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Formula 1
F1, Toto Wolff sull’inchiesta della FIA: “E’ stata toccata la mia famiglia, un’accusa assurda!”
Si sono vissuti giorni particolarmente tesi nel mondo della F1. Un vero e proprio caso è esploso e dai connotati decisamente particolari. Toto Wolff, Team Principal della Mercedes in F1, è finito al centro di un potenziale conflitto di interessi. Il tutto era iniziato alcuni giorni fa quando il magazine Business F1 aveva rivelato il menzionato conflitto di interessi di Toto Wolff, Team Principal della Mercedes, derivante dalla posizione occupata dalla moglie Susie Stoddart, a capo della F1 Academy, gestita dal F1 Group, che ha in mano i diritti commerciali della categoria riservata alle donne che vogliono farsi largo nel Motorsport.
Ebbene, alcuni Team Principal avrebbero chiesto un intervento della FIA, per chiarire se il manager austriaco avesse avuto informazioni riservate, visto il ruolo di sua moglie Susie. La questione si sarebbe originata perché Wolff, nel corso della riunione tra i rappresentanti delle scuderie, avrebbe rivelato un qualcosa di sconosciuto al resto dei colleghi, facendo scattare l’allarme.
Una conferma di una situazione anomala è arrivata alle 18.30 del 5 dicembre, quando la Federazione internazionale ha pubblicato il seguente comunicato: “La FIA è al corrente di speculazioni mediatiche riguardanti le accuse di un passaggio di informazioni di natura confidenziale a un Team Principal di F1 da parte di un membro del personale FOM. Il dipartimento di Compliance della FIA sta indagando su questo caso“.
La nota non rivelava l’identità di chi è coinvolto, ma Autosport, tra le testate di riferimento del settore, ha indicato chiaramente i coniugi Toto e Susie Wolff, rei di conflitto di interesse, sostenendo che appunto la donna avrebbe messo al corrente Toto di alcune informazioni confidenziali.
Non sono mancate le reazioni da parte della Mercedes, della stessa Susie Wolff e della F1. A chiudere la contesa dialettica è stata la FIA che nelle ultime ore ha rilasciato un’altra nota, in cui viene chiarito: “Dopo la revisione effettuata siamo soddisfatti del sistema di gestione della conformità della FOM per impedire il trasferimento di informazioni riservate. Non c’è in corso alcuna indagine etica o disciplinare“.
Tanto rumore per nulla, ma Wolff non ha affatto chiarito quanto è accaduto. In un’intervista a SportBild, il manager austriaco ha espresso tutta la sua rabbia: “Io e mia moglie abbiamo la benzina nelle vene, ma siamo abbastanza professionali da separare chiaramente le aree lavorative e casalinghe. Inoltre non vedo dove il nostro lavoro si sovrapponga in maniera così rilevante. Abbiamo tre figli, potete immaginare che abbiamo i nostri problemi. Non mi sorprende affatto quanto accaduto, ma questa storia è stata scioccante. Sono stato preso in mezzo a un fuoco incrociato, ma non è un problema. In F1 si combatte con i gomiti in fuori, ho la pelle spessa e so sopportarlo. Ma quando le persone se la prendono con la mia famiglia, parliamo di un altro livello. È un’accusa assurda, arrivata dal nulla. Si è trattato di un attacco personale che ha oltrepassato la linea rossa“.
Foto: LiveMedia/Antonin Vincent/DPPI