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Sci di fondo, i favoriti del Tour de Ski scoprono le carte nelle 10 km a tecnica classica di Dobbiaco

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Diggins Jessica Brennan Rosie Karlsson Frida

E’ il giorno in cui si capirà veramente chi il Tour de Ski può vincerlo e chi, invece, non riuscirà ad essere protagonista. La seconda tappa dell’evento itinerante di sci di fondo, è una 10 km a tecnica classica con partenza a intervalli. Se ieri, nella sprint, qualcuno ha potuto o voluto nascondersi, oggi non c’è spazio per bluff o risparmio di energie. Oggi i più forti metteranno sul tavolo la loro candidatura per la vittoria del Tour.

Un Tour de Ski partito col botto ieri con il pronostico rispettato in campo femminile e invece tante sorprese in campo maschile, dove, con l’assenza di Klaebo, la squadra norvegese che fin qui aveva dominato, è rimasta addirittura giù dal podio ed oggi vorrà prendersi la rivincita nella gara che più si addice alle caratteristiche degli atleti scandinavi, la 10 km con partenza a intervalli.

Si parte ancora una volta con l’elenco dei grandi assenti che oggi sarebbero stati sicuramente protagonisti in campo maschile: non ci saranno i norvegesi Johannes Hoesfjot Klaebo, Simen Hegstad Krüger e Sjur Roethe, lontani dalla migliore condizione gli svedesi Calle Halfvarsson e, in campo femminile, Ebba Andersson, che fino a qualche giorno fa erano alle prese con il Covid, assenti anche Moa Lundgren ed Emil Danielsson e un atleta che sarebbe partito con i favori del pronostico oggi, il finlandese Iivo Niskanen. Già queste assenze abbassano in modo notevole il livello della competizione, soprattutto in campo maschile dove le assenze di Klaebo e Niskanen sono un fattore.

L’uomo da battere è il norvegese Amundsen che ieri ha disputato la finale della sprint rompendo un bastoncino ma ottenendo un ottimo sesto posto che lo pone già in testa alla graduatoria degli uomini che puntano alla vittoria finale. Le sorprese sono dietro l’angolo e potrebbero venire proprio dalla Francia, che ieri ha piazzato la doppietta con Chanavat (meno a suo agio nelle distance) e Chappaz ai primi due posti ma attenzione allo squadrone norvegese (Jenssen, Taugboel, Golberg gli uomini di punta assieme ad Amundsen). L’Italia deve fare i conti con le non perfette condizioni fisiche del suo uomo più rappresentativo, Federico Pellegrino, che ha iniziato alla grande la stagione con un quarto posto a Ruka, poi ha incontrato qualche difficoltà fisica e deve ancora ritrovare la giusta condizione. Attesa per Francesco De Fabiani che in tecnica classica può sempre dire la sua, al via una squadra ben nutrita con Giacomo Gabrielli, Paolo Ventura, Davide Graz, Simone Daprà, Elia Barp, Alessandro Chiocchetti, Dietmar Noeckler, Giandomenico Salvadori, Martino Carollo, Michael Hellweger.

In campo femminile potrebbe entrare in scena Frida Karlsson che ieri ha dimostrato di stare bene raggiungendo la semifinale della sprint e oggi sarà sul suo terreno preferito. Andersson non è al meglio della condizione e si è visto ieri ma potrebbe sempre tirare fuori la zampata della campionessa. Le alternative alle svedesi arrivano dagli Stati Uniti. Jessie Diggins ieri non è riuscita a centrare la finale della sprint e l’impressione è che abbia messo tanta benzina in corpo proprio per ben figurare nelle gare distance che decideranno il Tour ma attenzione anche anche a Rosie Brennan che in questo contesto potrebbe puntare al podio, così come la norvegese Heidi Weng, ieri fuori dalle prime 30 ma tutt’altro che esclusa dal discorso classifica finale. Carl e Hennig potrebbero portare la Germania in alto, mentre la finlandese Parmakoski non è apparsa al meglio della condizione.

L’obiettivo delle azzurre, in particolare Caterina Ganz, buona protagonista della prima parte della Coppa, è centrare la zona punti. Al via anche, a meno di rinunce dell’ultima ora, Federica Sanfilippo, Nicole Monsorno, Anna Comarella, Nadine Laurent, Martina Di Centa, Iris De Martin Pinter, Federica Cassol.

Foto Lapresse

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