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Pagelle sport italiano 2023: tennis sugli scudi, flop volley femminile e ciclismo, bene atletica e vela

L’immancabile appuntamento con il pagellone di OA Sport: i voti a tutti gli sport relativi all’anno 2023

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Italia Coppa Davis / Lapresse

PAGELLE SPORT ITALIANO 2023

ARRAMPICATA SPORTIVA, 7,5. Matteo Zurloni si è laureato Campione del Mondo di speed, siglando anche il nuovo record europeo in occasione dell’atto conclusivo. L’apoteosi dell’azzurro nella specialità veloce, che assegnerà medaglie alle Olimpiadi di Parigi 2024, giustifica il voto molto alto assegnato al movimento tricolore.  Il 21enne, che ha emulato le gesta di Ludovico Fossali (iridato in questa disciplina nel 2019), ha contestualmente staccato il pass per i Giochi e nella capitale francese potrebbe essere un autentico outsider in ottica medaglie.  Non sono arrivati altri biglietti per le Olimpiadi: Laura Rogora, Camilla Moroni e Filip Schenk si sono arresi nella finale del lead&boulder (la combinata delle specialità tecniche). Da annotare gli argenti di Giulia Medici e Giorgio Tomatis tra boulder e lead ai Giochi Europei, dove Beatrice Colli si è messa al collo il bronzo nello speed. 

ATLETICA, 8. L’Italia ha conquistato quattro medaglie ai Mondiali 2023 di atletica leggera: l’oro di Gianmarco Tamberi nel salto in alto, gli argenti di Leonardo Fabbri nel getto del peso e della 4×100 maschile, il bronzo di Antonella Palmisano nella 20 km di marcia. Il Bel Paese ha chiuso al 13mo posto nel medagliere e in ottava posizione nella classifica a punti, raccogliendo tredici finali (ovvero piazzamenti nelle prime otto posizioni). Un computo di allori di questo calibro non si vedeva dal 2001, un numero di finalisti di questa quantità non arrivava addirittura dal 1999. L’Italia è ormai un punto di riferimento a livello internazionale e a Budapest ha dimostrato che i fasti delle Olimpiadi di Tokyo 2020 non erano casuali, ma che ci sono tutte le carte in tavola per sognare in grande anche in vista di Parigi 2024 grazie a un movimento vario, solido, coeso. Gianmarco Tamberi ha completato il Grande Slam, Leonardo Fabbri è esploso con una serie di over 22 metri, la staffetta veloce è tornata ai fasti dei Giochi con Marcell Jacobs ancora a mezzo servizio, Antonella Palmisano è riemersa dopo i problemi fisici. E poi i talenti di Larissa Iapichino e Mattia Furlani, la caratura di Zane Weir (oro agli Europei Indoor nel getto del peso), l’incredibile show di Samuele Ceccarelli (Campione d’Europa sui 60 metri davanti a Jacobs), la naturalizzazione del fenomenale triplista Andy Diaz (vincitore della Diamond League). Una serie di individualità talentuose che ha permesso di coronare il sogno di tutta una vita: alzare al cielo la cara, vecchia, prestigiosa, affascinante Coppa Europa. Avrà cambiato nome (Campionato Europeo per Nazioni), ma la sostanza non cambia: Gianmarco Tamberi con in mano il trofeo è la cartolina di un’annata agonistica indimenticabile. 

BADMINTON, 6,5. Il #ProgettoGiovani #duemila20e24 della Federazione potrebbe dare nei prossimi mesi uno storico risultato, con Giovanni Toti e Fabio Caponio che in questi mesi stanno battagliando per centrare la carta olimpica: sarebbe un ritorno ai Giochi per l’Italia dopo 8 anni, quando a Rio 2016 si qualificò Jeanine Cicognini. Prima di lei ci riuscì solo Agnese Allegrini, presente a Pechino 2008 e Londra 2012. Si tratterebbe comunque della prima volta dell’Italia presente nel singolare maschile. Anche Yasmine Hamza era in corsa per il pass olimpico, ma un brutto infortunio l’ha messa letteralmente fuori dai Giochi. Sempre Giovanni Toti, inoltre, si è spinto fino agli ottavi dei Giochi Europei, mentre le Nazionali azzurre non si sono qualificate agli Europei a squadre del prossimo anno, ma hanno venduto cara la pelle, soprattutto in campo maschile, con gli azzurri che hanno ceduto soltanto alla fortissima Francia.

BASEBALL, 5. È insieme facile e difficile dare una definizione all’annata del batti e corri italiano. Il motivo è molto semplice, e verte soprattutto sulla questione della Nazionale. Al World Baseball Classic, infatti, la squadra fondamentalmente (più che) rinforzata con le stelle della MLB ha raggiunto i quarti di finale, con un paio di colpi da maestro che hanno permesso di spingersi tra le migliori otto. E da 8, infatti, è quel torneo. Diversamente, gli ultimi Europei sono stati, senza mezzi termini, i peggiori di tutta la storia azzurra: due sconfitte nel girone, un 2 ben più che inevitabile data la situazione. Un risultato negativo, questo, che deve imporre diverse riflessioni. Il baseball in Europa è cresciuto, mentre da noi le difficoltà ci sono e si vedono anche nel fatto che il livello giovanile, pur di valido livello, non riesce ad avere la stessa incisività di alcuni anni fa. Neanche il lato dei club ha portato le gioie sperate, con Parma che non è riuscita a compiere quello che sarebbe stato uno storico tris in Champions Cup, come non ne riescono da vent’anni ormai. Tutto, ad ogni modo, eclissato da quanto accaduto in Repubblica Ceca, con la clamorosa sconfitta contro la Svezia e il conseguente rovescio anche contro la Gran Bretagna in quella che doveva essere la partita decisiva per avere, comunque, una strada migliore. Non ci si può che augurare una ripartenza e soprattutto un certo tipo di riflessione a tutti i livelli.

BASKET MASCHILE, 6,5. Bisogna qui fare un distinguo importante tra l’accaduto in Nazionale e quanto, invece, si è visto a livello di club. In sostanza, con Gianmarco Pozzecco l’Italia ha ritrovato dopo 25 anni i quarti di finale mondiali. Una partenza complicata (soprattutto contro la Repubblica Dominicana), poi la vittoria di grande valore con la Serbia e, infine, quella che resta fuor di dubbio la peggior sconfitta con Team USA mai vissuta. Rimane, però, uno status che per la squadra azzurra diventa solido: selezione di alta qualità, che bisogna impegnarsi molto per battere. Questione che ritornerà anche al Preolimpico di San Juan, dove la caccia aperta ed evidente è a una sfida con la Lituania per il biglietto con destinazione Parigi. Se la Nazionale maggiore si è ben distinta, per quanto riguarda le giovanili le cose sono andate in maniera altalenante: nono posto con le selezioni Under 20 e Under 18, argento con quella Under 16 che ha ceduto solo in finale alla Spagna. Quanto ai club, il destino dell’annata passata è stato desolante: Milano e Virtus Bologna fuori in regular season in Eurolega, Venezia e Brescia agli ottavi di EuroCup e Trento fuori ai gironi, Sassari e Reggio Emilia fuori nella prima fase in Champions League, Brindisi out nel gruppo iniziale di FIBA Europe Cup. Fortunatamente, quest’anno molte cose sembrano andare meglio: le V nere sono seconde in classifica e l’Olimpia sta riprendendosi da un brutto periodo, rimane enigmatico il dualismo campionato-EuroCup di Venezia e Trento, Tortona ha debuttato ottimamente in Champions League (a Sassari le complicazioni, invece, ci sono state eccome via infortuni, pur essendo riuscito in extremis il passaggio del turno), infine Varese ha sì passato il primo girone in FIBA Europe Cup, ma vede fosco nel secondo.

LEGGI I VOTI DEL PAGELLONE DEL 2022

BASKET FEMMINILE, 4,5. Sarebbe stato bello poter celebrare in maniera migliore un risultato storico, quello del Famila Schio alle Final Four di Eurolega, cosa che a un’italiana non succedeva da un paio di decenni. Il tutto con tanto di sfida apertissima fin quasi alla fine al Fenerbahce e terzo posto poi agguantato. Il problema è che qualcos’altro è accaduto qualche settimana dopo, e quel qualcos’altro si chiama Nazionale. O meglio, una versione degli Europei che rimane forse la peggiore degli ultimi 15 anni, se si eccettuano il 2011 dove non ci fu proprio qualificazione e il 2015 in cui non ci si riprese mai dalla sconfitta maturata incredibilmente con la Bielorussia. La fine dell’era Lardo è coincisa con un drastico calo di larga parte delle giocatrici che si erano espresse molto bene lungo tutto l’arco della stagione: impossibile pensare che avessero perso di colpo le loro qualità. Il tutto completato dal micidiale parziale a cavallo tra i primi due quarti che ha mandato il Montenegro avanti dagli ottavi e le azzurre a fare i conti con un altro risultato che tiene a distanza da quel gotha mondiale che, ormai, non arriva più dalla fine degli Anni ’90. Un tempo che, francamente, è eccessivo. La prossima speranza si chiama Germania 2026, con un girone degli Europei a Bologna nel 2025 sperando di poter approcciare il Pireo. I segnali del nuovo (terzo) corso di Andrea Capobianco sono buoni, e si vede in maniera chiara il suo marchio su una squadra che ha giocato bene un paio di partite delle (finte) qualificazioni. Rimane da capire cosa riserverà il resto. Capitolo finale dedicato alle Nazionali giovanili e ai loro mille dilemmi: Mondiali Under 19 da 11° posto (senza Matilde Villa e Carlotta Zanardi), Europei Under 20 da 5° con sconfitta ai quarti all’overtime con la Francia pur con Villa a enormi livelli, Europei Under 18 con rischio pesantissimo di retrocessione in Division B evitato per un soffio, Europei Under 16 con un comunque bel terzo posto che lascia sperare per il futuro.

BASKET 3X3, 5. Premesso che è difficile parlare di una disciplina nella quale sono in pochi a mettere realmente in piedi strutture dedicate in maniera esclusiva (lo fa la Francia in vista di Parigi, per dirne una), è vero che in questa fattispecie il capitolo Italia non ha fondamentalmente inciso a grandi livelli. Sono comunque arrivati i quarti di finale mondiali con la selezione femminile, che sarà impegnata ancora una volta nella corsa verso la qualificazione a Parigi 2024. Quarti di finale raggiunti anche agli Europei, qualche buona impressione anche dalle Women’s Series. Chiaramente si parla del femminile perché in fatto di uomini l’attenzione per il 3×3, complice anche la lunghezza della stagione e tutte le relative conseguenze, è molto minore. E, del resto, se in Paesi come Serbia e Lettonia c’è chi si specializza in maniera completa o quasi nel fratello minore del basket vero e proprio, in terra tricolore un progetto del genere al momento non suona particolarmente fattibile. In sostanza, l’annata delle donne è stata di discreto livello, quella degli uomini registra un buio pesto continuato.

BEACH VOLLEY 6.5. Le due coppie create all’indomani dei Giochi olimpici di Tokyo, Nicolai/Cottafava e Menegatti/Gottardi, prendono sempre più quota e assieme a loro la “coppia di ritorno” Ranghieri/Carambula. Questi tre binomi sono davvero ad un passo dalla qualificazione olimpica: solo a Ranghieri/Carambula serve qualche risultato di qualità nei primi tornei del 2024 per avere la certezza di essere ai Giochi come nel 2016. Il 2023 ha regalato tante soddisfazioni al beach volley azzurro, ma è mancato l’acuto nei due tornei più importanti, Europeo e Mondiale. Nicolai/Cottafava vantano tre podi prestigiosi, il secondo posto negli Elite 16 di Amburgo e Joao Pessoa e il terzo nel Challenge di Edmonton, mentre Ranghieri/Carambula hanno disputato una prima parte di stagione di altissimo spessore, chiudendo terzi le finals di febbraio a Doha e terzi nell’Elite 16 a Montreal. In campo femminile Gottardi/Menegatti hanno vinto il Challenge di Saquarema e sono state seconde a Edmonton, aggiungendo due quarti posti di prestigio negli Elite 16 di Tepic e Parigi. Nei grandi eventi, al Mondiale nono posto per le quattro coppie azzurre, oltre alle tre sopra citate anche Rossi/Lupo e agli Europei di Vienna da segnalare il quarto posto di Nicolai/Cottafava e il quinto di Menegatti/Gottardi, entrambi non senza qualche rimpianti. In campo giovanile risultato importante il quinto posto ottenuto da Hanni/Burgmann ai Mondiali Under 21 in Thailandia.

BMX, 4. Ci si attendeva qualcosa in più. Ancora gli azzurri non sono competitivi a livello internazionale né nella specialità olimpica né nel trial e nel freestyle. Agli European Games Alessandro Barbero ed Elia Benetton non sono riusciti a qualificarsi alla finale nel park, così come Barbero non ha passato il taglio ai Mondiali. Gli unici vagiti sono arrivati da Francesca Cingolani con qualche buon risultato in Coppa del Mondo tra le under 23 e da Tommaso Frizzarin che ha conquistato un bel terzo posto ai Mondiali juniores.

BREAK DANCE, 5,5. Antilai Sandrini è il miglior prospetto del movimento italiano, con il doppio quarto posto raccolto agli Europei e ai Giochi Europei. La ribattezzata Anti è in corsa per qualificarsi alle Olimpiadi di Parigi 2024, dove questo sport farà il suo storico debutto a cinque cerchi. Uomini non pervenuti ad alto livello. 

BOXE DILETTANTISTICA, 7.5. L’Italia ha già qualificato quattro pugili alle Olimpiadi di Parigi 2024: Aziz Abbes Mouhiidine (92 kg), Salvatore Cavallaro (80 kg), Irma Testa (57 kg) e Giordana Sorrentino (50 kg). Frutto della bella campagna ai Giochi Europei, dove Aziz ha trionfato, mentre gli altri tre pugili sono saliti sul terzo gradino del podio. Si potrà rimpinguare il bottino attraverso il torneo di qualificazione che andrà in scena a marzo a Busto Arsizio. A livello dilettantistico il Bel Paese ha risposto presente, anche se questo sport è sempre più soggetto a verdetti particolarmente dubbi e discutibili, dove spesso vengono penalizzati gli azzurri. I cinque ori mondiali conquistati dall’Uzbekistan padrone di casa (fino a quest’anno ai margini) parlano da soli. Irma Testa si è laureata Campionessa del Mondo tra i pesi piuma, rendendosi protagonista di una splendida cavalcata a New Delhi culminata con il successo in finale sulla kazaka Karima Ibragimova. Aziz Abbes Mouhiidine è stato invece derubato di una medaglia d’oro iridata che sarebbe stata sacrosanta: la vittoria ai punti in favore del russo Muslim Gadzhimagomedov è stata ai limiti del vergognoso e per la seconda edizione consecutiva il nostro peso massimo è stato privato del successo. Il campano ha dimostrato di essere il più forte della categoria e dovrà dimostrarlo a Parigi, prima di passare professionista. 

BOXE PROFESSIONISTICA, 4. Il settore è indubbiamente agonizzante alle nostre latitudini. Etinosa Oliha è Campione del Mondo IBO dei medi, ma si tratta della quinta cintura per ordine di importanza. Michael Magnesi detiene il Mondiale WBC silver dei superpiuma. Fabio Turchi non è riuscito a conquistare il titolo mondiale IBO dei pesi cruiser. Emiliano Marsili si è dovuto arrendere per un infortunio alla spalla durante il match contro Gwynne per l’Europeo dei pesi leggeri. Matteo Signani ha perso il titolo europeo dei medi contro Tyler Denny, Vincenzo La Femina è stato sconfitto da Liam Davies per la corona europea dei supergallo. Giovanni De Carolis è infortunato e ha dovuto rinviare il match per il titolo continentale dei supermedi. 

CALCIO MASCHILE, 6. La Nazionale stacca il pass per i Campionati Europei di Germania 2024, ma che fatica. Dopo una primavera con pochissimi guizzi (con il ko contro l’Inghilterra di Napoli) e una fase finale della Nations League che ha visto una sconfitta con la Spagna, ma il successo sull’Olanda, è arrivato il grande cambiamento. Il CT Roberto Mancini se n’è andato in Arabia Saudita nel cuore del mese di agosto e, al suo posto, è arrivato Luciano Spalletti. Il tecnico di Certaldo ha provato a compattare il gruppo in vista della parte finale delle qualificazioni a Euro 2024 e, come detto, è riuscito a centrare il pass verso la manifestazione che si terrà in Germania. L’ultimo incontro con l’Ucraina ha visto un pareggio risicato quanto fondamentale. La sensazione è che si stia provando a dare il via ad un nuovo progetto ma, tra elementi di spicco che non si trovano, e un morale non certo ai massimi livelli, il lavoro per Luciano Spalletti sarà estremamente complesso. La consapevolezza che si giocherà un Europeo con la mente libera, ovvero senza la pressione del “bis”, potrebbe dare una mano ai giocatori a estrarre il proprio massimo. I fasti di Wembley 2021 sono lontani…

CALCIO FEMMINILE, 6. La media tra quattro e otto? Ci può stare. Il 2023 per il “Pallone in rosa” del Bel Paese è stato offuscato dalla brutta prestazione della Nazionale italiana nei Mondiali in Australia e Nuova Zelanda. L’eliminazione al primo turno è stata un brutta battuta d’arresto per l’autostima del movimento, ma anche la gestione dell’intera trasferta ha lasciato a desiderare. Il protrarsi del rapporto tra la CT Milena Bertolini e il gruppo si è rivelato deleterio e i fatti accaduti nell’immediato post disastro lo stanno a certificare. La lettera delle azzurre e la replica dell’allenatrice dimissionaria non sono stati uno spettacolo decoroso. La ventata di novità portata da Andrea Soncin, subentrato in panchina con il piglio giusto, ha ridato energie alle ragazze che in Nations League si sono esaltate. Nelle ultime tre partite sono arrivati un pareggio in trasferta contro la Svezia, dopo che la compagine nostrana era stata lungamente in vantaggio, la super prestigiosa vittoria in Spagna contro le campionesse del mondo in carica e il netto successo di Parma contro la Svizzera. Vi è stata la permanenza nella Lega A in un raggruppamento complicatissimo, costringendo le svedesi ai playoff. Un buon modo per ripartire in vista delle qualificazioni agli Europei 2025, in programma dal mese di aprile e il cui sorteggio è previsto il 5 marzo.

CALCIO A 5, 2. Due come le mancate qualificazioni ai Mondiali. Dopo quanto accaduto prima della rassegna iridata in Lituania nel 2021, si replica per la competizione in Uzbekistan dell’anno prossimo. Una storia di problemi mai risolti e di criticità che affliggono il movimento non certo da ora. Idee e investimenti latitano e l’alternanza dei commissari tecnici alla guida della Nazionale è uno specchio di come e quanto le problematiche siano nel materiale umano a propria disposizione. La riforma, voluta dall’attuale asset governativo della Divisione Calcio a 5, era rivolta a una valorizzazione del patrimonio italiano, ma non si comprende in che modo si voglia favorire un maggior coinvolgimento della collettività rispetto a questa pratica. Tante parole sono state sprecate, ma nei fatti l’Italia e i club nostrani stanno a guardare altri che vincono.

CANOA SLALOM, 6,5. L’obiettivo delle quattro carte olimpiche è stato centrato ai Mondiali, con l’Italia che, a differenza di quanto accaduto a Tokyo 2020, tornerà ad essere rappresentata anche nel C1 maschile, specialità che in ambito iridato ha regalato agli azzurri due bronzi con Paolo Ceccon, sia nella gara individuale che in quella a squadre, con Raffaello Ivaldi e Roberto Colazingari. Riscattata così la prestazione non esaltante dei Giochi Europei, in cui l’Italia non aveva portato a casa carte olimpiche, con l’unica medaglia centrata da Stefanie Horn, bronzo nella nuova specialità olimpica del kayak cross. A questi risultati vanno aggiunti il doppio successo in Coppa del Mondo di Raffaello Ivaldi nel C1 e quelli di Giovanni De Gennaro nel K1 e di Stefanie Horn nel kayak cross. L’Italia può ambire alla medaglia praticamente in ogni gara il prossimo anno a Parigi.

CANOA VELOCITÀ, 5. Nessuna medaglia iridata nelle specialità olimpiche ed una sola imbarcazione qualificata ai Giochi (al momento) sono un bottino troppo magro per quelle che sono le ambizioni dell’Italia. Carlo Tacchini e Gabriele Casadei si sono adattati benissimo sin da subito alla nuova distanza olimpica del C2, sui 500 metri, ed hanno centrato il pass olimpico dopo essersi fregiati dell’oro ai Giochi Europei. Per il resto davvero poco da segnalare nelle specialità olimpiche, mentre per il resto vanno ricordati l’oro iridato di Nicolae Craciun e Daniele Santini nel C2 1000 ed il bronzo dello stesso Santini con Olympia Della Giustina nel C2 500 misto. Settore femminile ancora lontano dal top della disciplina a livello internazionale, almeno per quanto concerne le gare che vedremo a Parigi 2024. Ci sarà molto da lavorare in vista delle qualificazioni olimpiche continentali di maggio.

CANOTTAGGIO, 6,5. Annus horribilis a livello di infortuni e defezioni, ma la classe degli azzurri ha permesso di sopperire alle difficoltà, qualificando ai Giochi ben 5 imbarcazioni nel corso dei Mondiali, lasciando inoltre buone speranze per le regate mondiali di qualificazione del prossimo maggio. L’argento del quattro di coppia maschile ed il bronzo del doppio pesi leggeri maschile sono dei buoni traguardi, considerati i contesti in cui sono maturati, ma anche in questo caso a fare un po’ più di fatica, anche rispetto al recente passato, è il settore femminile, dove comunque gli alibi non mancano. Occorrerà buttarsi tutto alle spalle nel 2024 per portare il maggior numero possibile di equipaggi a Parigi, che vedrà l’ultima apparizione olimpica dei pesi leggeri, i quali verranno sostituiti in futuro dal beach sprint, disciplina in cui l’Italia ai Mondiali, nelle tre specialità proposte per Los Angeles 2028, ha conquistato ai Mondiali l’argento con Giovanni Ficarra nel singolo maschile ed il bronzo con Andrea Serafino ed Annalisa Cozzarini nel doppio misto.

CICLISMO SU STRADA MASCHILE, 4. Il resto del mondo vola, l’Italia è ancora ferma. Tolto un fenomeno del calibro di Filippo Ganna, che ormai è diventato anche la punta dell’Italia nelle classiche di un giorno (lo testimoniano la bellissima seconda piazza alla Sanremo e la top-10 alla Parigi-Roubaix), oltre ad esserlo nelle cronometro (secondo per pochissimo ai Mondiali), c’è davvero poco. Andrea Bagioli si è andato a prendere la seconda posizione nel Lombardia dominato da Pogacar, rilanciandosi verso il futuro. Jonathan Milan ha dato spettacolo al Giro d’Italia con la Maglia Ciclamino ed un successo di tappa. Giulio Ciccone ha agguantato la Maglia a Pois, che mancava da decenni all’Italia al Tour. Da sottolineare anche l’ottima performance di Alberto Bettiol ai Mondiali. Per il resto il Bel Paese è davvero in crisi, soprattutto se si parla di Grandi Giri: il veterano Damiano Caruso (quarto al Giro) è stato l’unico italiano in una top-10 quest’anno, a testimonianza di un buco generazionale davvero importante.

CICLISMO SU STRADA FEMMINILE, 6. Dopo le stagioni d’oro è arrivata un’annata non del tutto entusiasmante, con i problemi fisici a farla da padrone. Infortuni per Elisa Longo Borghini, Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini, le tre punte di diamante del ciclismo azzurro, in rapida successione. Nonostante ciò Longo Borghini si è presa il titolo italiano e ha agguantato due podi di lusso tra Giro delle Fiandre e Liegi-Bastogne-Liegi. Non è riuscita a dar seguito al super 2022 Silvia Persico (vincitrice della Freccia del Brabante), deludente soprattutto in occasione dei Mondiali, dove arrivava da bronzo in carica. Ancora da ritrovare Marta Cavalli, che a tratti ha dimostrato di avere le qualità apprezzate nell’annata passata, ma manca ancora la costanza di rendimento dopo il bruttissimo infortunio. Nelle volate Chiara Consonni continua a crescere, ma è ancora distante dalle olandesi Kool e Wiebes. La vera e propria sorpresa è Gaia Realini: debutto con il botto nel World Tour per la scalatrice della Lidl-Trek. Terza alla Vuelta (con un successo di tappa), terza al Giro, terza alla Freccia Vallone.

CICLISMO SU PISTA, 6,5. Una stagione meno scintillante rispetto alla precedente. La sensazione è che si punti forte su Parigi 2024 ed Europei e Mondiali quest’anno siano stati vissuti come eventi di avvicinamento. Nella rassegna continentale di Grenchen sono arrivati tre ori, tre argenti e un bronzo, con la certezza rappresentata dal quartetto maschile, le grandi performance di Simone Consonni tra corsa a punti e omnium e un fantastico Jonathan Milan nell’inseguimento individuale. Qualche punto interrogativo in più l’hanno lasciato i Mondiali di Glasgow: è giunta la conferma dirompente di Filippo Ganna nell’inseguimento individuale e trascinatore del quartetto medaglia d’argento. Garanzie anche Elia Viviani e lo stesso Milan, mentre c’è qualche giustificazione per qualche medaglia mancante, come l’infortunio di Consonni e le cadute di Fidanza e Paternoster. La sensazione è che finalizzando la preparazione per l’appuntamento olimpico, arrivando con le punte di diamante al top della condizione, l’Italia possa essere da corsa in diverse specialità.

CICLOCROSS, 6. Una stagione senza infamia e senza lode. I Mondiali di Hoogerheide sono stati in linea con le aspettative, con il quinto posto nella staffetta mista e il quarto posto di Silvia Persico nell’élite. L’acuto principale è arrivato tra le donne, con Sara Casasola di bronzo agli Europei di Pont-Château. Casasola che ha trovato anche una certa costanza in Coppa del Mondo, così come Francesca Baroni. Inoltre si attende la crescita di Valentina Corvi, classe 2005 che potrà essere competitiva anche nella mountain bike: i segnali lanciati recentemente in Val di Sole sono stati decisamente incoraggianti per il presente e il futuro. Qualche difficoltà in più al maschile ad alti livelli, con Gioele Bertolini che sembra essere in questo momento il più costante. Ma da dietro sgomita Stefano Viezzi che ha iniziato alla grande in Coppa del Mondo tra gli juniores quest’anno e può diventare un punto di riferimento per il movimento nei prossimi anni.

CRICKET, 6. Nel format T20, quello che sarà adottato alle Olimpiadi di Los Angeles 2024, l’Italia ha mancato la qualificazione alla Coppa del Mondo 2024 sia con gli uomini che con le donne. In virtù di una rassegna iridata allargata a 20 squadre, la Nazionale maschile ha sfiorato il pass attraverso il torneo europeo, risultando la prima selezione non ammessa, mentre la Nazionale femminile ha mancato l’accesso al torneo mondiale di qualificazione. Nel format T10, quello con cui si sono giocati gli Europei, l’Italia maschile ha chiuso al settimo ed ultimo posto la Championship Week dopo aver superato un girone di qualificazione non irresistibile, mentre l’Italia femminile, in un torneo continentale con soli 5 Paesi al via, ha chiuso la manifestazione al terzo posto.

EQUITAZIONE, 4. Pesa moltissimo la mancata qualificazione ai Giochi con la squadra nel salto ostacoli, soprattutto in considerazione del fatto che l’Italia aveva la possibilità di sfruttare il fattore campo, ospitando gli Europei 2023 in casa. Con grandissima probabilità a fine anno solare arriverà la qualificazione attraverso il ranking per un binomio azzurro, che andrà a Parigi come individualista, ma le ambizioni erano altre. La qualificazione olimpica con la squadra è arrivata, invece, per gli azzurri del completo, seppur all’ultima occasione e con qualche patema di troppo. Non pervenuto, infine, il dressage, nel quale, a differenza di Tokyo 2020, questa volta l’Italia a Parigi sarà assente.

FOOTBALL AMERICANO, 6,5. Il 2023 del football americano ha portato un nuovo grande risultato per l’Italia a livello continentale. Il Blue Team, infatti, ha conquistato la medaglia di bronzo nei Campionati Europei. Dopo aver perso la semifinale contro l’Austria in trasferta (24-14 il risultato), i nostri portacolori si sono rifatti nella finale per il terzo e quarto posto andando a dominare in Svezia (con il laconico punteggio di 26-7) e centrando una medaglia di bronzo che conferma come il movimento sia in ottima forma, dopo il titolo conquistato nel 2021. Notizia importante di fine 2023? Il cambio di guida tecnica. Brian Michitti è il nuovo head coach dell’Italia dopo le dimissioni di Davide Giuliano.

GINNASTICA ARTISTICA, 8. L’Italia si conferma ai vertici internazionali in uno sport di grande tradizione e di classe A alle Olimpiadi (insieme ad atletica leggera e nuoto). Gli uomini hanno vinto la gara a squadre degli Europei per la prima volta nella storia, lasciandosi alle spalle grandi potenze a cominciare dalla Gran Bretagna: ormai i Moschettieri sono una garanzia nella prova che misura la validità del movimento di un’intera Nazione, sono cresciuti esponenzialmente nelle ultime stagioni e i frutti del duro lavoro fatto dopo lo smacco dei Mondiali 2015 si stanno vedendo. Si andrà alle Olimpiadi di Parigi 2024 con l’obiettivo di essere competitivi nel team event, ma con la consapevolezza che la missione sarà davvero difficile (non sono ammessi errori, come è invece successo durante l’atto conclusivo iridato) e con l’eterno dubbio tra puntare su generalisti o super specialisti in grado di competere per le medaglie anche nel singolo evento.  Le donne hanno sfiorato il podio nella gara a squadre dei Mondiali, fermandosi al quinto posto a un solo punto dal bronzo conquistato dalla Francia. L’alloro è sfumato per la caduta di Alice D’Amato alle parallele asimmetriche nella rotazione decisiva, ma le Fate vanno elogiate perché hanno offerto una prova di assoluto spessore tecnico nonostante le tante assenze per infortuni o problemi fisici (Asia D’Amato, Giorgia VIlla, Martina Maggio, Vanessa Ferrari). Le azzurre si sono messe al collo la medaglia d’argento agli Europei alle spalle della Gran Bretagna, quel giorno apparsa decisamente più in forma ma in termini assoluti non inarrivabile per la nostra Nazionale. Sul fronte individuale si festeggiano i grandi risultati di Alice D’Amato, capace di laurearsi Campionessa d’Europa alle parallele e di conquistare il bronzo continentale nel concorso generale individuale (senza dimenticarsi del quinto posto sul giro completo ai Mondiali), e di Carlo Macchini, ma anche gli argenti agli Europei di Asia D’Amato (volteggio), Manila Esposito (trave) e Carlo Macchini (sbarra). I due pass per i Giochi Olimpici sono stati ottenuti comodamente ai Mondiali: l’Italia tornerà ad avere entrambe le squadre nella rassegna a cinque cerchi dopo addirittura 12 anni dall’ultima volta. Si può guardare con ottimismo al futuro e con la concreta possibilità di fare la differenza nella capitale francese. 

GINNASTICA RITMICA, 7. Le Farfalle hanno vissuto una stagione tribolata a causa dello scandalo per i presunti abusi, con il processo sportivo che ha poi portato a un semplice richiamo per Emanuela Maccarani, rimasta sempre allenatrice del gruppo e di recente tornata anche Direttrice Tecnica dell’intero settore. Alessia Maurelli e compagne hanno faticato nella prima parte dell’annata agonistica, rimanendo giù dal podio all-around agli Europei e conquistando il bronzo con i 5 cerchi.  Le azzurre hanno poi alzato il tiro in estate, riuscendo a imporsi in Coppa del Mondo a Milano e poi presentandosi più convinte ai Mondiali: quarto posto sul giro completo e bronzo con i cinque cerchi, conquistando soprattutto il pass per le Olimpiadi di Parigi 2024. Ora ci sarà il tempo per ricompattarsi ulteriormente, perfezionare gli esercizi e presentarsi nella capitale francese convinte dei propri mezzi per provare a confermarsi sul podio dopo il podio dell’ultima edizione (ricordiamo che non sono previste le Finali di Specialità). Sofia Raffaeli si rivela un portento assoluto. La fuoriclasse marchigiana non è riuscita a confermarsi Campionessa del Mondo nel concorso generale individuale, ma ha comunque conquistato la medaglia d’argento. L’azzurra non ha potuto nulla contro la tedesca Darja Varfolomeev, che ha firmato l’en-plein iridato, ma è in possesso di tutte le carte in regola per provare a salire sul podio ai Giochi Olimpici. Da ricordare anche i due argenti di specialità ai Mondiali (cerchio e palla), l’argento sul giro completo agli Europei accompagnato dai sigilli tra palla e clavette. 

GOLF, 5. Annata a due facce per il golf nostrano. Se si guarda ai meri risultati di campo nei due circuiti maggiori, è stata una stagione assai deludente; ma proiettandosi al futuro ci sono diversi spunti positivi. Tra DP World Tour e PGA Tour avevano la carta piena soltanto tre giocatori: Francesco ed Edoardo Molinari e Guido Migliozzi. Non è arrivata neanche una vittoria, con il miglior risultato che è stato il 5° posto a gennaio di ‘Chicco’ all’Abu Dhabi HSBC Championship. Anche le top-10 sono state assai rare, con Migliozzi che ha archiviato un unico piazzamento nei primi dieci soltanto al BMW International Open (Germania). Sprazzi di luce a fine anno soprattutto con Matteo Manassero, che bene ha fatto nei tornei che inauguravano la stagione 2024 del massimo circuito europeo. La vera nota positiva di quest’anno è arrivata dal Challenge Tour, con 4 giocatori italiani che hanno fatto il salto e conquistato la carta per il DP World Tour, a cui si aggiungono le due arrivate dalla Q School. L’anno prossimo quindi avremo ben 9 italiani ogni fine settimana con il posto garantito. Elemento da non trascurare, guardando ancora più al futuro, è la Ryder Cup ospitata a Roma a fine settembre. Un successo planetario che ha messo il nostro Paese al centro del mondo, con la ciliegina sulla torta della vittoria del Team Europe con i fratelli Molinari protagonisti da vice capitani. Buone notizie dal settore femminile, con Roberta Liti che con l’ottavo posto nell’ordine di merito dell’Epson si è conquistata la carta per giocare a tempo pieno al fianco delle migliori giocatrici sull’LPGA Tour.

HOCKEY PISTA, 6. Sufficienza piena per il comparto intero dell’hockey su pista, quest’anno protagonista ai Campionati Europei 2023. Il reparto maschile ha conquistato il terzo posto, mentre quello femminile si è dovuto accontentare della quarta posizione. In entrambi i Campionati, svoltesi entrambi in Spagna (Sant Sadurní d’Anoia e Olot), il team azzurro si è reso protagonista di match disputati con grande cuore (pensiamo alla sconfitta ai rigori contro la Spagna per gli uomini di Trillini o la buona semifinale delle donne di Giudici contro la Spagna). La sensazione però è che, al momento, per competere con colossi come Spagna, Portogallo e Argentina manchi quello scatto in più, ovvero la forza di rimanere concentrati per tutta la durata della partita, senza alcun black-out. Il prossimo anno, con i Mondiali in casa, è legittimo pretendere qualcosa di più.

HOCKEY PRATO, 5. Ci si aspettava sicuramente qualcosa di più dalle donne, impegnate negli Europei in Germania. Invece è mancato qualcosa alla squadra di Robert Justus che ha subito alcune brutte batoste e soprattutto ha fatto tantissima fatica in fase offensiva. A pagarne le conseguenze proprio l’allenatore, sostituito da Andreas Mondo nel momento decisivo del quadriennio. Il nuovo ct sembra aver iniziato bene il proprio cammino con un paio di raduni interessanti in Spagna: di tempo però ce n’è molto poco, a gennaio subito il Preolimpico che mette in palio posti per Parigi 2024, con l’Italia che comunque parte defilata. Al maschile per qualche giorno si è sognato: a Dublino Europei di seconda divisione per la squadra di Gilles Van Hesteren che ha iniziato molto bene, trovandosi costretta però ad abbandonare le speranze di salire nella Pool decisiva perdendo in semifinale con l’Ucraina. Alla fine c’è stato un quarto posto in Irlanda, con l’obiettivo di continuare a crescere nel prossimo biennio.

JUDO, 7,5. Stagione ampiamente positiva e tante conferme importanti verso Parigi 2024. Ad oggi l’Italia sarebbe virtualmente qualificata addirittura in 11 categorie (e nella prova a squadre) per le Olimpiadi, un riscontro davvero notevole per il movimento azzurro a pochi mesi dalla chiusura del ranking a cinque cerchi. Il Mondiale di Doha ha rappresentato indubbiamente l’apice dell’annata tricolore, con la bellezza di 4 medaglie (record nazionale in una singola edizione) e altri tre piazzamenti nella top8. Meno soddisfacenti in termini di podi gli Europei individuali di Montpellier ed il World Masters di Budapest, ma va sottolineata finalmente la bella prestazione ed il bronzo nel Team Event continentale degli European Games in un format quasi sempre indigesto per gli Azzurri. Italjudo in costante rinnovamento soprattutto tra le seconde linee e spesso protagonista nel World Tour, con 29 podi e 8 vittorie complessive nelle varie tappe del circuito maggiore durante l’anno solare. Ottime notizie anche a livello giovanile: 19 medaglie e soprattutto 8 ori totali nelle rassegne continentali e iridate tra U21 e U18, ma spicca in particolare l’edizione da record degli Europei Junior (5-1-1). Il judo nostrano è in ottima salute e continua a crescere su più fronti, quindi aumentano inesorabilmente anche le aspettative in vista della resa dei conti olimpica dopo un triennio esaltante.

KARATE, 6. Il 2023 per il karate italiano si conclude con la consapevolezza che non sia certo stato un anno di transizione. Il fatto che a Parigi 2024 non sarà più sport olimpico ha cambiato i piani in tavola e abbiamo vissuto 12 mesi nei quali il nostro movimento ha dato il via ad un notevole ricambio generazionale. Abbiamo ammirato nuovi karateka farsi largo a suon di risultati, tra Serie A e, soprattutto, Premier League. Il 2023, inoltre, è vissuto su due grandi manifestazioni. Abbiamo vissuto i Campionati Europei, con la nostra squadra che ha concluso al secondo posto nel medagliere con 3 medaglie d’oro, 2 d’argento e 6 di bronzo, alle spalle della Germania (4-0-2). A Budapest, dal 24 al 29 ottobre, poi, abbiamo vissuto i Campionati Mondiali. L’Italia ha concluso senza titoli, ma con 2 medaglie d’argento e ben 5 di bronzo. Come sempre il kata ha fatto il suo, sia a squadre, sia a livello individuale, quindi conferme importanti per Angelo Crescenzo (oro europeo e bronzo iridato nei -60kg), Terryana D’Onofrio (oro nel kata a squadre continentale e bronzo individuale e argento nel kata a squadre), quindi Erminia Perfetto è argento nei -50kg, senza dimenticare Clio Ferracuti (bronzo nei +68kg). A livello europeo importante anche il successo di Michele Martina (-84kg). Ottimo segnale anche dall’argento di Veronica Brunori nel kumitè -55kg.

LOTTA, 4. Nessun pass olimpico conquistato, nessun azzurro a medaglia ai Mondiali sia nelle categorie di peso protagoniste a Parigi 2024 che in quelle non olimpiche: è stato bucato l’evento più importante del 2023. Agli Europei erano arrivati l’argento di Frank Chamizo nei -74 kg dello stile libero ed i bronzi di Emanuela Liuzzi nei -50 kg e di Dalma Caneva nei -72 kg (non olimpica) della femminile, ma ciò non può bastare. Tra aprile e maggio vi saranno altre due occasioni di qualifica con i tornei su base continentale e poi mondiale, ma l’Italia vista nelle grandi occasioni del 2023 non lascia moltissime speranze, e già a Tokyo l’Italia non era presente nella greco-romana. I successi in ambito giovanile fanno ben sperare per un futuro più lontano, ma per le manifestazioni ormai prossime c’è molto da lavorare a livello senior per non fare da spettatori a Parigi il prossimo anno.

MOUNTAIN BIKE, 6. Una media tra il rendimento piuttosto deficitario al maschile e le ottime cose viste al femminile. La nota positiva è stata senza ombra di dubbio Martina Berta. La 25enne torinese ha compiuto un evidente salto di qualità rispetto alla stagione scorsa: da atleta che lottava per rimanere nella top 10, quest’anno ha centrato due podi in Coppa del Mondo in Val di Sole e a Snowshoe, chiudendo al quinto posto della classifica generale. Ci si attendeva qualcosa di più al maschile da Luca Braidot, comunque autore di un bronzo europeo, ma oltre a lui non si vedono grandi ricambi in questo settore: Filippo Fontana è rimasto sempre distante dalle prime posizioni, mentre qualche barlume di speranza l’hanno dato Juri Zanotti nel finale di stagione ed Elian Paccagnella tra gli juniores ai Mondiali di Glasgow.

NUOTO, 6.5. La stagione schiacciata fra il 2022 con Mondiale ed Europeo (a Roma) e il 2024 con Mondiali, Europei e Olimpiade, è girata soprattutto attorno ai Mondiali di Fukuoka ai quali molti azzurri, che avevano puntato tutto sulla competizione continentale in casa dell’anno precedente, sono arrivati non al meglio della condizione. L’unico oro è arrivato grazie a Thomas Ceccon nei 50 farfalla ma il veneto si è confermato al vertice del movimento. Bene Simona Quadarella e Nicolò Martinenghi, Benedetta Pilato, nel suo anno più complicato, ha strappato un bronzo nei 50 rana e la staffetta 4×100 stile libero maschile si è confermata ai vertici mondiali. Non sono mancate le delusioni, legate soprattutto al mezzofondo maschile (Paltrinieri lontano dalla migliore condizione) e alla staffetta 4×100 mista maschile, fuori dalla finale dopo aver vinto tutto nel 2022. Le difficoltà sono proseguite per tanti protagonisti delle ultime stagioni anche nella seconda parte del 2023 ma la zampata azzurra nell’ultima giornata degli Europei in vasca corta di Otopeni, con 6 ori e 9 medaglie in un giorno, chiama un 2024 dove molti italiani dovranno farsi trovare pronti al traguardo olimpico: per alcuni potrebbe essere la prima medaglia, per altri la seconda o addirittura la terza; Parigi è sicuramente lo spartitraffico di tante carriere e potrebbe marchiare a fuoco una generazione che in Italia sarà ricordata come la più vincente di sempre, magari con qualche medaglia olimpica al collo in più. A livello giovanile si stanno muovendo tante cose: Sara Curtis, Alessandro Ragaini, Christian Bacico, Giada Gorlier i nomi più interessanti, già in grado di vincere a livello europeo e mondiale e di essere competitivi a livello assoluto in Italia, ma altri sono in rampa di lancio per un vivaio che ultimamente non manca mai di alimentare il movimento.

NUOTO DI FONDO, 5,5. Sono arrivate tre medaglie nella rassegna iridata di Fukuoka, Stella Polare della stagione dei caimani. Un oro, un argento e un bronzo, in cui la gemma della staffetta mista è sicuramente rimarchevole. Tuttavia, il centro di Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza e Gregorio Paltrinieri non nasconde quel filo di delusione che c’è stata nelle acque libere nipponiche. La Nazionale ci ha abituato bene e il fatto che non vi siano stati podi nella 10 km olimpica al maschile e al femminile è un segnale di cui tener conto nei Mondiali di Doha, detto comunque dell’argento di Greg e del bronzo di Acerenza nella 5 km alle spalle del tedesco Florian Wellbrock. Secondo quanto previsto dalle regole di qualificazione a Cinque Cerchi, per Paltrinieri il pass è già dato per fatto sulla base di quanto ottenuto in piscina negli 800 e nei 1500 stile libero, per altri il discorso andrà fatto sulla base di quanto accadrà nella rassegna iridata del prossimo febbraio.

NUOTO ARTISTICO, 8. Creatività e coraggio, sono stati questi gli ingredienti con cui ha gareggiato la squadra guidata da Patrizia Giallombardo a Fukuoka (Giappone). Nella rassegna iridata le prove della danza in vasca hanno risentito del nuovo sistema di punteggio. Una rivoluzione regolamentare in cui i base mark hanno assunto dei connotati da incubo per le atlete e le squadre. La necessità di mettere insieme obbligatori, ibridi e una parte acrobatica ha avuto come conseguenza esiti a sorpresa e la selezione del Bel Paese ha scelto la via del rischio per tentare di far saltare il banco. Nella Marine Messe Hall A sono arrivati due argenti significativi nelle routine tecniche del duo e del team. Da apprezzare il coinvolgimento di tante atlete giovani e la ricerca di esercizi molto complicati in modo da arrivare al meglio ai Mondiali di Doha, dove saranno in palio i pass olimpici. La Nazionale, quindi, ha saputo assorbire l’assenza molto pesante di Giorgio Minisini, infortunatosi al ginocchio. Pochi dubbi sul fatto che con il Golden Boy il contributo in termini di medaglie sarebbe stato superiore, considerando anche la presenza del solo maschile (libero e tecnico) nel programma di Fukuoka. Di conseguenza, la spedizione nipponica è stata decisamente positiva.

PALLAMANO, 5,5. È evidente che la Nazionale Italiana di pallamano, soprattutto quella maschile, sia ancora alla ricerca di personalità e soprattutto di continuità, come ha dimostrato l’andamento altalenante delle Qualificazioni agli Europei 2024, terminate con l’eliminazione in casa dei Campioni della Francia. Eppure, quanto successo lo scorso 5 novembre con la meravigliosa vittoria in rimonta contro la Turchia nel match valido per le Qualifiche ai Mondiali 2025, lascia ben sperare per il futuro: con tutti i limiti del caso, che è impossibile negare, gli azzurri possono davvero provare ad aprire, finalmente, un ciclo positivo. Sulla stessa lunghezza d’onda dovrà invece lavorare il team femminile, ancora troppo distante anche solo da un’ipotesi di qualificazione ad un Europeo.

PALLANUOTO MASCHILE, 5,5. Pesa comunque il pass olimpico mancato dal Settebello ai Mondiali di Fukuoka, quando gli azzurri si fecero sorprendere ai quarti da una Serbia in pieno ricambio generazionale, che nei match successivi ha dimostrato di non essere la corazzata degli anni scorsi, mancando la qualificazione a Parigi al pari dell’Italia. Il 2024 offrirà subito le occasioni di riscatto, con gli Europei a gennaio ed i Mondiali a febbraio che metteranno in palio le ultime occasioni per andare alle Olimpiadi. A livello di club impossibile non menzionare il Grand Slam della Pro Recco, che nell’anno solare ha vinto tutte le competizioni a cui ha preso parte, confermandosi ancora campione d’Europa, per la terza volta consecutiva.

PALLANUOTO FEMMINILE, 7. Come per la Nazionale maschile, anche per quella femminile c’è l’amaro in bocca per aver mancato il pass olimpico, accentuato dal fatto di aver battuto lungo il percorso iridato le campionissime degli USA nei quarti. Il bronzo è un grande risultato, forse anche superiore alle aspettative della vigilia, ma il Setterosa ora dovrà concretizzare i passi in avanti mostrati centrando la carta per Parigi 2024 tra Europei e Mondiali. La cura Silipo dopo la mancata qualificazione a Tokyo 2020 sta funzionando, ma ora vanno raccolti i frutti di questo lavoro. In quanto a squadre di club l’Orizzonte ha sfiorato il colpaccio in Champions League nella scorsa stagione, uscendo prematuramente, purtroppo, in quella corrente.

PENTATHLON MODERNO, 9. Il 2023 è stato l’annus mirabilis dello sport del soldato in casa Italia. Azzurre imbattibili in campo femminile: doppietta ai Mondiali con bis iridato di Elena Micheli (vittoriosa anche nella Finale di Coppa del Mondo) ed argento di Alice Sotero (regina dei Giochi Europei), a cui va aggiunto anche l’oro a squadre. Davvero impossibile chiedere di più alle atlete italiane, che hanno vinto tutte le più importanti manifestazioni. A questi successi si aggiunge l’oro ai Giochi Europei di Giorgio Malan, che ha reso l’Italia dominante a livello continentale: la somma di questi risultati, inoltre, ha consegnato tre pass olimpici nominali agli azzurri citati, con la possibilità, più difficile, di centrare la quarta (ovvero la seconda al maschile) tramite il ranking nel 2024 e provare così a presentarsi col contingente massimo ai Giochi di Parigi 2024.

RUGBY, 4,5. Il 2023 doveva essere l’anno della rinascita azzurra, con l’illusione del colpaccio alla Rugby World Cup. In questi 12 mesi, invece, sono arrivate prima le 5 sconfitte su 5 nel Sei Nazioni e, poi, i netti (e ampiamente prevedibili) ko contro All Blacks e Francia ai Mondiali. Insomma, nulla di nuovo sotto il sole ovale e Kieran Crowley ha salutato l’Italia mestamente. Se si aggiunge il filotto di sconfitte delle Zebre e i playoff mancati da Treviso in URC il quadro è completo. A salvarsi la finale di Challenge Cup conquistata dalla Benetton (ma il format ha reso il torneo continentale poco competitivo) e la prima parte della nuova stagione dei veneti. Ma resta troppo poco e anche quest’anno il rugby italiano è bocciato.

RUGBY A 7, 1: Nel pagellone di un anno fa scrivevo, a proposito di rugby a sette, che il 2022 era stato “un altro anno di calma piatta per il rugby olimpico italiano. Il disinteresse della Federazione per il rugby seven si conferma ancora una volta. […] Insomma, se non si sta sbaraccando tutto poco ci manca. Sognare Parigi 2024 resta un’utopia assurda, ma ogni anno che passa sembra chiaro che l’Italia del rugby alle Olimpiadi non ci andrà mai. E le donne? Non pervenute”. E, un anno dopo, non è cambiato nulla. E, a occhio, tra un anno il pagellone rischia di essere di nuovo identico, con l’Italia che avrà guardato i Giochi Olimpici dal divano di casa.

SCHERMA, 8,5. Doveva essere l’anno della reazione dopo un’Olimpiade opaca senza ori e la scherma azzurra non ha disilluso le aspettative, regalandosi un 2023 eccezionale. L’Italia ha vinto il medagliere prima al mix Europei/Giochi Europei e poi soprattutto ai Mondiali di Milano, dove la squadra azzurra è riuscita ad andare in doppia cifra di medaglie (10). Il ritorno di Stefano Cerioni ha riportato il fioretto italiano dove era sempre stato. Nei grandi appuntamenti un dominio incredibile, con la sola squadra di fioretto maschile incappata in una ‘giornata no’ ai Mondiali contro Hong Kong. Il 2023 di Alice Volpi, la regina dei Mondiali, ma anche quello dello strepitoso ritorno di Arianna Errigo, mentre al maschile si è vissuta la definitiva consacrazione di un immenso talento come Tommaso Marini.
La spada maschile ha trovato in Davide Di Veroli (oro europeo e argento mondiale) il leader che cercava e la vittoria degli azzurri nella finale iridata contro la Francia è uno dei momenti più emozionanti dell’intero anno sportivo. Al femminile le spadiste sono andate vicinissime al sogno mondiale (argento), ma ci sono anche le pesanti medaglie individuali di Alberta Santuccio e Mara Navarria.
Dalla sciabola non sono arrivate medaglie ai Mondiali, nonostante i due argenti europei. Gli azzurri, però, sono vicinissimi a staccare il biglietto per Parigi 2024, mentre le azzurre sono in grandissima difficoltà e rischiano davvero di non partecipare alle Olimpiadi.
Proprio i Giochi Olimpici saranno il grande obiettivo del 2024, con la volontà della scherma azzurra di tornare ad essere come sempre uno dei punti di riferimento dello sport italiano.

SKATEBOARD, 5,5. L’Italia non riesce a esprimersi ai vertici in questo sport che sarà presente alle Olimpiadi di Parigi dopo l’esordio a cinque cerchi in quel di Tokyo. Quest’anno si sono disputate due edizioni dei Mondiali Street (una a gennaio e una a dicembre), ma i risultati non sono stati eccellenti: prima di Natale gli azzurri sono usciti subito nel turno di qualifica (tra cui Asia Lanzi, che era presente nell’ultima kermesse a cinque cerchi e insegue il secondo pass), a inizio stagione soltanto Agustin Aquila si era spinto fino ai quarti. Ai Mondiali Park, però, Alessandro Mazzara e Alex Sorgente hanno raggiunto la semifinale: i due azzurri potrebbero essere presenti ai Giochi, ma ci sarà bisogno di crescere per essere ancora più competitivi con i big della specialità. Le strutture non mancano, con lo splendido impianto di Roma che ha ospitato Mondiali e World Tour: urge ampliare la base del movimento a livello agonistico e imbastire un concreto piano di sviluppi per uno sport che mette in palio ben 4 titoli olimpici. 

SOFTBALL, 7. Va rimarcato innanzitutto che la nuova formula dei Mondiali non permetta in alcun modo di dare una definizione completa della situazione in essere. Ciò rimarcato, per l’Italia non è stato facilissimo arrivare in fiducia a ciò che verrà nel grande appuntamento del 2024 a Castions di Strada, ma la reazione contro le coriacee Filippine, molto più avanti rispetto a quanto si potesse pensare alla vigilia, è di quelle che fanno ancora capire perché la Nazionale azzurra sia nel giro della competitività più elevata. E la Canada Cup aveva già mostrato notevoli progressi della squadra allenata da Federico Pizzolini, che sta adeguando sempre più il proprio livello alle grandi altezze. Pochi dubbi ci sono che, fosse stato il softball alle Olimpiadi nel 2024, l’Italia ci sarebbe ritornata e anche con un potenziale ruolo da protagonista. Tant’è: di fatto i Mondiali si giocheranno pochi giorni prima della rassegna a cinque cerchi e quasi passeranno il testimone. Non va dimenticato nemmeno il fatto che i risultati si sono visti anche a livello giovanile, con la finale europea a livello Under 18. Qui è arrivata la sconfitta contro la Repubblica Ceca, uno dei Paesi che sta cercando da anni e in tutti i modi di scardinare quello che, a tutt’oggi, è ancora un persistente duopolio Italia-Olanda.

SOLLEVAMENTO PESI, 6,5. Confermato il voto dell’anno scorso. Troppo pesante per l’Italia la lunga assenza per problemi alla schiena di Antonino Pizzolato, tornato a competere solo negli ultimi mesi con un fuori gara ai Mondiali e con un prezioso terzo posto al Grand Prix di Doha (380 kg fondamentali per ipotecare il pass olimpico nei -89 kg). Nonostante i vari infortuni rimediati a turno da quasi tutti i big della Nazionale, il Bel Paese ha mascherato almeno parzialmente questa situazione difficile grazie all’esplosione definitiva di Sergio Massidda (argento iridato), carta da medaglia molto importante verso Parigi 2024 nei -61 kg. Segnali positivi anche per Mirko Zanni, dimostratosi competitivo anche nella nuova categoria (-73 kg) con un acuto notevole agli Europei ma ancora in bilico nel ranking di qualificazione a cinque cerchi dopo aver saltato diverse gare per problemi fisici. Stagione al di sotto delle aspettative per il settore femminile, perché non si è materializzato l’atteso salto di qualità delle tre ragazze (Imperio, Magistris e Miserendino) in corsa per le Olimpiadi, rimaste distanti dalla prima fascia globale delle rispettive categorie. Allargando la panoramica alle categorie non olimpiche (Oscar Reyes Martinez oro mondiale nei -81 kg, Cristiano Ficco bronzo europeo nei -96 kg) e alle classi giovanili, sono arrivati comunque dei risultati notevoli che fanno ben sperare verso Los Angeles 2028.

SURF, 6.5. Il movimento italiano può festeggiare la grande stagione di Leonardo Fioravanti che, attraverso il secondo posto al Billabong Pro Pipeline, il terzo al SHISEIDO Tahiti Pro e le altre due top-5 nel Surf Ranch Pro e nel VIVO Rio Pro, ha ottenuto la top-10 nel ranking mondiale e la qualificazione ai Giochi Olimpici di Parigi. Da sottolineare che Leo sia salito sul podio a Tahiti, dove sono previste le gare a Cinque Cerchi, anche se non mancano i problemi organizzativi circa la sede prescelta dall’organizzazione francese. Tuttavia, al di là di Fioravanti, il rendimento della truppa tricolore non ha risposto presente negli ISA World Surfing Games che avevano una valenza olimpica. Un aspetto da considerare sul bilancio stagionale.

TAEKWONDO, 7,5. Italia trascinata anche quest’anno dal tandem dorato Vito Dell’Aquila-Simone Alessio e sempre protagonista nei grandi eventi, in attesa di puntare al bersaglio grosso con entrambi alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il fuoriclasse pugliese, oro olimpico in carica nei -58 kg, ha inserito le marce alte negli ultimi mesi dopo aver fronteggiato dei problemi fisici nella prima metà della stagione, vincendo quattro tornei consecutivi (tre G1 e soprattutto le Finali Grand Prix di Manchester) e strappando in extremis il pass a cinque cerchi tramite ranking. 2023 stellare anche per il calabrese, numero 1 al mondo nei -80 kg capace di conquistare il titolo iridato a Baku confermandosi uno degli uomini da battere la prossima estate in Francia. Il resto della squadra azzurra è ancora abbastanza lontano dal vertice internazionale nelle categorie olimpiche (non sarà semplice qualificare una o due donne per Parigi al Preolimpico europeo), ma ci sono diversi giovani talenti interessanti in rampa di lancio.

TENNIS MASCHILE, 10. Una stagione dai connotati storici per il movimento italiano. In particolare, a livello maschile, si registra un Jannik Sinner che ha saputo salire di colpi, spingendosi a vette che nessun altro italiano aveva toccato al termine dell’annata. Se è vero che il n.4 del ranking è un riscontro che lo accomuna ad Adriano Panatta e a Francesca Schiavone, lo è altrettanto che né l’ex tennista romano e né l’ex giocatrice lombarda abbiano terminato la stagione in quella posizione. Certo, la “Leonessa” e il grande Adriano possono contare sul sigillo Slam, che sarà l’obiettivo del 2024 e degli anni a seguire per il giovane altoatesino, capace comunque di raggiungere la sua prima semifinale Slam a Wimbledon, il primo atto conclusivo alle ATP Finals e di totalizzare nel 2023 quattro titoli in sette Finali disputate, tra cui il primo Masters1000 della carriera a Toronto. Il tutto impreziosito dallo storico successo della Coppa Davis, con il ruolo di autentico trascinatore, chiudendo il 2023 con uno strepitoso rendimento di 64 vittorie in 79 partite disputate e di 10 successi in 15 confronti con i top-5. Detto di Sinner, vanno annotati ben 17 successi a livello Challenger da parte dei giocatori nostrani, tra cui i tre sigilli di Matteo Arnaldi che hanno permesso al ligure di entrare nel tennis d’elite, come testimoniato dagli ottavi di finale raggiunti agli US Open. Una scalata impressionante da n.134 del mondo a gennaio 2023 a n.44 di dicembre 2023. Vi sono poi altri ottimi prospetti come Flavio Cobolli, Luca Nardi, Giulio Zeppieri e Luciano Darderi che hanno mostrato qualità di non poco conto, tenuto conto della partecipazione di Cobolli e di Nardi nelle Next Gen ATP Finals. Si confida in una ripresa di Lorenzo Musetto (n.27 del ranking), capace a luglio di entrare in top-15, grazie anche alla collaborazione con Corrado Barazzutti. Con punti interrogativi il futuro di Matteo Berrettini, afflitto dai problemi fisici, e di Lorenzo Sonego, uomo Davis.

TENNIS FEMMINILE, 8. Non era facile aspettarsi un livello come quello del 2023, eppure i dati alla fine dell’anno vanno a dare ragione a quel che affermano classifica e rendiconto dei tornei disputati. L’Italia ha ora cinque giocatrici in top 100, più Sara Errani che è in continuo bilico tra il dentro e il fuori. Camila Giorgi, Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti si sono imposte in tre differenti 250, due le finali per Jasmine Paolini e una per Cocciaretto e Bronzetti. Rimarchevole anche un certo numero di risultati nei tornei più importanti: i quarti di Martina Trevisan a Miami e a Guadalajara (fermata prima dalla kazaka Elena Rybakina e poi da una versione rediviva dell’USA Caroline Dolehide) e Paolini a Cincinnati, la competitività di Paolini in diversi eventi con scalpi importanti (la francese Caroline Garcia ne sa qualcosa). Solo l’acuto Slam è mancato, anche se si è sempre avuta almeno un’azzurra (Giorgi a Melbourne, Cocciaretto a Parigi e Wimbledon, Bronzetti a New York) al terzo turno. Annata di fiammate per la citata Giorgi, e questa non è una novità. La vera novità è arrivata in fondo alla stagione con la finale di Billie Jean King Cup. Certo, la formula è quella che è e la vicinanza con le WTA Finals crea sempre un po’ troppi problemi, ma nelle condizioni venutesi a creare l’Italia era la terza forza e ha ottenuto un risultato davvero importante, che fa capire come ci sia una competitività media elevata. Obiettivi per il 2024 sono senz’altro quelli di ritrovare almeno un successo importante, o comunque un risultato di prestigio negli Slam.

TENNISTAVOLO, 6,5. Due gli exploit del 2023. Mihai Bobocica ha raggiunto gli ottavi ai Mondiali individuali 2023, uscendo a testa altissima contro Tomokazu Harimoto, ma purtroppo i punti validi per il ranking mondiale guadagnati nell’occasione verranno scartati prima della chiusura della classifica utile alla qualificazione olimpica, mentre l’Italia femminile ha raggiunto i quarti degli Europei a squadre, cedendo alla Germania, poi medaglia d’oro, ed avendo accesso così ai Mondiali a squadre del prossimo febbraio, nel corso dei quali le azzurre tenteranno una comunque difficilissima qualificazione olimpica. Purtroppo l’Italia rischia, a conti fatti, di non avere rappresentanti ai Giochi di Parigi 2024, a meno di ulteriori exploit nei tornei di qualificazione diretta del prossimo anno.

TIRO A SEGNO, 4,5. Nessuna carta olimpica ottenuta nel 2023, con il contatore fermo all’unico pass centrato nella rassegna iridata del 2022 da Danilo Dennis Sollazzo, vittorioso in stagione in Coppa del Mondo a Rio. Buone speranze di qualificazione tramite ranking per uno tra Paolo Monna e Federico Nilo Maldini, in evidenza nella stagione appena passata agli archivi, anche se non sono da dimenticare nella prossima stagione gli Europei ed il torneo mondiale di qualificazione olimpica, eventi che assegneranno pass per Parigi 2024. Comunque buono il bilancio degli European Games, con le specialità olimpiche che hanno portato all’oro del solito Danilo Dennis Sollazzo, poi di bronzo con Sofia Ceccarello nella gara a coppie miste, ed al bronzo di Paolo Monna, poi d’oro nella gara a coppie miste con Sara Costantino, mentre le prove a squadre hanno contribuito con altri tre bronzi.

TIRO A VOLO, 6,5. Manca davvero poco al contingente massimo per i Giochi di Parigi 2024. L’Italia deve centrare la qualificazione nello skeet maschile con un tiratore diverso da Luigi Lodde (che ha già conquistato il pass non nominale) per presentarsi alle Olimpiadi con 8 effettivi (2 per ogni gara individuale) e, possibilmente, 2 coppie nello skeet misto. I Giochi Europei hanno sottolineato la supremazia dell’Italia nel Vecchio Continente, con 3 ori nelle specialità olimpiche individuali, uniti ai titoli in entrambe le prove a coppie miste ed a quelli a squadre femminili sia nel trap che nello skeet. Meno prolifici i Mondiali, con l’argento di Jessica Rossi e le altre medaglie giunte tutte nelle prove a squadre (oro per il trap femminile, argento per skeet femminile e trap maschile, bronzo per lo skeet maschile). Va detto che il prossimo anno ci saranno gli Europei di Lonato ed il torneo mondiale di qualificazione olimpica per centrare il pass mancante, e che al momento Gabriele Rossetti è il primo dei tiratori non qualificati nel ranking olimpico.

TIRO CON L’ARCO, 6. Bilancio tutto sommato sufficiente grazie ad alcuni lampi importanti, ma ci si poteva sicuramente attendere qualcosa in più. I Mondiali di Berlino, evento clou della stagione, hanno regalato all’Italia un prestigioso bronzo nel Mixed Team Event (Andreoli-Nespoli) ed un beffardo quarto posto nella prova a squadre maschile al termine di un torneo comunque molto positivo. L’unico pass olimpico azzurro (sin qui) è arrivato invece nell’individuale femminile grazie al bronzo di Chiara Rebagliati agli European Games di Cracovia, manifestazione che ha visto anche il trionfo del terzetto maschile (Mauro Nespoli, Federico Musolesi e Alessandro Paoli) e la terza piazza della formazione femminile (Tatiana Andreoli, Lucilla Boari e Chiara Rebagliati). La Nazionale olimpica ha fatto però tanta fatica a brillare in Coppa del Mondo, non raggiungendo mai le semifinali nelle prove a squadre (terzetti e coppie) e dovendosi aggrappare al solito Nespoli, grande protagonista a livello individuale con la splendida vittoria di Medellin e con la terza posizione nelle Finali di World Cup in Messico. Il periodo decisivo del triennio olimpico arriverà però nella primavera 2024, quindi c’è ancora tutto il tempo per salire nuovamente di colpi con i terzetti e raggiungere il contingente massimo per le Olimpiadi.

TRAMPOLINO ELASTICO, 3. L’Italia resta una comparsa in campo internazionale, almeno per quanto riguarda i seniores. Ai Mondiali tutti gli azzurri sono usciti in qualifica, con il solo Samuele Patisso Colonna ad avvicinarsi timidamente alle semifinali. Il pass olimpico resta lontanissimo, ci si proverà il prossimo anno tra Coppa del Mondo ed Europei, ma la missione appare oggettivamente complicata. A livello giovanile si intravede qualcosa. Ai World Age (nei fatti i Mondiali giovanili) Carolina Urso e Giulia Cesaretti hanno vinto la medaglia di bronzo e la medaglia d’argento nell’individuale femminile della categoria Age Group 1, senza dimenticarsi che l’anno scorso Silvia Coluzzi e Letizia Radaelli avevano trionfato nelle rispettive categorie. 

TRIATHLON, 6. L’Italia furoreggia in World Cup, ma manca ancora qualcosa per essere parte dell’élite internazionale nelle World Championship Series. Questo il riassunto del 2023 azzurro, che ha registrato in Coppa del Mondo la storica tripletta di Bianca Seregni tra Weihai, Chengdu e Miyazaki, sempre su distanza olimpica, così come su gara standard è arrivata anche l’affermazione a Brasilia di Alice Betto. Il settore femminile fa da traino, ma qualche buon risultato è arrivato anche al maschile, utile per tenere in alto gli azzurri nel ranking olimpico, mentre per quanto concerne la staffetta mista gli azzurri potrebbero essere costretti a ricorrere ancora una volta all’evento di qualificazione diretta qualora non dovessero riuscire a rientrare tra i Paesi aventi diritto al pass tramite ranking.

TUFFI, 6. Ripetere il capolavoro del 2022 con gli incredibili Europei di Roma era quasi impossibile. In campo continentale l’Italia si è comunque difesa bene, ottenendo dei buoni risultati, mentre a livello mondiale, nonostante qualche magnifico exploit, delle difficoltà ci sono state. Chiara Pellacani è sicuramente stata la grande protagonista di quest’anno, con l’oro europeo individuale dai tre metri, la conferma della coppia mista con Matteo Santoro (oro continentale e bronzo iridato), ma soprattutto il capolavoro con Elena Bertocchi (recuperata quasi miracolosamente) dal sincro femminile, con le due azzurri capaci di centrare il bronzo mondiale e la qualificazione per Parigi 2024.
Sono arrivate medaglie europee da Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia, che devono provare a fare anche un ulteriore step a livello mondiale. Qualcosa si muove anche dalla piattaforma maschile con Riccardo Giovannini, mentre al femminile c’è una Sarah Jodoin Di Maria che può togliersi soddisfazioni.
Un anno comunque positivo e con un voto sufficiente per una squadra azzurra che sa di dover crescere ancora e di non avere timori nel confronto con il resto del mondo.

VELA, 8. Un voto che coincide con il numero di barche italiane già qualificate per i Giochi Olimpici di Parigi 2024. Un risultato oltremodo positivo per il movimento tricolore (con la speranza di completare l’en plein nei prossimi mesi centrando il pass anche nel 470 misto e tra i 49er), che ha avuto il merito di farsi trovare pronto all’appuntamento più importante della stagione. L’Italia ha infatti disputato un ottimo Mondiale a classi unificate in quel di Den Haag, aggiudicandosi 7 quote olimpiche su 10 al primo colpo e festeggiando due medaglie pesanti, l’oro di Ruggero Tita/Caterina Banti nel Nacra 17 ed il bronzo di Nicolò Renna nel windsurf. Rendimento di alto livello anche nei vari Campionati Europei di classe, in cui sono stati collezionati 6 podi complessivi e 2 titoli continentali (Renna nell’iQFoil e Riccardo Pianosi nel Formula Kite). Da evidenziare il meraviglioso argento europeo di Jana Germani/Giorgia Bertuzzi nei 49erFX, valevole anche come pass non nominale per Parigi dopo aver mancato la prima chance nella rassegna iridata. Vela olimpica nostrana dunque sempre più profonda e competitiva, con all’orizzonte un futuro che si preannuncia roseo grazie ad una lunga serie di giovani talenti emergenti già capaci di lasciare il segno tra i senior o nelle classi Under (il Bel Paese ha vinto il medagliere ai Mondiali Youth).

VOLLEY MASCHILE, 7. L’Italia ha imboccato la stagione da Campionessa del Mondo e d’Europa. I due titoli conquistati nelle ultime due annate agonistiche hanno conferito alla nostra Nazionale lo status di grande del circuito internazionale, con una squadra rinnovata e giovane, ricca di talento e promesse. Il CT Fefé De Giorgi era riuscito nell’impresa di plasmare un gruppo ambizioso e con i mezzi per fare la differenza. Partire con il ruolo di favoriti non è mai semplice, ma Simone Giannelli e compagni sono riusciti comunque a conquistare la medaglia d’argento nella rassegna continentale. Gli azzurri hanno perso la finale contro l’agguerrita Polonia, battuta invece nell’atto conclusivo dei precedenti Mondiali, dimostrando comunque compattezza, grinta e qualità tecnica utili per competere ai vertici. Bisognerà riprovarci alle Olimpiadi di Parigi 2024, anche se il pass è ancora da conquistare: servirà aggrapparsi al ranking FIVB, visto che il preolimpico a Rio de Janeiro è stato completamente sbagliato a causa di una forma fisica tutt’altro che brillante in chiusura di una stagione troppo lunga. Il settore giovanile si conferma in salute con l’argento ai Mondiali Under 21 e l’oro agli Europei Under 17. 

VOLLEY FEMMINILE, 4. Stagione letteralmente fallimentare per quella che sulla carta dovrebbe essere una delle Nazionali più forti del Pianeta. L’Italia è sprofondata in un autentico baratro in seguito a una gestione decisamente discutibile da parte del CT Davide Mazzanti, che ha chiuso il rapporto con l’azzurro proprio al termine di questa annata agonistica estremamente deludente. Il quarto posto agli Europei è un risultato di scarso rilievo, anche perché si è finiti alle spalle delle uniche altre tre formazioni all’altezza della situazione: Serbia, Turchia, Olanda. Il cammino agevole fino alle semifinali, figlio di avversarie davvero di caratura troppo inferiore, aveva mascherato le difficoltà del gruppo, poi crollato contro la Turchia dopo essere stato in vantaggio per 2-1 e 18-14. La Nations League disputata con tante seconde linee e soprattutto lo sciagurato torneo preolimpico, dove si è fallito il match da dentro o fuori contro la non irresistibile Polonia, completano il quadro di un 2023 da dimenticare. Davide Mazzanti ha lasciato a casa grandi veterane come Monica De Gennaro (ancora il miglior libero in circolazione), Caterina Bosetti, Cristina Chirichella e ha gestito malissimo Paola Egonu, utilizzandola con il contagocce durante la rassegna continentale (e poi schierandola nel momento più duro della semifinale, l’opposto ha poi rinunciato al preolimpico). Ora toccherà al nuovo CT Julio Velasco riparare le crepe in seno al gruppo e cercare il colpaccio alle Olimpiadi di Parigi 2024, a cui non ci si è ancora qualificati (bisognerà aggrapparsi al ranking FIVB, disputando una buona Nations League). Le medaglie a livello giovanile (oro agli Europei Under 17, argento ai Mondiali Under 21, bronzo ai Mondiali Under 19) non sollevano più di tanto il bilancio. 

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NB: i voti ed i giudizi di ciascuno sport sono a cura della Redazione di OA Sport

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