Tennis
Alcaraz ‘fortunato’ agli Australian Open: agli ottavi non troverà la sua bestia nera
Carlos Alcaraz prosegue nella propria avventura gli Australian Open 2024. Il funambolo di Murcia, con la qualificazione agli ottavi di finale nello Slam a Melbourne, è il più giovane tennista dell’Era Open a raggiungere per sette volte consecutive questo traguardo. Il record precedente era detenuto da un certo Björn Borg, nel periodo che andava dal Roland Garros 1975 a Wimbledon 1977.
Alcaraz ha centrato l’obiettivo battendo il giovane cinese Shang Juncheng (n.140 del mondo), costretto al ritiro nel terzo set sullo score di 1-0 in favore di Carlitos, dopo che i primi due parziali erano stati dominati dall’iberico (6-1 6-1). Un problema muscolare ha condizionato il classe 2005 asiatico e da, questo punto di vista, Alcaraz può ritenersi fortunato perché negli ottavi non incrocerà un rivale che spesso l’ha messo in difficoltà.
Ci si riferisce all’americano Tommy Paul, che nel 2023 si spinse fino alla semifinale in questo torneo e nei quattro scontri diretti con Carlos aveva vinto due volte. Lo stop per lo statunitense c’è stato ben prima in questa circostanza, visto il ko subito dal serbo Miomir Kecmanovic, a segno per 6-4 3-6 2-6 7-6 (7) 6-0. Sarà dunque il balcanico sulla strada del n.2 del ranking e, sulla carta, le insidie dovrebbero essere minori.
Da dire, però, che nell’unico precedente lo spagnolo fu costretto a impegnarsi piuttosto seriamente. Si pensa, infatti, al quarto di finale del Masters1000 di Miami del 2022, quando Alcaraz la spuntò con lo score di 6-7 (5) 6-3 7-6 (5). In caso di qualificazione nei quarti, la testa di serie n.2 se la vedrà con uno tra Casper Ruud, Cameron Norrie, Alex Michelsen e Alexander Zverev. Il nome del tedesco è quello più qualificato e sarebbe sicuramente un grande incontro. A seguire gli avversari più temibili potrebbero essere il russo Daniil Medvedev in semifinale e nell’atto conclusivo Novak Djokovic (10 volte vincitore in Australia) oppure il nostro Jannik Sinner (si spera).
Foto: LaPresse