Sci Alpino
Sci alpino, Brignone poetica: “Avevo il sole dentro di me. Non si vedeva veramente nulla”
Si tocca quota 23, non è l’anno due mila e ventitré, ma bensì il numero di successi in Coppa del Mondo di Federica Brignone. E forse quello appena arrivato in quel di Mont Tremblant (Canada) è il più bello di tutti. E’ il più bello per una rimonta eccezionale arrivata nella seconda manche, dove l’azzurra ha scalato sei posizioni passando appunto dalla sesta alla prima. E’ il più bello per come è arrivato, in mezzo ad una tormenta di neve e vento, con condizioni che sì, forse erano un pelino oltre il limite. Podio regale, completato dalla svizzera Lara Gut-Behrami e dall’americana Mikaela Shiffrin, che però nulla hanno potuto contro la tigre italiana.
Ci voleva grinta e coraggio, un pelo sullo stomaco non da poco per pensare di spingere e non solo di portare a casa la pelle. Chi butta il cuore sempre oltre l’ostacolo è proprio Federica, che qualunque siano le condizioni intorno a lei ha sempre e solo un unico obiettivo: andare dal cancelletto di partenza all’arrivo nel minor tempo possibile. Missione compiuta come meglio non si poteva, e si può decisamente essere contenti di come si è fatto il proprio lavoro. “Questo giro sono veramente orgogliosa di me stessa – racconta la campionessa valdostana -. Non si vedeva veramente nulla nella seconda manche, le condizioni climatiche erano veramente difficili e peggioravano minuto dopo minuto“. Si presenta raggiante ai microfoni della FISI l’unica atleta in grado di portare in Italia la Coppa del Mondo generale.
La classe 1990, annata d’oro dello sport italiano, prosegue raccontando il percorso di avvicinamento verso il momento di buttarsi nella tormenta: “A quel punto nessuna riusciva a stare davanti a Direz, fra una manche e l’altra parlavo con mio fratello Davide e ci dicevamo che nell’ultimo mese abbiamo trovato spesso queste condizioni, dovevo farmi trovare pronta. Così sono uscita dal cancelletto con la rabbia giusta dopo la prima manche, ero convinta e ho provato a dare il massimo, evidentemente avevo il sole dentro di me“. Un sole splendente nell’anima di Federica, che si traveste da poetessa in un momento in cui, forse, forte come in questa stagione non lo era mai stata.
L’azzurra prosegue nella sua analisi andando ancora più in profondità, entrando nei meandri di ciò che veramente fa la differenza in queste situazioni: il cervello. “Il coraggio in queste condizioni è molto importante e al tempo stesso avere coscienza di quello che si sta facendo e pensare a come sciare, perché non vedi per terra. – continua la fuoriclasse italiana – Occorre lavorare molto con la sensibilità, ricordare dove ti trovi in pista e anche se il tuo corpo può bloccarsi, devi cercare di andare controvoglia“. Ed è proprio nella mente, oltre che nell’infinita qualità sugli sci, Federica Brignone ha trovato la chiave di questo successe. 3 dicembre 2023, Mont Tremblant: data e luogo che difficilmente spariranno dal cuore della valdostana.
Foto: FISI/Pentaphoto