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Tennis, Rafa Nadal può usare il ranking protetto per l’Australian Open: come funziona
Ormai è storia nota: Rafa Nadal tornerà in campo nel 2024. Il mancino di Manacor ha annunciato negli scorsi giorni il suo ritorno alle competizioni a quasi un anno di distanza: l’ultima volta che lo si vide in campo fu al secondo turno degli Australian Open 2023, quando perse in tre set da Mackenzie McDonald. A causa della sua lunga inattività, la sua classifica è andata praticamente in pezzi, ritrovandosi ad oggi numero 663 al mondo e nelle prossime settimane senza punti ATP.
Una classifica che, al momento, non gli permetterebbe di partecipare ai grandi tornei, tantomeno al primo Slam dell’anno. Per il maiorchino le opzioni sono dunque due. La prima è ottenere delle wild card per poter essere ai nastri di partenza delle varie competizioni. La seconda invece è quella di sfruttare il ranking protetto, che pare al momento l’opzione a lui più gradita.
Il ranking protetto è uno strumento che può essere utilizzato dai tennisti fermi più di sei mesi a causa di infortuni nei primi nove mesi del rientro. Si va a fare una valutazione della classifica del giocatore in questione nei tre mesi precedenti all’infortunio, stilando dunque una posizione ‘virtuale’ con cui può accedere ai tornei. Questo però non significa che Nadal possa essere una testa di serie, a Brisbane come all’Australian Open.
Un modo dunque per evitare le qualificazioni e aiutare i tennisti penalizzati da lunghi infortuni nella loro risalita nel ranking mondiale. Ma per i piani alti, in vista del primo Slam dell’anno, è una variabile in più: significa la possibilità di ritrovarsi Rafa Nadal nei primissimi turni dell’Australian Open, se non al debutto. Ritrovarselo immediatamente davanti sarebbe un problema in ogni caso. E se tornasse davvero tirato a lucido, sono dolori…
Foto: LaPresse