Biathlon

Ambesi sulla parole di Poromaa: “C’è del disagio, dichiarazioni ignoranti”

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Lo sci di fondo sta attraversando un periodo complicato a livello mediatico, con gli ascolti nelle televisioni in calo e con un appeal verso una disciplina storica degli sport invernali che sta diminuendo sempre di più. Al crollo dello sci di fondo fa invece da contraltare la continua e perpetua esplosione del biathlon, che in molte nazioni ha già superato “il gemello” su tanti piani.  William Poromaa è sicuramente il fondista svedese più importante al momento, anche perché capace di conquistare una splendida medaglia di bronzo nella 50km agli ultimi Mondiali. Le sue ultime dichiarazioni sui colleghi biathleti, però, hanno scatenato numerose polemiche e sono state anche un tema di discussione nel nuovo programma di Massimiliano Ambesi e Dario Puppo “Salotto Bianco” su Sport2U.

Queste le dichiarazioni incriminate di Poromaa: “Non mi piace il biathlon e non mi piacerà mai. Non saprei, non è né carne né pesce. L’ho provato, ma non mi ha detto niente. La ragione è che non si può sciare a tutta velocità. Parti, ogni tanto ti fermi a sparare e per il resto non fai che riposarti sugli sci. A me è sempre sembrato così, sin da quando ho provato a praticarlo da bambino. Non ho niente contro i biathleti, però non sono certo all’altezza dei fondisti norvegesi o svedesi. Noi sì che andiamo forte! Non dico che siano fondisti falliti, ma una cosa del genere. Potrebbe essere definito lo sport delle guardie giurate dello sci”.

Massimiliano Ambesi ha espresso il suo parere sulle parole di Poromaa: “Io sono uno di quelli che guardava a Poromaa con grande ammirazione per il suo percorso da outsider. Sicuramente è esploso giovane in Coppa del Mondo, ma a livello junior non riusciva ad emergere e perdeva da Moch, da Chappaz e anche da Graz, che è coetaneo di Poromaa. Questo ragazzo, competitivo sulle due tecniche, è riuscito a fare subito bene quando è arrivato in Coppa del Mondo. Per l’atleta Poromaa io avevo sicuramente ammirazione e comunque la ho ancora. Nelle sue dichiarazioni ci sono delle contraddizioni. Lui dice ‘mi piace la velocità e che lo sci di fondo ti permette di raggiungere altissime velocità’. Allora vatti a cimentare nelle sprint contro Klaebo e Pellegrino e provi l’ebrezza della velocità sul chilometro e mezzo. Allora senti l’ebrezza della grande velocità, non nelle altre gare”.

Continua il giornalista di Eurosport: “Bisogna capire il perché di queste dichiarazioni e capire che sicuramente c’è del disagio. Anche la Svezia, l’ultimo baluardo, sta cedendo e anche lì il biathlon sta per attuare il sorpasso, come ha già fatto in Francia, in Germania e in Italia. In Norvegia ormai siamo alla pari, ma li la vivono bene, mentre in Svezia non è assolutamente così. Il caso Stina Nilsson ha sicuramente lasciato degli strascichi. Si parte da questa situazione. Le gare pre-stagionali di biathlon vanno in onda sulle tv svedesi e ci sono anche serie tv sui biathleti svedesi. Una volta le facevi su Kalla, come la rivoluzione dello sci di fondo femminile”.

Ambesi prova a dare anche una spiegazione sul perché delle parole dello svedese: “Poromaa fa così perché in Svezia non lo considera nessuno. Questo non vuole dire che sia uno sconosciuto, uno che non abbia spazio. E’ anche reduce dal miglior risultato in carriera, era stato terzo ai Mondiali, è un fondista forte, ma bisogna anche mettersi nei suoi panni. Lui in questo momento è lo svedese più importante nel fondo, ma continua a sentirsi dire che quello forte è un altro, Myhlback. Lo senti dire una volta, dieci, cento volte, lui questa situazione non la vive bene. I media sono pronti a cavalcare l’altro, che è un figlio d’arte, la Svezia è concentrata su quell’atleta li. Anche se arriva 60°, ma ha 17 anni. La Svezia è convinta di avere il nuovo Petter Northug”.

Ambesi prova a mettersi nei panni di Poromaa, trovando anche il reale problema per il fondista svedese. “Io dunque mi metto nei suoi panni e capisco il suo disagio, ma non condivido le sue parole, perché le sue dichiarazioni sono tanto ignoranti. Ti mancano tante basi storiche su cui parlare da svedese e in generale. Non è vero che alla fine da una parte ci sono gli scarsi e dall’altra i fenomeni. Vorrei vedere le biathlete italiane quelle forti, perché sono convinto che Vittozzi e Wierer concentrate solo sul fondo se la stra-giocano. Restano dichiarazioni ignoranti, perché non conosce la storia, come quella di Bjørndalen, che sentendosi inferiore rispetto ai fondisti aveva deciso di dover vincere nel fondo. Ci è riuscito, come ha fatto anche Lars Berger”. 

La voce degli sport invernali spiega anche la situazione del biathlon in Svezia, provando a spostarlo anche nei confini italiani: “Il problema è che in Svezia i ragazzi fanno di più biathlon o comunque portano avanti entrambi gli sport, come dovrebbero fare anche in Italia. Sono due sport che viaggiano nella stessa direzione e che possono trarre beneficio uno dall’altro. Per esempio la crescita dello sport femminile in Svezia nel biathlon e nel fondo hanno tanto in comune. La carabina viene messa in mano a tutti, proprio come a Poromaa, che ha poi detto che gli fa schifo, ma con pieno diritto”.

SALOTTO BIANCO CON MASSIMILIANO AMBESI E DARIO PUPPO 

FOTO: LaPresse

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