Nuoto
Nuoto, divertirsi e acquisire ulteriore fiducia: l’Europeo senza patemi di Benedetta Pilato
Benedetta Pilato ha attraversato momenti bui, complicati, che gli adolescenti conoscono bene ma per chi, come lei, è sotto i riflettori costantemente tutto è aumentato in modo esponenziale. La decisione di lasciare Taranto, per trasferirsi agli antipodi dello Stivale, a Torino, non è stata presa a cuor leggero ma oggi tutto ha ripreso il colore giusto. I dubbi, le incertezze, la rabbia sono un ricordo lontano perché la ragazzina prodigio che, diventata maggiorenne, ha già tre quattro medaglie mondiali al collo è consapevole di avere fatto la scelta giusta e si appresta a preparare la seconda avventura olimpica partendo dall’Europeo in vasca corta di Otopeni ma soprattutto partendo dalla sua nuova casa di Torino.
A Riccione qualche giorno fa Benedetta Pilato ha confermato di stare bene, di avere centrato tutti gli obiettivi di questo primo scorcio della prima stagione torinese della sua carriera, ha confermato di aver raggiunto da subito il feeling giusto con Antonio Satta, che ha sostituito Vito D’Onghia alla sua guida e la qualificazione olimpica ottenuta con larghissimo anticipo ma con meno stupore rispetto a quello colto nel 2019 e che le valse la partecipazione a Tokyo 2021.
La ranista pugliese si avvicina all’Europeo, dunque, con il morale giusto e la forma se non perfetta, quasi. Ci sono tutte le componenti per andarsi a giocare due medaglie di peso, senza contare le staffette varie, anche perché all’appello mancherà l’unica atleta che, al momento sembra fuori portata per Pilato, quella Ruta Meilutyte a cui aveva tolto il record del mondo dei 50 rana in vasca lunga e che se lo è ripreso quest’anno a Fukuoka battendo proprio Benny.
Ci saranno altre avversarie da tenere alle spalle e non sarà facile, a partire dalle italiane Martina Carraro, che in vasca corta è sempre un osso duro da affrontare, Anita Bottazzo, pericolosa sui 50 ma lontana, almeno apparentemente, dalla condizione che le ha permesso di disputare la finale iridata a Fukuoka e Lisa Angiolini che a Riccione è rimasta un po’ nell’ombra e non ama particolarmente la vasca corta.
Non è la specialità della casa anche per Benedetta Pilato, la vasca corta ma la pugliese, a Torino, ha lavorato tanto anche su certi particolari come partenza e subacquea e a Otopeni potrebbe andare a raccogliere i primi frutti, in termini di medaglie, di questo lavoro. E’ una festa, lo deve essere, un divertimento, quindi senza drammi in caso di risultati al di sotto delle aspettative. Benedetta Pilato ha imparato anche ad affrontare con la giusta leggerezza gli eventi che rivestono un’importanza non centrale nella sua carriera. E’ stata brava anche in questo.
La sconfitta, però, non rientra nei suoi pensieri. Tornare dalla Romania con almeno un oro al collo sarebbe molto importante per lei che è attesa da mesi di lavoro ancora più duro per limare quei decimi ma anche centesimi che potrebbero dividerla al momento dalla lotta per le medaglie olimpiche nei 100 rana. Quella è la sua magnifica ossessione e anche un oro europeo in corta, che sembra minuscolo a confronto della medaglia a Cinque Cerchi, può essere importante nel percorso che porta a Parigi.
Foto Lapresse