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Nuoto, i russi avversari di Thomas Ceccon non saranno alle Olimpiadi. Torna il rivale di Martinenghi

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Kliment Kolesnikov

Una presa di posizione molto chiara. Come è noto, lo scorso 7 dicembre il CIO ha aperto agli atleti russi e bielorussi, dando loro modo di competere alle Olimpiadi di Parigi 2024 sotto lo status di “neutrali”, ovvero senza bandiera, inno, simboli, non potendo rilasciare interviste e competere nelle staffette.

Una decisione che ha avuto delle reazioni nel mondo dello sport e dalla sponda ucraina qualche voce forte e avversa si è fatta sentire, come quella del nuotatore ucraino Mychajlo Romančuk che ha parlato senza mezzi termini di “Vergogna“. C’è chi però in Russia non è disposto a sottostare a queste condizioni. È il caso dei due grandi rivali nelle gare del dorso di Thomas Ceccon, Kliment Kolesnikov (argento nei 100 metri e bronzo nei 100 sl alle Olimpiadi di Tokyo) ed Evgenij Rylov (oro nei 100 e 200 dorso ai Giochi di Tokyo).

Come aveva dichiarato Kolesnikov in un’intervista concessa a Matchtv: “È positivo che il Cio abbia fatto questo passo in linea di principio e abbia preso una decisione sull’ammissione. Altro discorso è che le condizioni per lo status neutrale di World Aquatics siano le stesse. Se non sei d’accordo, non puoi partecipare alle Olimpiadi. Parlo per me stesso. Ci sono ragazzi che sono disposti ad accettare queste condizioni imposte, ma io invece non sono del loro stesso avviso“.

Lo stesso concetto è stato espresso precedentemente da Rylov, non disposto ad andare contro le posizioni prese dal proprio Paese per gareggiare a Parigi. Discorso diverso invece per i  bielorussi Ilya Shymanovich, Anastasiya Shkurdai, Alina Zmushko e Anastasia Kuleshova che hanno chiesto e ricevuto lo status di “neutral” da World Aquatics per poter tornare a competere nelle competizioni internazionali.

Shymanovich, in particolare, sarà uno dei grandi rivali nella rana di Nicolò Martinenghi, che già dovrà badare al cinese Qin Hayang, al britannico Adam Peaty e alla truppa americana guidata da Nic Fink. Per Tete non sarà affatto semplice, ma gli stimoli non mancheranno.

Foto: LaPresse

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