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Bob
Bob, la favola di Simona De Silvestro. Da Indianapolis e il test in F1 al sogno di rappresentare l’Italia a Milano-Cortina 2026!
Nell’imminente fine settimana, la pista di La Plagne terrà a battesimo l’edizione 2023-24 della Coppa del Mondo di bob femminile. L’occasione è dunque propizia per narrare una vicenda legata ai bolidi, viaggino essi su pattini o su quattro ruote. Il trait d’union tra i due mondi, oltre alla velocità, è la figura di Simona De Silvestro, il cui nome è ben noto agli appassionati di motori più poliedrici.
Parliamo di una delle donne più dotate che abbiano calcato la scena del motorsport nel XXI secolo. Nata in Svizzera nel 1988, ha avuto una carriera di alto livello nell’ambito delle corse americane. Ha disputato quattro stagioni complete nell’IndyCar Series (l’equivalente statunitense della F1), ottenendo un podio (seconda a Houston nell’ottobre 2013) e diversi piazzamenti nelle prime cinque posizioni.
Ha inoltre partecipato a ben 6 edizioni della 500 miglia di Indianapolis, avvicinandosi anche alla Formula 1. Nel 2014 venne messa sotto contratto dalla Sauber (l’attuale Alfa Romeo e futura Audi), che le fece effettuare un test a Fiorano. L’iniziativa non ebbe seguito, anche perché il team rossocrociato stava vivendo un momento caotico dal punto di vista gestionale, ma ebbe comunque una certa rilevanza. L’elvetica ha successivamente proseguito la propria carriera in Australia, nel campionato Supercar, effettuando comparsate anche in altri contesti. Sempre automobilistici, però.
Con l’avvento del 2023, De Silvestro ha tuttavia deciso di dedicarsi a una nuova avventura, barattando motore e pneumatici con spinta delle gambe e pattini. Simona si è data al bob e, nel weekend appena andato in archivio, ha effettuato il proprio esordio a livello internazionale nelle gare di Coppa Europa (il livello cadetto alla Coppa del Mondo) di Lillehammer.
I risultati sono andati in progressione. Tre gare di monobob chiuse rispettivamente in quindicesima, quattordicesima e dodicesima posizione, alle quali ha fatto seguito una competizione di bob a due conclusa in ottava piazza. C’è tanta strada da fare per arrivare al vertice, ma la ragazza ne ha già percorsa parecchia in auto.
“Sono molto orgogliosa di rappresentare l’Italia nel bob. La mia famiglia paterna proviene da questa nazione e uno dei miei avi è stato il primo a scalare il Monte Civetta. Non vedo l’ora di proseguire la mia stagione!” ha scritto su Instagram De Silvestro, la cui storia non è inedita. Anzi c’è un precedente eclatante, quello di Alfonso de Portago.
Marchese e viveur spagnolo, negli anni ’50 partecipò a 5 GP di Formula 1 e fu contemporaneamente un bobbista di successo. Chiuse quarto ai Giochi olimpici di Cortina 1956, mancando il podio per soli 14 centesimi. L’iberico si rifece, però, ai Mondiali di St.Moritz 1957, durante i quali si fregiò della medaglia di bronzo. Perì tragicamente pochi mesi dopo, a soli 28 anni, in un incidente durante la Mille Miglia.
Fu un equipaggio rossocrociato a negare il podio a Cinque cerchi a De Portago, il quale poi artigliò il pendaglio metallico iridato proprio in Svizzera… la stessa nazione d’origine di Simona! Il tutto, peraltro, ruotò attorno a sorta di sistema stellare binario composto da un’edizione dei Giochi invernali tenuta in Italia (come quella del 2026) e dalla pista di St.Moritz, che al momento è la principale candidata a ospitare le venture gare olimpiche.
Insomma, corsi e ricorsi storici si sprecano. Forse è proprio questo a rendere intrigante l’avventura di De Silvestro che, dopo aver sfiorato i sacri muretti di cemento di Indianapolis su un’auto monoposto lanciata a 370 km/h, ora sogna di gettarsi all’interno di un budello ghiacciato all’interno di un proiettile che viaggia su lame ed è spinto solo dalla forza umana.
Foto: La Presse