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Speed skating, l’Italia maschile brilla di luce propria. Un astro azzurro nel firmamento di ghiaccio

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Davide Ghiotto

La Coppa del Mondo di pattinaggio velocità su pista lunga ha mandato in archivio la sua fase autunnale. Si sono complessivamente disputate quattro tappe fra il Giappone, la Cina, la Norvegia e la Polonia. Le vacanze natalizie sono dunque propizie per tracciare un bilancio della squadra italiana, focalizzandoci sul settore maschile, dal quale sono giunte ripetute soddisfazioni.

Il bottino sin qui raccolto comprende tre vittorie e otto podi complessivi, il cui connotato più significativo è quello di essere arrivati in maniera seriale. Davide Ghiotto non ha mai mancato le prime tre posizioni sulle lunghe distanze, attestandosi due volte alla piazza d’onore e una al terzo posto sui 5.000 metri, ma soprattutto imponendosi nell’unico 10.000 andato in scena.

Il trentenne vicentino è una certezza assoluta ed è in piena bagarre con l’olandese Patrick Roest per la conquista della Coppa del Mondo dedicata appunto alle gare dal chilometraggio più elevato. Attualmente l’azzurro e il batavo sono sostanzialmente appaiati. Il verdetto in merito sarà emesso dalle tappe nordamericane, programmate tra fine gennaio e inizio febbraio.

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Il ruolo di serial winner spetta anche ad Andrea Giovannini, fregiatosi di due affermazioni nelle adrenaliniche e imprevedibili mass start. Il trentenne trentino (si perdoni l’inevitabile allitterazione) è a sua volta in testa alla Coppa del Mondo dedicata alle partenze in linea, ingaggiato in un corpo a corpo con il belga Bart Swings. Vale lo stesso discorso fatto per Ghiotto. Ci troviamo di fronte a un’eccellenza assoluta nel format di gara e a un pretendente al podio in ogni competizione.

Al momento il team pursuit è a un’ulteriore garanzia. Due gare disputate, due volte secondo. Qui bisogna però essere oggettivi e prendere atto di come il terzetto nostrano sia già vicino al proprio limite, mentre altre nazioni potrebbero crescere di colpi in vista dei Mondiali di Calgary (in calendario a metà febbraio). Comunque, l’Italia è da corsa e questa dinamica non può essere messa in dubbio.

Infine, è doveroso segnalare i progressi del giovane Daniele Di Stefano, attestatosi sul podio alle spalle di Giovannini nella mass start di Pechino, dove il movimento azzurro ha firmato una doppietta senza precedenti nella storia. Il ventiquattrenne di origini laziali si sta viepiù proponendo come una freccia aggiuntiva nella faretra tricolore, dalla quale è peraltro stato scoccato anche il dardo Michele Malfatti. Il ventinovenne trentino si è reso protagonista di un autentico exploit nei 10.000 metri di Stavanger vinti da Ghiotto, issandosi sul podio per la prima volta in carriera grazie a un convincente terzo posto.

Insomma, lo speed skating d’Italia brilla di luce propria e non viene offuscato neppure dagli astri più luminosi, quelli di nazioni dove la disciplina gode di una considerazione mediatica e sociale ben maggiore di quella, purtroppo pressoché irrisoria, che (ingiustamente) le viene riservata nel nostro Paese.

Foto: La Presse

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