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“Maurizio racconta…”: la nuova dimensione di Razzetti. Il tennis può spodestare il calcio?

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VOTO, BORSINO E MIGLIORI DELLA SETTIMANA DELL’ITALIA

Voto della settimana per l’Italia: 8,5

Borsino della settimana (chi sale e chi scende).

Simone Alessio (taekwondo)        Sofiia Yaremchuk (atletica)
Gianluigi Donnarumma (calcio) Domenico Acerenza (nuoto fondo)

Atleta della settimana (uomo). Alberto Razzetti (nuoto): strepitoso bis di record italiani agli Assoluti Invernali di Riccione (200 e 400 misti). Il 24enne di Lavagna nuota 1’56″21 (sesta prestazione europea di sempre) e 4’09″29 (cancellando lo “storico” 4’09″88 di Luca Marin nel 2007), tempi che valgono entrambi il pass per Parigi 2024. Il “Razzo” è entrato in una nuova dimensione grazie al suo allenatore Stefano Franceschi, e i margini di miglioramento sono ancora grandissimi: basti pensare che ha iniziato a nuotare i 400 misti appena due anni fa, per capire le sue potenzialità. E se migliorasse un po’ di più nel dorso, sognare il podio a Cinque Cerchi non sarebbe utopia.

Atleta della settimana (donna). Federica Brignone (sci alpino): primo “back-to-back” della carriera per la 33enne valdostana, compiendo un’autentica impresa soprattutto nel secondo gigante di Mont Tremblant condizionato pesantemente dalla tormenta di neve e vento, ma non abbastanza per impaurire Fede, che ha sbaragliato la concorrenza. Superata anche Sofia Goggia – con 23 trionfi – in testa alla classifica delle plurivincitrici italiane in Coppa del Mondo. Ci viene quasi da gridare all’ingiustizia che quest’atleta non abbia ancora un oro olimpico in bacheca. Milano-Cortina 2026 sarà la sua ultima opportunità. Noi ci crediamo.

IL TENNIS PUÒ RAGGIUNGERE IL CALCIO IN ITALIA?

Come tutti sappiamo, il calcio è lo sport più popolare in Italia sia per numero di praticanti sia come seguito degli appassionati. Tuttavia, dopo le vittorie di Jannik Sinner e della Coppa Davis, dopo ben 47 anni di astinenza, il tennis ora si sente pronto ad avvicinare, se non superare, il mondo del pallone nel Bel Paese.

Quali potrebbero essere le ricette per riuscirci?

L’ambizioso presidente della FITP Angelo Binaghi ha costruito, durante gli ultimi due decenni, un autentico capolavoro con l’innovazione. Prima di tutto, ovviamente, ci vogliono i campioni (come Sinner) che abbiano la capacità di trasmettere grandi emozioni ai più piccoli: un modello da imitare. Il fatto che il fenomeno Sinner sia già stato accostato a Valentino Rossi o Alberto Tomba, la dice lunga in questo senso, ma è responsabilità della Federazione la capacità di sfruttare l’impatto che un personaggio della sua portata ha sull’immaginario collettivo, affinché lo sport della racchetta possa accrescere la sua popolarità ai livelli del calcio.

Uno dei canali principali di diffusione lo costituisce la tv, non solo avendo creato il proprio canale tematico (SuperTennis), ma addirittura trasmettendo gli eventi clou attraverso le reti nazionali, con ascolti televisivi fino a 7 milioni per una partita. Molte partite di calcio non arrivano a questi numeri.

L’altra ricetta (importantissima) è cambiare la percezione del tennis come sport di nicchia, agevolandolo nelle scuole e circoli: si investiranno 8 milioni per insegnarlo ad oltre 400mila bambini, offrendo 15 lezioni gratuite ciascuno. Si aboliranno alcune tasse per le società, si contribuirà alla costruzione di campi pubblici per tennis e padel nei comuni medio-piccoli in Italia: azioni che hanno lo stesso obiettivo, diffondere la pratica della disciplina in tutto il Paese. La meta è arrivare presto ad un milione di tesserati.

C’è però un aspetto che, purtroppo, gioca ancora a favore del calcio: seguire quest’ultimo è molto più facile per un appassionato, rispetto al tennis. Essere tifoso dello sport della racchetta richiede una smodata disponibilità di tempo, tra partite che possono durare anche più di 4 ore ed il doversi districare tra vari fusi orari per seguirle. Il problema non è di facile soluzione: il tennis ha tanti concorrenti che competono per l’attenzione nel tempo libero dei potenziali appassionati. E non mi riferisco solo al calcio, ma ai vari Netflix, Amazon Prime, Play Station, o altri sport che sono spuntati di recente di  minor durata.

In conclusione, sarà difficile cambiare la cultura nel Paese calciofilo per eccellenza. Forse, in prospettiva, solo delle vittorie di Sinner in qualche Slam farebbero spostare l’attenzione su questa disciplina, o almeno se la giocherebbe alla pari con il ‘Dio Calcio’.

Maurizio Contino

LE PUNTATE PRECEDENTI DI ‘MAURIZIO RACCONTA…’

Foto: LaPresse

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