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ATP Brisbane, Grigor Dimitrov si impone su Holger Rune e si aggiudica il trofeo

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Grigor Dimitrov

Grigor Dimitrov ricomincia da dove aveva finito, cioè da una grandissima forma. Stavolta, però, il sorriso è tutto suo: a più di sei anni dalle ATP Finals 2017 torna a vincere un torneo sul circuito maggiore. Il bulgaro, infatti, conquista la finale dell’ATP 250 di Brisbane sconfiggendo il danese Holger Rune per 7-6(5) 6-4. Dopo oltre due ore di lotta arriva un altro mattoncino nella continua e costante ripresa dei piani alti da parte del trentaduenne di Haskovo, ora destinato al numero 13 ATP da domani.

Primo set particolarmente lottato già da subito, e si capisce dove possa andare a finire il match. Il primo ad avere chance di break (due) è Rune, solo che Dimitrov gli dice di no. Poi accade l’esatto contrario quando l’opportunità arriva sulla racchetta del bulgaro, e Rune vince il punto in una maniera quasi insensata, quando nessuno molla e poi è l’avversario del danese che mette il rovescio in rete. Lo spettacolo aumenta, le palle break si vedono (senza esito) nei giochi centrali, poi i due non trovano altra strada che quella del tie-break. Qui Dimitrov parte subito forte, andando sul 3-0 con doppio minibreak, ne perde uno, ma gestisce l’altro e trova il 7-6(5).

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Nel secondo parziale lo spettacolo continua a non mancare, e anzi aumenta di proporzioni nel lunghissimo e durissimo terzo game. 24 punti, 3 palle break a favore dell’ex numero 3 del mondo, uno sforzo notevolissimo per entrambi nei punti, tanto brevi quanto lunghi, e alla fine Rune riesce a emergere bene. Lo sforzo di quei 16 minuti, però, finisce per pagarlo lui: sul 3-3 perde la battuta a 15, e a quel punto per Dimitrov la strada è libera. Rune, in qualche modo, trova il dritto giusto per salvare due match point, ma alla fine, sul 5-4, è il bulgaro a chiudere per poi emozionarsi e finire a terra, conscio di essersi ripreso emozioni da tempo scordate.

Importante per il vincitore è la seconda di servizio: ne serve di meno (22), ma ha una percentuale migliore (59%, 13/22) rispetto al 43% con 16/37 di Rune, obbligato peraltro a giocare molti più punti sul proprio servizio (95 contro 74) soprattutto per effetto dell’infinito terzo gioco del secondo set.

Foto: LaPresse

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