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Pattinaggio artistico, Finali Grand Prix 2023: un’Italia incantevole illumina Pechino

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Guignard-Fabbri

C’è solo un voto che può descrivere con precisione quanto fatto dagli azzurri del pattinaggio artistico impegnati lo scorso weekend alle Finali Grand Prix 2023-2024 di Pechino. E quel voto non può essere che dieci. Sara Conti-Niccolò Macii e Charléne Guignard-Marco Fabbri si sono letteralmente superati sul ghiaccio orientale, registrando nuovi record e dando il 100% nel corso dei quattro programmi.

Non manca comunque un certo rammarico per Conti-Macii, letteralmente scippati di un primo posto che sarebbe stato più che meritato. A bocce ferme lo possiamo dire: nella gara delle coppie la giuria ha vacillato, non solo assegnando delle valutazioni molto generose ai vncitori Fabienne Hase-Volodin nelle components, ma soprattutto non punendo un elemento che, stando alle regole, sarebbe dovuto essere assegnato con un GOE negativo. Stiamo parlando del triplo salchow lanciato, viziato da un arrivo a due piedi ma passato in rassegna dai giudici senza alcun meno nel GOE. Se solo la difficoltà fosse stata giudicata applicando il regolamento, a quest’ora staremo parlando di un risultato ben diverso.

Sia chiaro, quanto fatto da Conti-Macii è comunque storico: mai nessuna coppia italiana in passato ha ottenuto un secondo posto nelle Finali del Grand Prix: il fatto di esserci riusciti scacciando i fantasmi delle tappe di qualificazione (tra tutti gli elementi di salto lanciato) lascia ben sperare in vista di una rassegna continentale dove i nostri ragazzi andranno a caccia della rivincita. Proprio in quest’ottica va letta anche la prova di Ghilardi-Ambrosini, quarti ed artefici di un libero competitivo, fattore che lascia ben sperare in ottica Kaunas, dove a fare la voce grossa ci saranno anche Lucrezia Beccari-Matteo Guarise.

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Applausi a scena aperta nella danza per Guignard-Fabbri. Gli azzurri, arrivati a Pechino dopo l’enigmatico responso dell’NHK Trophy, sono saliti di colpi superando nuovamente Piper Gilles-Paul Poirier, aspetto non banale, confermando dunque la gerarchia dell’ultima rassegna continentale. Un secondo posto da antologia per i veterani, capaci di raccogliere il tredicesimo podio consecutivo nella rassegna itinerante grazie a due performance solide, con nota di merito per la free dance, semplicemente superlativa e ricca di elementi originali (mai premiati a dovere a dire la verità), impreziositi da una qualità di esecuzione con pochi eguali.

Non devono però ingannare i tredici punti di distacco da Fear-Gibson, ovvero coloro che hanno beffato gli allievi di Barbara Fusar Poli in Giappone: i britannici infatti hanno perso terreno nella rhythm dance, commettendo una vistosa imprecisione sul set di twizzles. Ma ai Campionati Europei i nostri ragazzi potranno partire da favoriti, forti di una superiorità messa in pericolo in quello che è stato, senza dubbio, un caso isolato.

Foto: LaPresse

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