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Tennis, Carlos Moya: “Nadal è un animale da competizione, si è preso molti rischi per tornare”
Continua a far parlare il prossimo rientro di Rafael Nadal, che avverrà a Brisbane, nel contesto dell’ATP 250 locale che, tradizionalmente, precede gli Australian Open. Il mancino di Manacor sarà di scena dopo uno stop lungo quasi un anno, e a parlare delle sue condizioni è Carlos Moya, che lo allena.
Così l’ex vincitore del Roland Garros 1998 al sito dell’ATP: “Quando hanno visto come stavano le cose, si è scoperto che il problema era più delicato di quel che pensavamo. Pur con tutte le risonanze magnetiche che abbiamo fatto, non si riusciva a vedere cos’avesse: per questo il recupero è stato più lungo e difficile. Ci sono stati momenti duri perché non migliorava, abbiamo dovuto fare estrema attenzione con i carichi di allenamento. Si è preso molti rischi per tornare e la strada è stata tortuosa, ma lui ha sempre mantenuto ferma la propria volontà. In molti momenti ho creduto che avesse chiuso come giocatore professionista“.
Nadal ha anche troppa voglia, secondo Moya “È dura fargli capire che non potrà pretendere molto dall’inizio rispetto a quel che è abituato, perché è un animale da competizione. Gran parte del nostro lavoro si è focalizzata sul frenarlo quando si allenava, limitare le sue ore di allenamento e di intensità in campo. Il mio maggior timore è come assimilerà il carico di partite, non è facile passare dagli allenamenti alla competizione“.
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Il capitolo inevitabile riguarda il passaggio in Kuwait, dove si è allenato con il francese Arthur Fils: “Rafa è arrivato pensando di non potersi mostrare competitivo, ma è andato via convinto di esserlo. Sta seguendo il sentiero corretto, questo è un processo in cui le tappe vanno bruciate poco a poco. Serve che giochi partite e acquisti ritmo“.
Inutile specificare qual è l’evento principe nelle idee del maiorchino: “Mancano sei mesi al Roland Garros e ci sono molte incognite da risolvere, ma è evidente che gli piacerebbe moltissimo fare bene lì, è il suo torneo preferito“.
Foto: LaPresse