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Nuoto, Sara Curtis è la ragazza giusta per portare lo stile libero veloce azzurro in una nuova dimensione

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Sara Curtis

L’aggettivo “predestinata” è un po’ troppo inflazionato e spinge a virare su altro ma è difficile spiegare con altre parole cosa significhi esordire in azzurro a un Europeo conquistando un argento nella staffetta veloce da assoluta protagonista e strappando il pass per la finale individuale dei 50 stile libero. Non sarà l’evento più importante dell’anno, va bene, ma per una diciassettenne che da poco si è affacciata al mondo del nuoto che conta cosa ci può essere di più importante di un confronto europeo che ti permette di salire sul podio?

Sara Curtis ha fatto centro. Di lei si parla da un po’, da quando esattamente un anno e mezzo fa fu protagonista dell’Europeo juniores a… Otopeni. Il cerchio si è chiuso oggi e l’impressione è che possa essere il primo di una lunga serie di cerchi. La velocista è nata il 19 agosto 2006, vive a Genola dove è nato il padre, mentre la madre ha origini nigeriane e si allena a Savigliano sotto la guida di Thomas Maggiora del team Dimensione Nuoto.

Da lei sta arrivando l’impulso giusto per far crescere il settore velocità in Italia che ha sofferto l’addio alle gare di Federica Pellegrini, un riferimento per tutte anche se la sua specialità era un’altra. Da un anno a questa parte si sta componendo una squadra di tutto rispetto che comprende atlete della “vecchia” generazione come Silvia Di Pietro, della generazione di mezzo come Costanza Cocconcelli, Chiara Tarantino e Sofia Morini, e le giovanissime, la più forte delle quali, al momento, è Sara Curtis. L’Italia sogna con loro di rivedere una staffetta protagonista nella staffetta veloce e oggi si è presa la prima soddisfazione da tanto tempo a questa parte perchè a livello femminile anche nella pioggia di medaglie di Roma 2022 l’Italia della velocità femminile era rimasta a secco.

Non siamo di fronte ad un fenomeno, sia chiaro. Però Sara Curtis ha le carte in regola per farsi rispettare a livello internazionale. Un fisico ancora in piena crescita, una mentalità vincente e anche una capacità comunicativa non usuale che possono davvero farla diventare un personaggio guida del movimento azzurro che sarà. Oggi ha dimostrato di che pasta è fatta: finale e record personale nella gara individuale e, un’ora dopo, non contenta raccoglie il testimone al quarto posto nell’ultima frazione della staffetta 4×50 stile e guida l’Italia sul secondo gradino del podio. 

Dal punto di vista tecnico ha ancora tanto da lavorare e migliorare ma la crescita degli ultimi mesi fanno capire quando sia in grado di apprendere e di trasformare la teoria in pratica. Velocità e potenza non le mancano, si tratta di lavorare su alcuni particolari che la possono fare crescere ulteriormente. Arriveranno i momenti difficili, come per ogni giovane che si affaccia al mondo dei grandi ma sembra avere spalle grosse e capacità di superare le difficoltà: una settimana era partita anche qualche critica per le sue prestazioni in vasca lunga a Riccione, lei non si è preoccupata più di tanto ed ha confezionato la risposta giusta, oggi. Non sarà “predestinata” ma “destinata” ad una carriera di soddisfazioni è molto probabile.

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