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Tennis, si ritira Andrea Arnaboldi: “Un’esperienza di vita”

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In un momento storico del tennis italiano così florido, con Jannik Sinner quarto nelle classifiche mondiali e pronto a sferrare l’attacco ai più grandi tornei del mondo, ed una pletora di ragazzi più o meno giovani al seguito con possibilità di arrivare al vertice, partendo da Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini passando a Lorenzo Sonego e Matteo Arnaldi, non bisogna dimenticarsi di coloro che hanno portato in alto la bandiera nei momenti più duri, come Andrea Arnaboldi.

Il trentaseienne canturino ha annunciato negli scorsi giorni il proprio ritiro, arrivando in passato al numero 156 delle classifiche mondiali nell’ormai lontano 2015. Giocatore mancino, in carriera si è portato a casa sette titoli ITF, oltre a due finali Challenger disputate in carriera.

Il punto più alto della sua carriera l’ha toccato proprio nel 2015, quando arrivò al secondo turno del Roland Garros battendo l’australiano James Duckworth in cinque set e arrendendosi poi a Marin Cilic, allora numero 10 al mondo. Ma il suo nome rimarrà comunque nei libri di storia: in quelle qualificazioni fu protagonista del match più lungo della storia e con più game giocati al meglio dei tre set, superando il francese Pierre-Hugues Herbert in quattro ore e mezza con il punteggio di 6-4 3-6 27-25.

È stata una scuola di vita, infinitamente grato a questo sport – ha detto Arnaboldi nel suo post di commiato su Instagram – Si chiude un capitolo importante e se ne apre uno nuovo, ricco di progetti e con la voglia di trasmettere tutta l’esperienza acquisita. Ringrazio tutte le persone che hanno avuto modo di condividere con me questo bellissimo percorso“.

IL POST DI ANDREA ARNABOLDI

 

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Un post condiviso da Andrea Arnaboldi (@andrearna27)

Foto: Marta Magni Images / MEF Tennis Events

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