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Sci di fondo: in terra svedese l’unico acuto italiano è della staffetta maschile

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Il quarto posto della staffetta maschile si configura quale acuto più elevato del fine settimana di Gallivare, in Svezia, dove in questa settimana si è gareggiato sulle lunghe distanze e tra compagni. O almeno, così è stato in quasi tutte le occasioni, vista la necessità di fare un mix italo-polacco nella gara femminile.

In chiave maschile, invece, la novità piacevole è stata quella di un team italiano che, pur non ai vertici nei singoli, riesce a fare di necessità virtù in gruppo. Bravo Francesco De Fabiani a movimentare la competizione nella sua seconda frazione, bravo Elia Barp a dar seguito a una valida condizione.

Per il ventenne (prossimamente ventunenne) di Belluno, infatti, oltre a un ottimo inizio nella 10 km del sabato, c’è anche la soddisfazione di aver messo il turbo alla domenica, quando ha cercato di dare una anche solo vaga speranza di podio all’Italia. Non ce l’ha fatta, ma il suo piglio è lodevole.

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E nel prossimo weekend, a Oestersund, ci sarà di nuovo la carta di Federico Pellegrino, anche se la tecnica classica non lo aiuta storicamente. Una garanzia in più per un possibile buon risultato, in un’annata che è sostanzialmente d’intermezzo nel trittico che precede e segue.

Quanto al femminile, come si diceva, c’è stato il problema di non avere quattro fondiste a disposizione per la trasferta svedese in questo caso. Tant’è che si è ricorso, appunto, all’utilizzo della polacca Izabela Marcisz per completare la questione. Situazione episodica, certo, ma che è motivo di riflessione.

Foto: Pierre Teyssot / Shutterstock.com

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