Nuoto
Nuoto, l’Italia farà i Mondiali a febbraio 2024, molti big stranieri li salteranno: chi avrà ragione?
L’Italia c’è sempre. Le assenze di massa non fanno per la squadra azzurra di nuoto che non si vuol fare sfuggire le occasioni offerte da un calendario molto fitto ma gestibile con con l’intelligenza dimostrata anche in questi giorni da chi programma l’attività dell’Italnuoto.
Qualcuno aveva storto il naso sull’opportunità di piazzare un campionato italiano così importante in vasca lunga a ridosso dell’Europeo in vasca corta che ha coinvolto gran parte degli atleti di spicco del movimento italiano ma alla fine è andata bene così. Chi si è presentato in forma a Riccione ha ottenuto ottimi risultati (al netto delle squalifiche) anche a Otopeni e chi (Quadarella e Martinenghi su tutti) è uscito un po’ muffo dai campionati italiani per una condizione che tardava ad arrivare, ha potuto prendersi la rivincita molto importante per il morale nella piscina rumena.
Il pericolo di spremere troppo gli atleti prima dei Giochi è ridotto al lumicino. I ritmi di lavoro prevedono scarico e gare ogni quattro mesi e per il Mondiale di Doha molti degli azzurri hanno già iniziato il periodo di preparazione, con una interruzione per le due settimane di gare tra Riccione e Otopeni ma sempre nell’ottica di arrivare al meglio della forma a Doha.
In Qatar sarà un Mondiale a tutti gli effetti, non il primo invernale (un paio di edizioni australiane in passato si tennero nella stagione più fredda da queste parti), e un appuntamento iridato fa gola a tanti, magari più a chi avrà poche chance di inserirsi nella lotta per il podio ai Giochi olimpici. Squadre come Gran Bretagna e Francia, lo stesso Popovici, molti statunitensi, tanto per fare alcuni nomi eccellenti, hanno già deciso di disertare o comunque di mandare contingenti ridotti a Doha. Per loro conta solo l’alloro olimpico. In Italia non si butta via niente, anche se alcuni azzurri, Thomas Ceccon su tutti, hanno già palesato l’idea di limitare al minimo gli impegni individuali e dedicarsi soprattutto alle staffette per non sovraccaricare il fisico in un anno molto speciale.
La preparazione mirata per Doha farà sì che tre settimane dopo l’appuntamento iridato gli atleti che ancora non hanno centrato il minimo olimpico possano riprovarci a Riccione, dove di fatto, tranne qualche aggiustamento, si comporrà la squadra per Parigi che conta già cinque elementi, Paltrinieri, Razzetti, Pilato, MIressi e Ceccon. Da lì in poi per chi andrà ai Giochi ci sarà solo allenamento e qualche sporadico passaggio in gara in meeting internazionali.
L’Italia ci sarà anche agli eventuali Europei in vasca lunga che si stanno palesando a giugno (a Rijeka?) ma quella azzurra sarà una sorta di formazione B composta dagli atleti di qualità non qualificati per Parigi più un gruppo di giovani di prospettiva che potranno fare la loro prima esperienza internazionale.
Foto Lapresse