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Australian Open 2024: Novak Djokovic resta l’uomo da battere. E il feeling con Melbourne è senza precedenti

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Novak Djokovic LaPresse

È già quel solito periodo dell’anno. I primi giorni di gennaio, nel tennis, non sono di sola preparazione, ma scaldano gli animi in vista di quello che è già il primo grande appuntamento dell’anno. Questo è il più grande fattore a favore degli Australian Open: si offre subito in pasto al pubblico un grande, grandissimo torneo in cui i più grandi si sfideranno. E dove il solito Novak Djokovic parte con i galloni di favorito.

Le motivazioni si potrebbero spiegare con una sola frase: ‘è come il giardinetto di casa’. Nessuno nella storia ha vinto quanto lui a Melbourne, dieci volte, e nelle ultime tredici edizioni ha mancato l’appuntamento con il successo solo quattro volte. Anzi, facciamo tre, visto che nel 2022 venne forzato a non partecipare a causa di quel ‘pasticciaccio brutto’ del visto di ingresso nel paese oceanico, venendo poi espulso dal Paese.

E comunque Nole è ancora a tutti gli effetti il numero 1 al mondo, l’uomo da battere per chiunque aspiri ai grandi successi. Nel 2023 ha sfiorato il Grande Slam forse ancor di più rispetto al 2021, mancandolo solo per un set di troppo perso contro Alcaraz a Wimbledon, e al carnet si aggiungono anche le ennesime ATP Finals. I trentasette anni sono soltanto sull’anagrafe, in campo è un uomo che sembra avere almeno un decennio in meno.

Certo, qualche dubbio è venuto con il ko contro Alex De Minaur in United Cup, che ha chiuso una striscia di vittorie in Australia che durava da 43 partite. E soprattutto con il problemino al polso patito proprio in quella sfida. Ma sono al momento gli unici appigli contro un giocatore che, quando si prefigge degli obiettivi, ha la smania di raggiungerli il prima possibile. E magari, visto che ha sfiorato per due volte il colpaccio, non voglia riprovare anche in questa stagione l’attacco al Grande Slam per scrivere una nuova pagina di storia.

Foto: LaPresse