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Addio alla pista di Milano-Cortina 2026? Damian: “Non ci sono più i tempi”. Brugger: “Spero in St. Moritz”

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Dominik Fischnaller / Lapresse

Di seguito pubblichiamo un articolo di Paola Castaldi dopo l’esperienza dello scorso fine settimana ad Igls per la Coppa del Mondo di slittino.

Le rare tappe della Coppa del Mondo di slittino cui riesco a prendere parte di persona sono ormai per me dei rituali fatti di gare, fretta costante, freddo, ma soprattutto di incontri con tanti amici.
In questi giorni ad Igls, però, ho percepito un certo senso di decadenza.
Piccoli, ma significativi segnali: la navetta per gli spettatori che non c’è, la cena per la stampa che non è stata organizzata, i panini anziché un piatto caldo per pranzo.
Sarà il mio attuale stato d’animo a filtrare ciò che vedo, ma mi pare che l’entusiasmo di molti stia venendo un po’ meno.

Il perdurare dell’assenza degli atleti russi si sente. “Sinceramente non ne capisco neanche io il motivo, gli atleti non c’entrano con la politica“, mi dice Harald Steirer, membro onorario del board della FIL “ma è una decisione del CIO e non ci possiamo fare nulla“.

Altra questione, che tiene banco è la pista di Cortina, in progetto per ospitare la Olimpiadi del 2026.
Dopo la prima gara andata deserta e la revisione del progetto, il 18 gennaio è prevista l’apertura della busta, ma nell’ambiente nessuno ci crede più. “È solo più una questione politica, non ci sono più i tempi per costruire, omologare, provare una pista nuova in Italia” valuta Karl Damian, coordinatore della squadra italiana. “Senza considerare che ormai tutti reputano anti-economico costruire piste nuove. In Italia ci sono la vecchia Monti di Cortina e Cesana abbandonate. Si sarebbe dovuto puntare sul recupero di una delle due dal giorno stesso dell’assegnazione“.

A poco meno di due anni dai Giochi, solo chi non ha mai visto di persona una slitta può credere che sia possibile gareggiare a Cortina: “Siamo oltre la barzelletta! È talmente ridicolo tutto questo parlare senza fare nulla, che non fa nemmeno più ridere“, chiosa sarcastico l’ex Presidente Sepp Fendt. E se si dovranno svolgere le gare all’estero? “Dopo il forfait di La Plagne, tra Igls e St. Moritz personalmente preferirei andare in Svizzera“, ci confida il capo allenatore italiano Kurt Brugger.

Solitamente la gara di Igls è quella in cui la Nazionale italiana schiera anche i giovani, ma in questi giorni, a causa delle imminenti Olimpiadi Giovanili in Corea e di qualche infortunio, solo Annalena Huber, discendente della famiglia che forse ha dato di più agli sport da budello in Italia, e Lukas Peccei si sono uniti alla squadra senior. Entrambi classe 2004, se Annalena si può dire abbia lo slittino nel DNA, tutt’altra è la storia di Lukas, arrivato a questo sport da circa 5 anni. Abbiamo fatto due chiacchiere con lui per conoscerlo meglio.

Residente in Val Badia, la sua famiglia in origine si chiamava Pitscheider, ma decisero di cambiarlo nel nome attuale.
Lukas faceva parte di un gruppetto di atleti della sua zona allenati da Gerda Weissensteiner.
Crescendo, si pose la questione se continuare a praticare slittino su strada. “In quel caso avrei dovuto comprarmi la slitta e tutto l’equipaggiamento“, racconta Lukas. “Spiegai alla famiglia che, passando allo slittino su pista artificiale, invece, tutto l’equipaggiamento sarebbe stato fornito“, aggiunge Gerda.

Provai a scendere sulla pista e mi piacque, così decisi di intraprendere questo nuovo sport. Adesso vado alla Sport Schule a Malles e mi dedico a tempo pieno all’attività agonistica. Per la prima parte di questa stagione sono con la squadra A, dal momento che i più giovani sono impegnati in Corea per le Olimpiadi Giovanili. Al loro ritorno, mi unirò alla squadra Junior per disputare i Mondiali a Liehammer a metà febbraio“, prosegue Peccei.

Terzo agli assoluti italiani (assente Dominik Fischnaller a causa dell’influenza, ndr), quarto nelle ultime due Nations Cup. Sei soddisfatto delle tue attuali performances? Abbiamo chiesto al giovane azzurro. “Della guida lungo il tracciato sì, ma devo ancora migliorare moltissimo in partenza, che attualmente è una vera schifezza! Sto lavorando molto con Tatjana (Hüfner, ndr) e Mattias (Schnitzer, ndr), ma la strada è lunga“. “È importante che te l’abbia detto lui e non io” mi fa notare il DT Armin Zöggeler. “La consapevolezza dei propri punti deboli è fondamentale per potersi migliorare“, conclude il dt azzurro.

Nel frattempo il gruppo junior ha cominciato gli allenamenti per le Olimpiadi Giovanili di Gangwon 2024, in Corea. “Siamo partiti venerdì 12. 5 atleti (Philip Brunner, Leon Haselrieder, Katharina Kofler, Alexandra Oberstolz e Manuel Weissensteiner) e 4 tecnici (Kevin Fischnaller, Klaus Kofler, Christian Oberstolz ed il fisioterapista Günther Taschler)“, ci ha raccontato durante il viaggio Kevin Fischnaller. “Manuel disputerà solo il doppio, Leon solo il singolo, gli altri entrambe le discipline”. Le gare si svolgeranno da sabato 20 a martedì 23.

Paola Castaldi

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