Sci Alpino

Pagelle gigante Tremblant: Brignone sembra una ragazzina; il sogno sussurrato di Sofia Goggia

Federica Brignone conquista la prima vittoria stagionale nel gigante di Tremblant. I voti: le migliori e peggiori di giornata

Pubblicato

il

Federica Brignone / Fisi Pentaphoto

PAGELLE GIGANTE FEMMINILE TREMBLANT

Sabato 2 dicembre

Federica Brignone, 10: che dire, è incommensurabile. Nonostante i 33 anni, ha la freschezza e l’ambizione di una ragazzina. Nonostante una bacheca stracolma, non smette di inseguire record e vittorie. D’altronde ama a dismisura questo sport ed è questo il motore inesauribile che porta la valdostana a migliorarsi come un ottimo vino, stagione dopo stagione. Non ha tremato dopo il primato nella prima manche, anzi ha attaccato con ferocia nella seconda discesa, accumulando un vantaggio importante che ha poi gestito nel tratto conclusivo, dove un minimo di margine lo ha tenuto. Non credetele quando dice che non sa se arriverà a Milano-Cortina 2026: quello sarà l’ultimo grande traguardo di questa campionessa che da oltre una decade sta portando lustro allo sport italiano.

Marta Bassino, 7: il pendio di Tremblant non è congeniale alla piemontese, che da tradizione fatica dove occorre far scorrere lo sci. Comunque porta a casa un sesto posto da non disprezzare, importante per il morale dopo l’uscita di Killington che poteva lasciare qualche tarlo nella testa.

Sofia Goggia, 9: fino al 2017 la bergamasca era una sciatrice da podio in gigante, poi nelle ultime stagioni, anche (e soprattutto) a causa degli infortuni, i risultati non erano arrivati. Sembrava quasi che la classe 1992 fosse diventata oramai una velocista a tutti gli effetti. Invece, con caparbietà, non ha smesso di crederci, in estate ha lavorato come non mai tra le porte larghe ed i risultati sono eclatanti. Dopo il nono posto a Killington, ecco il settimo a Tremblant. Punti pesantissimi per un sogno da sussurrare sottovoce. Siamo curiosi di capire inoltre cosa potrà fare in superG, dove certamente i progressi in gigante porteranno dei benefici.

Petra Vlhova, 8: firma il miglior tempo nella seconda manche e conclude alle spalle di Federica Brignone per 21 centesimi. Ha sfruttato la sua potenza su un tracciato dove è andata letteralmente a nozze. Una reazione d’orgoglio dopo la prova incolore di Killington.

Mikaela Shiffrin, 7,5: ha fatto la differenza da metà pista in giù nella seconda manche. In precedenza non aveva incantato ed è per questo che non ha vinto. Eppure lei sul podio c’è sempre: a questo ritmo sarà difficilissimo starle dietro in classifica generale.

Sara Hector, 6,5: la pista era perfetta per le caratteristiche della svedese, che tuttavia ha commesso troppe sbavature, finendo ai piedi del podio. In questo avvio di stagione le manca sempre il centesimo per fare l’euro.

Lara Gut-Behrami, 6,5: meno devastante rispetto alle prime due uscite in cui aveva trionfato. Patisce più di altre una neve molle. Chiude a 3 decimi dal podio, ma resta in vetta alla graduatoria di gigante.

Valerie Grenier, 5: davanti al proprio pubblico l’ottavo posto a 1.82 dalla vetta non può soddisfarla. È la grande delusa di giornata.

Clara Direz, 7: partita con il pettorale n.42, la francese chiude decima e regala ossigeno ad una nazionale in grande difficoltà.

Alice Robinson, 5: dopo il secondo posto di Killington, qui non va oltre la 12ma posizione. Un’atleta ancora molto incostante, che fatica in taluni contesti, mentre sa essere devastante in altri.

Roberta Melesi, 6: prima manche eccellente (14ma), nella seconda bada a non commettere grossi errori e conclude 18ma. Sono punti preziosi, ma deve osare di più per ambire ad un reale salto di qualità.

Elisa Platino, 5,5: aveva arpionato in extremis la qualificazione per la seconda manche (30ma), ma nella seconda discesa è uscita quasi subito.

Lara Colturi, 5: passo indietro per la giovane albanese, non qualificata per la seconda frazione.

Exit mobile version