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Sci di fondo: per l’Italia c’è solo un piccolo raggio di Graz

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Una premessa va fatta: questo fine settimana non è stato facile per molti. Non solo per l’Italia, insomma: in Norvegia continuano a tenere banco, più che le questioni di risultati (che non saranno mai oggetto di reale discussione), quelle legate alle questioni Klaebo-federazione locale. In Svezia, invece, è guerra aperta contro i materiali dopo il mancato podio nella 10 km femminile.

Il punto vero, però, è che se questi problemi per Norvegia e Svezia vanno comunque a puntare l’indice su una qualità elevatissima, per l’Italia il problema è che non solo manca proprio la qualità elevatissima, ma manca pure molto del resto. E, in un weekend in cui Federico Pellegrino finisce insolitamente e incredibilmente fuori in qualificazione nella sprint (accade, molto molto raramente, ma accade), ancora di più si nota lo scarseggiare dei risultati.

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In particolare, la situazione è risultata essere la seguente: nella sprint femminile Caterina Ganz unica partecipante, al 22° posto dopo l’ottavo delle qualificazioni. Nella sprint maschile, 20° posto per Davide Graz, che poi ha colto lo stesso risultato nella 10 km della domenica risultando il miglior italiano. Nella 10 km femminile, Ganz al 30° posto e Francesca Franchi al 31°.

Accade così che, allo stato attuale delle cose, nei fatti il più costante della stagione sia Graz. Il punto è che si tratta di una costanza lontana, al momento, dai massimi vertici. Perlomeno si può dire che il suo rendimento sia leggermente salito rispetto alla passata stagione, e può essere un buon segnale. Il problema è che è fondamentalmente l’unico, e in casa Italia dopo tre weekend si è ancora a zero podi.

Foto: Pier Marco Tacca/Pentaphoto

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