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Combinata nordica, Ramsau sarà un cruciale banco di prova per i due format “alternativi”

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Jens Luras Oftebro

Fra gli appassionati più accaniti di discipline nordiche si è fatto un gran parlare del cosiddetto Individual Compact, il nuovo format di gara della combinata. Per farla breve, si tratta di una competizione analoga alla canonica gundersen nel segmento di salto, ma nella quale i distacchi di partenza dello sci di fondo non sono determinati convertendo in secondi i punti di ritardo dal leader accumulati sul trampolino, bensì sono stabiliti dalla mera posizione secondo una tabella prefissata.

Nell’idea della Fis, questa prova dovrebbe annacquare lo strapotere dei soliti noti (in primis Jarl Magnus Riiber, in seconda battuta Johannes Lamparter), dando più possibilità di lottare per il successo a chi non gode di ampio margine nel salto. Ebbene, siamo usciti dalla fase teorica e siamo entrati in quella pratica. Cosa si può dire della Compact dopo averla vista per la prima volta a Ruka nella giornata di venerdì 24 novembre?

Non se ne può dire né male, né bene. Il che rappresenta già un mezzo successo, vista la piega presa dalla disciplina. Ammirare una riforma che non desti enormi perplessità è, di per sé, una notizia. Ci siamo abituati male, in quanto negli ultimi anni qualsiasi innovazione è sfociata in un fallimento (penalty race su tutte) o non ha apportato alcun beneficio concreto all’attrattiva di uno sport in grossa difficoltà.

Classifica Coppa del Mondo combinata nordica 2023-2024: Riiber in fuga

L’impressione preliminare è che la Compact non sia la panacea per tutti i mali, ma al tempo stesso non crei neppure nocumento. Può, effettivamente, essere qualcosa di diverso. Un’alternativa al format canonico per cambiare, di tanto in tanto, le carte in tavola. Non c’è nulla di sbagliato nel rimestare la minestra, aggiungendo magari qualche erba aromatica per variarne leggermente il sapore senza tuttavia modificarne la sostanza. L’importante è non guastarla.

Giudizio sospeso sulla Compact in sé, in quanto sarebbe prematuro fornirne uno. Cionondimeno, una sentenza preliminare la si può emettere. Meglio questo nuovo format della mass start. Il confronto tra le due competizioni, andate in scena a Kuusamo a distanza di 48 ore l’una dall’altra, è stato impietoso. La partenza in linea si è confermata poco spettacolare sia nel fondo che nel salto.

Per dinamiche ricorda tanto la supercombinata dello sci alpino, giustamente incenerita per essere pressoché totalmente priva di pathos. O il segmento sugli sci stretti viene tramutato in una partenza a intervalli (il che non sarebbe proibitivo neppure sul piano delle tempistiche televisive, perché potrebbe durare poco più di un’ora), oppure meglio passare oltre e accantonare – di nuovo – un format già bocciato in passato.

Dunque l’attenzione è ora focalizzata su venerdì 15 e sabato 16, giorni in cui a Ramsau andranno in scena una mass start e una Compact. Una sorta di confronto diretto in un contesto antitetico rispetto a quello di Ruka. Dal trampolino più imponente del circuito (HS142) si passa a uno dei più minuti (HS 98). Sarà, pertanto, un habitat estremamente favorevole a chi ha lo sci di fondo come proprio punto di forza. Alla luce di quanto esposto, potrebbero essere i due giorni più interessanti dell’inverno, almeno se si ragiona nell’ottica del futuro della disciplina.

Foto: La Presse

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