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Basket, come stanno giocando gli italiani all’estero: da Fontecchio e Gallinari all’Europa che conta

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La stagione italiana del basket non passa soltanto da coloro che si stanno attivamente impegnando nel campionato tricolore. Sono diversi, infatti, gli elementi che si stanno provando a distinguere, con maggiore o minore successo, lontano dal nostro Paese, dalle lande della NBA ai vari mondi europei.

Con la questione NBA, l’inevitabile citazione è per due. Uno, Simone Fontecchio, sta trovando un’ottima dimensione in quel degli Utah Jazz. A Salt Lake City, ad oggi, i suoi numeri parlano di 7,8 punti e 2,4 rimbalzi di media, ma se la sua franchigia non è in un buon momento, lui è in fase ottimale. E lo testimonia anche quanto accaduto stanotte con i 19 punti rifilati agli Oklahoma City Thunder. L’altro, Danilo Gallinari, in una squadra non certo intenzionata a lottare per i piani alti come i Washington Wizards (con annessi mal di pancia del Gallo), sta comunque dando il suo con 7,7 punti di media, il che è già importante perché testimonia un suo buono stato di forma dopo l’anno intero di stop.

Passando sul fronte europeo, inevitabile raccontare dei cinque che hanno calcato i principali campi continentali. Si parte da Gabriele Procida e Matteo Spagnolo, entrambi all’Alba Berlino: per l’uno 8,8 punti ad allacciata di scarpe in Eurolega e 9,3 in Bundesliga, con percentuali da tre che in un caso vanno al 31,6% e nell’altro al 36,4%, per l’altro 6,5 punti e 2,9 assist nel continente e 8,6 e 4,1 in terra tedesca. Nico Mannion ha visto invece dividersi la stagione al Baskonia in un prima e dopo l’arrivo di Dusko Ivanovic (e Chris Chiozza, perennemente nei destini del senese). La fiducia l’ha avuta soprattutto in Eurolega, ma sui 6 punti di media con il 35% da tre pesa, e tanto, il poco uso fatto di lui da uno dei decani delle panchine europee.

In Spagna è transitato, prima del ritorno in Italia, a Pesaro, Andrea Cinciarini, che ha lasciato la Liga ACB con 5,8 punti, 2,5 assist e oltre il 40% da tre, ma anche la FIBA Europe Cup con 4,6 punti, 4 rimbalzi e 4,6 assist di media. Quanto a Momo Diouf, che sta cercando di evitare al Rio Breogan la lotta per la retrocessione, il suo è tra i migliori contributi con 7,6 punti e 3,4 rimbalzi di media. In breve, ha diritto di cittadinanza nella lega più complessa d’Europa. Per quanto riguarda il mondo NCAA, dell’assai nutrita colonia italiana protagonista oltreoceano sono due quelli presenti nelle high major conference (quelle, per capirci, di maggior prestigio nella caccia alla March Madness): Abramo Canka e Niccolò Moretti, però, non stanno riuscendo a rendere nel modo sperato a Wake Forest e a Illinois. Per l’uno poco utilizzo e per il momento ancora fase realizzativa in ombra, per l’altro non va molto meglio (un po’ più di 10′ di media, ma qualche realizzazione arriva).

In campo femminile, invece, la questione è soprattutto legata a Sara Madera, che ha preso il testimone da Laura Spreafico (tornata con profitto a Ragusa) al Lointek Gerinka Bizkaia. Per la toscana ci sono 8,3 punti e 3,8 rimbalzi di media in campionato e 8,8 e 4,5 in EuroCup, dove sta viaggiando con il 40% da tre. In sostanza, è la conferma dell’assoluta qualità della sua pallacanestro, il motivo per cui tutte le Nazionali azzurre la reclamano. In NCAA, invece, è da rimarcare come questo sia decisamente l’anno di Vittoria Blasigh, che nell’anno d’esordio a South Florida, nella conference American Athletic, sta mettendo insieme performance a volte impressionanti. Tra queste i 21 punti contro Grambling, i 27 contro North Florida e i 31 contro Gardner-Webb. Il tutto senza sfigurare anche contro squadre di atenei cestisticamente ben più in vista del suo. Nel complesso ci sono 15 punti di media. Lo spazio se lo sta guadagnando anche Eleonora Villa, sorella di Matilde, che a Washington State è sostanzialmente sempre in doppia cifra.

Foto: LaPresse

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