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Scherma, il bilancio del weekend. Gli uomini mostrano i muscoli, fra le donne brilla solo Alice Volpi

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La scherma ha archiviato un intenso weekend di Coppa del Mondo e Grand Prix, durante il quale sono state impegnate tutte le armi in ambedue i sessi. Il lunedì rappresenta dunque l’occasione propizia per effettuare la summa di quanto accaduto negli ultimi giorni in chiave italiana.

SETTORE MASCHILE

FIORETTO

Va giudicato con favore il ritorno in azione di Tommaso Marini dopo l’intervento chirurgico al quale si è sottoposto. Aver raggiunto i quarti di finale, dove si è inchinato a Ryan Choi, è un risultato in linea con il potenziale del Campione del Mondo in carica. Per il resto, l’exploit di Edoardo Luperi, spintosi sino alla semifinale dopo due anni, rappresenta un segnale da tenere da conto in vista delle tappe successive. Si tratta di una fiammata estemporanea, come quella di Parigi nel gennaio 2022, oppure rappresenta l’inizio di qualcosa di nuovo e, potenzialmente, interessante? Sulla prova a squadre poco da dire, la finale rispecchia il valore del movimento ed essere riusciti a regolare due nazioni in crescita come Egitto e Hong Kong rappresenta un merito, nonché un monito in vista di Parigi 2024. Non ci sono più “turni materasso”.

Scherma: gli spadisti azzurri sono secondi a Vancouver, ma l’Olimpiade è sempre più vicina

SPADA

La notizia è rappresentata dalla sontuosa prestazione di Giulio Gaetani, capace di ottenere il primo podio della carriera, fregiandosi cammin facendo degli scalpi di Davide Di Veroli e Alexandre Bardenet, non proprio due avversari qualunque. Sappiamo come la spada sia l’arma più aleatoria e dal tasso di imprevedibilità più alto, cionondimeno è rassicurante constatare come la faretra tricolore possa essersi arricchita di un nuovo, eventuale, dardo da scoccare. Un turcasso certamente ben fornito, al di là dei risultati dei singoli, come dimostrato dal fatto di aver raggiunto la terza finale consecutiva nella prova a squadre.

SCIABOLA

Importantissima conferma di Pietro Torre, poiché raggiungere due semifinali consecutive è la certificazione di aver concretamente scalato un gradino nel percorso di crescita agonistica. I tanti scontri fratricidi partoriti dal tabellone a eliminazione diretta hanno forse impedito alle sciabole azzurre di archiviare Orleans con un bilancio anche migliore di quello effettivamente conseguito, ma d’altronde se Luigi Samele e Luca Curatoli continuano a incrociarsi negli ottavi (come già avvenuto ad Algeri) uno dei due deve per forza andare a casa. Dopodiché, se il già citato Torre è nella stessa zona del bracket, le conseguenze sono ovvie.

SETTORE FEMMINILE

FIORETTO

L’affermazione di Alice Volpi conferma la tendenza della Campionessa del Mondo in carica a cominciare la stagione nel migliore dei modi. Per la terza volta consecutiva, la trentunenne di scuola senese si è imposta nell’ouverture dell’annata agonistica, peraltro battendo Lee Kiefer in una finale regale. Magari qualcuno potrà essere deluso dal risultato di altre azzurre, ma tante big hanno perso solo all’ultima stoccata. Peraltro non si può fare una colpa a Martina Favaretto e Martina Batini di aver ceduto negli ottavi rispettivamente a un’avversaria solida come Leonie Ebert e a una teenager da tempo in rampa di lancio quale Jessica Guo. Anche Arianna Errigo, caduta all’ultimo assalto contro la polacca Julia Walczyk-Klimaszyk, si è inchinata a una rivale dotata di qualità. Merita una citazione anche Francesca Palumbo, battuta nel derby dei quarti di finale da Volpi, poiché è stata in grado di “fare il suo”. L’abituale finale nella prova a squadre ribadisce la profondità della squadra. La sconfitta contro i temibili Stati Uniti fa parte del gioco.

SPADA

In termini di risultati, il piatto piange. Evidentemente Giulia Rizzi ha un feeling particolare con Vancouver, poiché dopo il trionfo dello scorso anno, è nuovamente risultata la miglior italiana. Stavolta si è però arresa ai quarti di finale. Per il resto, Alberta Santuccio è stata una delle vittime della tappa di grazia dell’argentina Isabel Di Tella, ma in generale sono arrivate tante eliminazioni precoci. Anche il team event non ha apportato soddisfazioni, dunque l’esperienza canadese va archiviata rapidamente, voltando pagina.

SCIABOLA

Poco da dire, Grand Prix di Orleans deludente, nessuna azzurra ha raggiunto i quarti di finale. Solo Rossella Gregorio e Chiara Mormile, sconfitte negli ottavi rispettivamente da Sara Balzer e Olga Kharlan, non meritano il pollice verso. Le restanti italiane hanno lasciato a desiderare.

Foto: La Presse

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