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Tennis, Jannik Sinner e il super finale di 2023: analogie con Thiem e Auger-Aliassime?

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Il peso delle vittorie. Solitamente, nel massimo circuito internazionale del tennis, le vittorie post US Open assumono delle caratteristiche un po’ particolari. I tennisti più forti arrivano a corto di energie e le sorprese non mancano mai. Per questo una chiusura dell’anno eccellente non è detto che sia seguita da un’apertura altrettanto buona della stagione successiva.

Una premessa per valutare quanto fatto da Jannik Sinner nel 2023. L’altoatesino ha dato una grande accelerata dopo il Major di New York, raggiungendo il n.4 del ranking ATP. Un percorso in cui ci sono state solo due sconfitte nei singoli incontri e sono arrivati i titoli a Pechino e a Vienna, l’atto conclusivo alle ATP Finals e il trionfo in Coppa Davis, battendo tennisti molto forti e sfatando i tabù Novak Djokovic, Daniil Medvedev e Holger Rune.

Successi frutto solo del particolare momento della stagione? Possono venire in mente delle similitudini con i percorsi in passato dell’austriaco Dominic Thiem e del canadese Felix Auger-Aliassime. Nel 2019, Thiem vinse i tornei a Pechino e a Vienna e si spinse alla Finale del Master di fine anno, come Jannik, piegando in questo percorso tennisti di altissimo profilo. Nel 2022 il nordamericano, dopo gli US Open, si impose nei tornei di Firenze, Anversa, Basilea e trascinò il Canada al successo della Davis, come l’altoatesino in quest’ultimo caso citato.

Nel 2020 Thiem si spinse alla Finale degli Australian Open e vinse il titolo agli US Open, mentre Auger-Aliassime, anche per via di alcuni problemi fisici, non ha replicato l’ottimo finale del 2022. Storie e percorsi diversi tra i due citati, legati in qualche modo al classe 2001 del Bel Paese. Sarà una storia simile a quella dell’austriaco o a quella del nativo di Montreal?

Indubbiamente delle differenze ci sono in quanto le vittorie in serie contro tennisti mai battuti hanno dato quelle consapevolezze di cui Jannik aveva bisogno, anche per capire a che punto fosse nel confronto con i migliori. Il fatto di potersela giocare con tutti è stato sicuramente un clic mentale importante, a prescindere poi dal prestigio di certi trofei.

Di conseguenza è complicato stabilire se vi possa essere un legame tra le storie dei giocatori citati, anche perché variabili come contrattempi fisici sono tali da alterare certe analogie. Di sicuro, Sinner partirà con l’idea di arrivare in fondo a un Major e qualora dovesse vincerne uno, allora potrebbe togliersi la cosiddetta “scimmia dalla spalla”.

Foto: LaPresse

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