Editoriali
Un 2023 ancora da 9 per lo sport italiano. Prosegue l’epoca aurea, ma c’è il cruccio delle squadre
Tracciamo un bilancio del trionfale anno sportivo dell’Italia. Risultati sensazionali, nel solco di una vera e propria Età dell’Oro. Eppure c’è il cruccio degli sport di squadra…
L’Italia sta vivendo una delle ere più fulgide e luminose della sua storia nello sport. Un triennio come quello 2021-2023, probabilmente, non si era mai visto e non è esagerato affermare che si è vinto più in questi tre anni che nell’intero decennio precedente.
Se nel 2021, stagione forse irripetibile, avevamo assegnato un 10 e lode, in questo 2023 il voto sarà identico al 2022: 9. Il Bel Paese si è issato ai vertici veramente in ogni dove, spiccando per il consueto eclettismo a 360 gradi. L’epoca aurea è destinata a durare ancora qualche anno, tuttavia non andranno sottovalutati alcuni scricchiolii che iniziano a fare capolino in taluni contesti e che potrebbero tramutarsi in voragini difficili da arginare nel futuro prossimo.
Partiamo dagli sport invernali. Prendendo in considerazione le gare olimpiche disputate nei vari Mondiali, l’Italia ha collezionato addirittura 22 medaglie, di cui ben sei d’oro. I nostri campioni del mondo sono stati Federica Brignone, Marta Bassino, Davide Ghiotto, Pietro Sighel, Simone Deromedis e la staffetta femminile di biathlon. Un bottino del genere non si era mai visto. È inoltre passata sin troppo sottotraccia la Coppa del Mondo generale di slittino conquistata da Dominik Fischnaller a distanza di 12 anni dal maestro ed allenatore Armin Zoeggeler. L’Italia è competitiva praticamente in tutte le discipline degli sport invernali, ad eccezione della combinata nordica e del salto con gli sci; segni di vita sono arrivati persino dal bob con il recente podio di Patrick Baumgartner; il curling sta vivendo una crescita imperiosa ed inarrestabile, che promette scenari succosi. Insomma, la tavola è ben apparecchiata per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, ma cosa succederà dopo? Se andiamo a vedere la carta d’identità di tanti dei nostri campioni, la maggioranza ha da tempo superato le 30 primavere. I ricambi, in particolare nello sci alpino, si vedono col contagocce. Speriamo che i Giochi casalinghi possano rappresentare la pietra miliare per rendere il movimento ancora più solido e competitivo negli anni a venire, e non invece il canto del cigno prima di un periodo di vacche magre.
Passando agli sport estivi, l’Italia si è confermata saldamente in top10 nel medagliere relativo alle gare olimpiche disputate nei vari Mondiali del 2023. Certo il bottino non è stato esaltante come nel 2022 e si è passati da 16 a 10 ori. Bisogna comunque tenere conto della differenza notevole che intercorre tra un anno post o pre-olimpico. Dunque il fatto che l’Italia si sia mantenuta su livelli di eccellenza è un’ottima notizia verso Parigi 2024, dove l’obiettivo sarà quello di provare a ripetere il bottino da record di Tokyo 2020.
Non sono mancate gemme di rara bellezza, impensabili sino a pochi anni fa. Ad esempio la Coppa Europa di atletica, vinta per la prima volta, oppure l’oro a squadre della ginnastica artistica maschile agli Europei. Lo sport italiano dell’anno è stato senza discussioni il tennis: prima la cavalcata di Jannik Sinner sino allo storico quarto posto nel ranking ATP ed all’atto conclusivo delle ATP Finals, poi l’agognata Coppa Davis, tornata nella nostra bacheca a distanza di quasi mezzo secolo, senza dimenticare la finale della Billie Jean King Cup femminile. Pochi lo ricorderanno, ma l’Italia ha vinto anche il medagliere dei Giochi Europei: un risultato straordinario, del quale forse ci renderemo veramente conto solo tra qualche lustro.
Anche i motori hanno fatto la loro parte in un’annata da ricordare. Francesco Bagnaia si è confermato campione del mondo della MotoGP, mentre in Motocross è emersa la stella di Andrea Adamo, neo-iridato della MX2. All’appello, verrebbe da dire ‘come sempre’, è mancata la Ferrari: sinceramente appare ancora lontano il tempo in cui la Rossa potrà tornare a giocarsi un titolo iridato. Ci auguriamo chiaramente di venire smentiti sin dal 2024. Intanto a Maranello possono consolarsi con la storica vittoria alla 24 Ore di Le Mans dopo ben 59 anni. Ma chissà che nel futuro prossimo l’Italia non possa ambire al Mondiale di F1 non con la macchina più amata, bensì con un pilota: stiamo parlando del talentuoso Andrea Kimi Antonelli, che sotto l’ala della Mercedes sta bruciando le tappe e nella prossima stagione si metterà alla prova in F2.
La nota dolente del 2023? Gli sport di squadra. Dopo i trionfi del 2021 e 2022, non sono arrivati successi dal volley, mentre la pallanuoto galleggia sempre su buoni livelli, pur non vincendo ormai un grande evento (Europeo, Mondiale o Olimpiade) dal 2019. La Nazionale di basket ha raggiunto i quarti di finale ai Mondiali: risultato di per sé positivo, eppure resta la sensazione di un gap importante dal gotha internazionale; male le donne, il cui oblio non accenna ad arrestarsi. Nel calcio ormai si vivacchia: cambiano i ct, ma il materiale umano da cui attingere è ogni anno più ridotto e di qualità inferiore. Non a caso anche solo qualificarsi per gli Europei non è stato per nulla semplice o scontato. Le donne, dopo un Mondiale disastroso, hanno iniziato un nuovo ciclo con Soncin, disputando una promettente Nations League. Il rugby continua a raccogliere batoste in serie, ed ormai l’abitudine alla sconfitta sembra difficile da debellare. La pallamano sta cercando con tutte le proprie forze di emergere dall’anonimato: la sensazione è che, con un po’ di fortuna, possa farcela, magari già nel 2024. Non pervenuti hockey prato ed hockey sul ghiaccio, mentre nel baseball si è toccato il fondo con un Europeo fallimentare. Insomma, negli sport di squadra non si può nascondere che l’Italia abbia vissuto tempi decisamente migliori.
Vi diamo appuntamento a domani, domenica 24 dicembre alle 10.00, per il Pagellone dello sport italiano disciplina per disciplina.