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Scherma, la sciabola impegnata a Orleans. Riflettori puntati su Francia e Usa. L’Italia proverà a prendersi la scena
Il secondo appuntamento della stagione 2023-24 della sciabola coincide con un Grand Prix, quello di Orleans, destinato ad andare in scena dal 7 al 9 dicembre. Uomini e donne saranno impegnati contemporaneamente, in assenza però di prove a squadre. Si tira in Francia, ça va sans dire, e proprio dalla Francia è doveroso cominciare alla luce del risultato della tappa inaugurale di Coppa del Mondo maschile di Algeri.
I transalpini hanno dominato la scena nella città nordafricana. L’affermazione di Sara Balzer non fa notizia, viceversa quella di Bolade Apithy è rimarchevole. Il grande veterano, 38 anni compiuti ad agosto, ha provvidenzialmente riportato il sereno in un ambiente avvelenato dalle polemiche interne durante l’estate. Nel weekend, les bleus tireranno in casa, dinamica che in un certo senso può rappresentare una prova generale in vista dei Giochi olimpici di Parigi. Gli sciabolatori, infatti, non vincono un appuntamento sul suolo patrio da tempo immemore!
Un altro tema forte del fine settimana è rappresentato da un’ulteriore verifica della prepotente crescita degli Stati Uniti, non a caso tornati a imporsi in una prova a squadre in campo maschile. D’altronde l’emersione del giovanissimo Colin Heathcock, diciotto anni ancora da compiere, prosegue a spron battuto. Inoltre, fra le ragazze, la teenager Tatiana Nazlymov si è presa il lusso di eliminare la bi-campionessa del mondo in carica Misaki Emura negli ottavi di finale di Algeri prima di inchinarsi a sua maestà Olga Kharlan nei quarti.
Scherma: i convocati dell’Italia per le prossime prove di Coppa del Mondo
In chiave Italia, i maschi sono partiti bene. Il giovane Pietro Torre ha archiviato la prima semifinale della carriera, permettendosi peraltro di superare il ben più esperto Luigi Samele negli ottavi. Luca Curatoli si è inchinato nei quarti a un fenomeno come Aron Szilagyi e il podio nella prova a squadre certifica la solidità del movimento.
Fra le donne, senza dubbio la sciabola è l’anello debole del movimento azzurro, ma non si può certo parlare di “crisi” o far scattare processi. Martina Criscio si batte, è sovente presente nei turni che più contano. Se poi perde Theodora Gkountoura o Misaki Emura non le si può certo fare una colpa, così come non si può mettere in croce Eloisa Passaro per essere incappata in Despina Georgiadou già nei sedicesimi di Algeri. Si vedrà, dunque, quale responso fornirà la tappa di Orleans.
Infine, è doveroso spendere due parole su Sandro Bazadze. Ad Algeri, il georgiano ha ceduto nei primi turni al romeno Iulian Teodosiu. È pertanto venuta meno la sua sensazionale sequenza di 10 appuntamenti di primo livello in cui si era issato quantomeno alla semifinale (raggiungendo per nove volte la finale). Solo un episodio, magari dettato da un focus incentrato sui Giochi olimpici, oppure suonerà un campanello d’allarme?
Foto: Augusto Bizzi