dominata dallo statunitense Ryan Crouser.
Leonardo Fabbri è stato ospite di Sprint2u, trasmissione del canale YouTube di OA Sport. Il toscano si trova in Sudafrica per gli allenamenti in preparazione della prossima stagione che culminerà con i Giochi Olimpici e ha raccontato un aneddoto divertente: “Sono stato contattato da Olympic Channel, stanno facendo una serie di video in preparazione di Parigi. È venuta una troupe dalla Germania per farmi delle riprese, è dalle 8 che li ho in casa, hanno ripreso tutta la mia routine. Domani riprenderanno anche i lanci della mattina, è stata una bella soddisfazione“.
L’azzurro si è soffermato sulla preparazione: “Abbiamo anticipato di qualche giorno la partenza per il Sudafrica. Cerchiamo sempre di fare la prima parte a metà novembre in modo da tornare per passare poi il Natale in famiglia e tornare a gennaio per finire il lavoro più grosso dell’anno. Paolo Dal Soglio ha iniziato con Daniele Sacci e tanti erano scettici sul fatto che allenasse senza esperienza, poi ha allenato Sebastiano Bianchetti e poi sono arrivato io: è stato bello riconoscere a lui certe soddisfazioni, perché ha sempre avuto qualcuno che gli metteva il bastone tra le ruote“.
Il toscano è tornato sul lancio da 23 metri ai Mondiali e finito in nullo: “Su quel lancio da 23 metri sono stato un bischero, per non dire di peggio. Ho guardato il peso, l’avevo sentito molto bene, l’ho guardato e alzando la testa ho perso l’equilibrio. Quel lancio mi ha spinto e motivato per andare avanti nella stagione, ho fatto 5-6 gare dopo i Mondiali: le aspettative erano alte, non avevo voglia di gareggiare tanto per farlo e quel lancio lì mi ha fatto capire che avevo tanti margini, è stato bello rimettersi subito in gioco e mi ha aiutato anche Zane Weir che ha fatto 22.44 a Padova. Il 22.31 di Eugene vale più del 22.34 di Budapest perché lì ero in forma stellare, il peso volava lontanissimo in allenamento prima di Budapest e mi aspettavo di fare bene, invece prima di Eugene era morto fisicamente e mentalmente, poi il fuso orario mi aveva distrutto. Lì esultando per il 22.31 mi sono anche stortato la caviglia. Mi sono divertito tantissimo in questa stagione, potevo andare avanti a oltranza ma è stato bello staccare un attimo“.
Il 26enne ha poi proseguito: “La preparazione l’abbiamo incominciata la seconda metà di ottobre, sta andando bene e sono fiducioso. Ora non sono tanto in forma, ma il peso sta già camminando. Siamo super carichi di lavoro, mi piace perché il gesto in pedana è sempre più stabile, i lanci sbagliati sono sempre meno, i lanci fatti con facilità sono sempre più numerosi. Quest’anno ho fatto 27 gare, ma tante sono state allenamenti: al posto di fare una seduta di lanci in allenamento l’ho fatta in gara. L’anno prossimo ci saranno tre eventi principali e li proveremo a fare tutti bene: Mondiali Indoor, Europei a Roma, Olimpiadi. L’attenzione va ovviamente a Parigi, magari le indoor le prepareremo meno. Non voglio pensare già adesso a Parigi perché sarebbe un massacro mentale“.
Definite anche le prime gare della prossima annata agonistica: “Debutterò a Lodz il 27 gennaio e il giorno dopo andrò in Germania a Nordhausen. Un gara all’aperto a inizio stagione? Vediamo. Al prossimo raduno in Sudafrica il peso da gara lo porto, vediamo. Non è una cosa che abbiamo messo in conto, ma se ci sarà l’occasione ben venga“.
L’obiettivo per il 2024 è ben definito: “Olimpiadi o Europei? Da italiano è una domanda difficile, ma sono le Olimpiadi. A me la mancata finale per dieci centimetri mi è rimasta qua e dalla sera stessa di Tokyo non vedo l’ora di rimettere piede in una pedana olimpica. Le Olimpiadi sono le Olimpiadi e non vedo l’ora di essere lì. Certo anche gli Europei, con uno stadio che spero sia tutto esaurito… Ma le Olimpiadi tutta la vita. Un secondo posto agli Europei lo prenderei come uno stimolo per Parigi, non lo butterei: mi girerebbe di più arrivare nono o quarto a Parigi piuttosto che secondo a Roma, che deve essere una tappa di passaggio e sicuramente è una bella occasione perché non so quando ricapiterà un Europei a Roma“. Di seguito la VIDEO intervista completa a Leonardo Fabbri.
VIDEO INTERVISTA LEONARDO FABBRI
Foto: Francesca Grana/FIDAL