Sci di fondo
Sci di fondo, l’Italia maschile sinora “ha sparato a salve”. I primi veri botti attesi al Tour de Ski
L’Italia dello sci di fondo maschile arriva al Santo Natale senza aver ottenuto alcun podio, annotando un marcato bilancio in rosso rispetto all’inizio di stagione 2022-23, quando viceversa erano arrivati piazzamenti nelle prime tre posizioni in serie. Uno 0-4 causato soprattutto da una competitività di Federico Pellegrino inferiore a quella di dodici mesi orsono.
Il veterano valdostano non era partito male. Anzi, l’inizio era stato notevole. Il quarto posto nella sprint a tecnica classica di Kuusamo sembrava poter essere il prodromo di un inizio d’inverno da protagonista. Non è andata così. Vuoi perché il calendario ha proposto format non sempre amici, vuoi perché si è messo di mezzo un malanno. Capita. È inutile farne un dramma.
L’infortunio di Simone Mocellini, impossibilitato a gareggiare, non ha aiutato la causa azzurra, alla quale non ha apportato alcun supporto concreto l’evanescente Francesco De Fabiani. Quantomeno è arrivato qualche discreto piazzamento da parte delle nuove leve Davide Graz ed Elia Barp, ma entrambi sono ancora lontani dall’eccellenza e non si può pretendere la Luna né dall’uno, né dall’altro.
Classifica Coppa del Mondo sci di fondo 2023-2024: Klaebo sorpassa Amundsen, Davide Graz 19°
Era dal 2016 che l’Italia non arrivava al Tour de Ski senza alcun top-3 a referto. Quello fu però l’inverno in cui Pellegrino raggiunse il pinnacolo della propria carriera (la medaglia d’oro nella sprint ai Mondiali di Lahti 2017). Proprio per questo non vi è ragione di stracciarsi le vesti o far partire processi prematuri. L’ingresso nelle prime tre posizioni arriverà a breve.
Proprio l’appuntamento multi stage per antonomasia propone alcuni contesti prediletti dagli azzurri più in vista. Su tutti le sprint a skating di Davos (i cui connotati sono quanto di meglio possa esistere per Pellegrino) e quella di Dobbiaco. Ci sarà inoltre la mass start in alternato della Val di Fiemme, dove De Fabiani ha raccolto il 30% dei podi della sua carriera.
Insomma, sinora le cartucce sparate sono (quasi) tutte state a salve. Cionondimeno, i primi proiettili in grado di arrivare concretamente a bersaglio sono già inseriti nel caricatore e, ben presto, entreranno in canna.
Foto: La Presse