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Tennis, Vagnozzi: “Sinner ha un obiettivo chiaro. Stiamo lavorando per la resistenza negli Slam”

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Simone Vagnozzi e Darren Cahill sono stati premiati agli ATP Awards come coach dell’anno 2023: in un’intervista esclusiva rilasciata ad OA Sport, Vagnozzi, allenatore di Jannik Sinner, ha tracciato un bilancio della stagione 2023 e parlato della preparazione in atto in vista del 2024, che per il tennista italiano partirà ufficialmente con gli Australian Open, dopo alcuni match d’esibizione.

L’azzurro nella parte finale della stagione 2023 ha vinto a Toronto il primo Masters 1000 della carriera, poi a fine settembre ha conquistato il titolo nel 500 di Pechino, seguito a fine ottobre dal successo nel 500 di Vienna. Sconfitta nell’ultimo atto alle ATP Finals, fermato da Djokovic dopo aver battuto il serbo nella fase a gironi, ed infine l’apoteosi con il trionfo in Coppa Davis con rivincita sul numero 1 ATP in semifinale.

Quanto è stato gratificante, dopo quasi 2 anni di lavoro con Sinner, ottenere i grandi risultati degli ultimi 3 mesi del 2023?
Il 2023 è stato sicuramente un anno buonissimo, siamo molto contenti di tutta la stagione. Naturalmente gli ultimi tre mesi sono andati particolarmente bene, ha battuto tantissimi giocatori in top 5, però comunque anche l’inizio dell’anno è stato ottimo, ha avuto solo un attimo di difficoltà sulla terra, dopo Montecarlo ha giocato bene ed a Roma e Parigi ha fatto un po’ più di fatica, però la cosa positiva è che è stato costante tutto l’anno, il finale di stagione è stato in crescendo, soprattutto la cosa che ci fa ben sperare è che a livello di gioco è andato sempre migliorando lungo tutto l’anno“.

Hai sempre detto che ci vuole pazienza e che sarebbero serviti due anni di lavoro dal punto di vista fisico per vedere il miglior Sinner. Confermi quindi che sarà il 2025 l’anno della piena maturazione oppure Jannik sta bruciando le tappe?
Ho sempre detto che gli altri ragazzi facevano un po’ da termometro: Alcaraz, Rune, eccetera. Gli altri ragazzi erano un po’ più avanti di lui, sia fisicamente che tecnicamente e tatticamente, quindi doveva lavorare per cercare di migliorare questi aspetti dove era un po’ più indietro, poi naturalmente lui aveva delle altre qualità che erano comunque ottime, perché è sempre stato un ottimo giocatore, però aveva bisogno di questo tempo per migliorare. Penso che nel 2025 vedremo Jannik essere migliore di quello che vediamo adesso. Bisogna continuare a lavorare fisicamente, e quindi bisogna mettersi a testa bassa, sicuramente siamo contenti di dove siamo in questo momento“.

Dal punto di vista tecnico il gioco di Sinner può ancora migliorare? In quali aspetti?
Dal punto di vista tecnico penso che si possa migliorare con il servizio, anche se nell’ultimo periodo ha battuto molto bene, possano diventare più sicure le discese a rete, si possa giocare con più sicurezza lo slice di rovescio in determinate situazioni, tutto ciò gli può servire per fare un po’ meno fatica, per rallentare a volte un po’ il gioco e per cambiare ritmo, e poi soprattutto secondo me si può ancora migliorare nella parte tattica del gioco, quindi tutte queste cose le sta mettendo insieme e c’è bisogno di un po’ di tempo perché lui riesca a scoprire se funzionano in campo durante la partita. Più lui riesce a sentirsi a suo agio in questi aspetti del gioco che fino a qualche anno fa non conosceva e più riuscirà anche ad usarli meglio tatticamente“.

A volte Sinner si trova di fronte avversari molto furbi, che cercano di andare oltre il piano del tennis. Pause in bagno, medical time out, eccetera. Secondo te Sinner ha la maturità per rimanere imperturbabile rispetto a tutto questo?
Penso che Jannik abbia dimostrato che sa vivere situazioni con il tifo a favore e con il tifo contro, come in tutte le cose ci sono delle giornate dove magari puoi soffrire più un certo tipo di situazione, ma penso che abbiamo imparato a gestirle molto bene, penso che anche da questo punto di vista migliorerà ancora“.

Come si gestisce l’immensa popolarità che si è creata nei confronti di Sinner tra ATP Finals e Coppa Davis?
Per la popolarità Jannik è un tipo abbastanza tranquillo, non penso che sia uno che si monta la testa, quindi la cosa importante è rimanere sugli obiettivi e sul lavoro, che è quello che stiamo facendo in questa preparazione. Lui ha un obiettivo molto chiaro in testa, che è diventare il miglior tennista possibile, quindi questo sa bene che si può fare solo tramite il lavoro e la serietà, non penso la popolarità sia una cosa così complicata per lui“.

Le polemiche per la mancata presenza in Coppa Davis a Bologna, a posteriori, quanto vi hanno ferito?
La polemica di Coppa Davis non ha fatto piacere. Io, come allenatore, posso dire a Jannik che le risposte vanno date sul campo. Ed è quello che lui ha fatto. Quindi non vorrei rientrare troppo nella polemica, ormai è una cosa passata. L’unica cosa che ha dato un po’ fastidio è che è andata un po’ sul ragazzo, invece che sulla scelta, le scelte possono essere sempre criticabili, però il ragazzo penso che sia da esempio per tanti ragazzini in tutto il mondo. Adesso ha anche vinto il premio dei fan dall’ATP, quindi penso che sia un ragazzo che è visto bene, che è un esempio per tutti, e che quindi penso che come italiani dobbiamo essere molto orgogliosi di avere un ragazzo che porta il tricolore in giro per il mondo così“.

Sei stato un ottimo giocatore, ma è da allenatore che hai trovato la tua dimensione. Dopo la semifinale di Cecchinato al Roland Garros, ti sei ritrovato a gestire una gemma preziosa come Sinner: come hai raccolto questa sfida?
Come ho sempre detto, penso che i migliori allenatori al mondo siano quelli che fanno più risultati con tanti giocatori diversi. Io ho iniziato con Cecchinato, è stata una sfida che è andata bene, nei tre anni in cui abbiamo lavorato insieme ha raggiunto ottimi livelli, ha raggiunto il suo best ranking al numero 16, poi ho preso Travaglia, e anche lui ha raggiunto il best ranking al numero 60, ora ho avuto l’opportunità di allenare Jannik, e l’ho fatto come ho sempre fatto, cercando di fare il meglio per il ragazzo, il meglio per lui, percorrendo quella che io credevo fosse la strada più giusta per lui. Non sempre tutte le scelte si rivelano giuste, però le faccio sempre con coerenza, e mettendo sempre al primo posto il bene del giocatore“.

Qual è il tuo rapporto con Cahill ed in che modo vi dividete i compiti?
Il mio rapporto con Darren è molto buono, ho avuto la fortuna di trovare un professionista incredibile con il curriculum che conoscete tutti. Una persona molto umile che si è messa allo stesso livello di tutti nel team, che ci ha portato quella tranquillità. Per i compiti, in un team che funziona tutti conoscono tutto, anche con il preparatore atletico parlo di tennis, è importante che lui capisca determinate situazioni che succedono dentro il campo da tennis, e lo stesso con Darren, magari io mi occupo un po’ più di tecnica e tattica, lui si occupa un po’ più della gestione dell’atleta, anche a livello mentale e di consigli, con uno che ha avuto la possibilità di lavorare con determinati tipi di giocatori, però parliamo di tutto. Lui adesso è in Australia, ma comunque ci sentiamo tutti i giorni, mettiamo giù degli obiettivi insieme e cerchiamo di lavorare per aiutare Jannik nel migliore dei modi“.

Da numero 4 del mondo, giocoforza l’obiettivo diventa quello di salire gli ultimi 3 scalini: sarà questo l’obiettivo per il 2024?
L’obiettivo del 2024 penso che sia stabilizzarsi su questo livello. Cioè, lui l’anno scorso ha fatto questo passo ed adesso dovrà stabilizzarsi a questo livello, giocare tra i primi 3-4 del mondo. Se riuscirà a farlo con continuità significa che l’anno prossimo comunque ci saranno molte occasioni per far bene nei tornei che contano“.

Sinner è pronto per tenere il livello degli ultimi 3 mesi anche per due settimane e per 3 set su 5?
Vediamo se l’anno prossimo riuscirà a tenere questo livello, lavoriamo per questo. In questa preparazione abbiamo messo il focus proprio sull’aspetto fisico, cercando di farlo migliorare soprattutto nella resistenza e nel recupero, per riuscire a sopportare i match importanti, le partite lunghe, e poi rientrare dopo due giorni. Penso che già l’anno scorso alla fine dell’anno abbia fatto un passo importante, perché è riuscito a giocare, anche se i tornei 2 su 3 sono diversi, una partita dietro l’altra, venerdì, sabato e domenica, contro Dimitrov, Alcaraz e Medvedev. Con Dimitrov è stata una partita lunga, le altre un po’ meno, però non conta solo l’aspetto fisico, ma anche quello mentale, certe volte si bruciano tante energie mentali, e quindi penso che lui stia migliorando anche sotto quell’aspetto, e l’anno prossimo sicuramente partirà da una base migliore di quella di quest’anno“.

Pensi che Sinner possa affrontare due battaglie ravvicinate di 5 set, magari Alcaraz in semifinale e Djokovic in finale? Fisicamente è pronto?
Io penso che Jannik fisicamente possa farlo, bisogna capire le situazioni, a volte finisce alle 2 e mezza di notte, e poi devi recuperare, quindi bisogna vedere. Ogni situazione è diversa, noi proviamo a lavorare per far sì che lui arrivi nelle migliori condizioni. La preparazione che stiamo facendo non riguarda solo gli Australian Open, ma è una preparazione che deve dare una base dove lui possa comunque mettere del lavoro che gli serva durante l’anno, e naturalmente ci saranno dei richiami durante l’arco dell’anno“.

Puoi spiegarci come mai non farete tornei ATP ad inizio gennaio, ma solo un’esibizione prima degli Australian Open?
La spiegazione è molto semplice: avendo finito molto tardi con la Coppa Davis, aveva bisogno comunque di una settimana di vacanza e di stop, e se fossimo partiti subito la prima settimana di gennaio ci sarebbe stato troppo poco tempo per mettere della benzina nel corpo di Jannik. Quindi avevamo bisogno di più tempo ed abbiamo deciso di non giocare la prima settimana: farà due partite di esibizione per riassaporare il clima di un match“.

Foto: LaPresse

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